7 febbraio 2011. - Salvador Nava, uno dei giudici del Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario della Federazione (TEPJF) ha dato via libera all'uso dei social network e di Internet nelle campagne politiche di quest'anno, ma ha avvertito che l'unica cosa che non si può fare è violare le regole stabilite dalla legge sul contenuto di tali comunicazioni.

Il magistrato ha annunciato che il TEPJF pubblicherà in breve, nel suo sito web, i progetti delle sentenze, prima che siano discusse durante le sedute pubbliche del tribunale.

Sulla questione dell'uso dei social network durante le campagne e la mancanza di regolamentazione a questo proposito, il giudice ha risposto che il Tribunale elettorale federale ha già dovuto risolvere questioni in proposito.

"Internet è, in sé, incontrollabile e non è regolamentata, ma ci sono questioni che possono essere viste dal punto di vista dei processi elettorali".

Nava ha anche toccato l'argomento del controllo delle risorse pubbliche utilizzate per l'acquisto di spazi web, e dell'osservazione dei contenuti per conformarsi agli standard.

"Io sono dell'idea che la democrazia dev'essere deliberativa è che il dibattito deve esistere ed è inerente agli spazi democratici. Penso che questa Corte li debba favorire. Basta non infrangere le regole e così si potrà dire tutto quello si vuole, presentare idee, critiche, ecc. Se i social network vengono utilizzati per questo, benvenuti! Non credo che dovremmo essere né censori né persecutori, anzi, dobbiamo essere aperti e accompagnare tutto ciò che sta accadendo al riguardo".


***

Salvador Nava, magistrado del Tribunal Electoral del Poder Judicial de la Federación (TEPJF), dio luz verde al uso de las redes sociales e Internet en las campañas para este año, pero advirtió que lo único que no se puede hacer es violar las reglas ya establecidas para el contenido de ese tipo de comunicaciones.

Asimismo, anunció que el TEPJF publicará en breve, en su página de Internet, los proyectos de resolución antes de ser discutidos en las sesiones públicas.

Acerca del asunto de la utilización de las redes sociales durante las campañas y la falta de regulación al respecto, el magistrado contestó que el Tribunal Federal Electoral ya ha tenido que resolver asuntos al respecto.

“El problema que ofrece la red para un control es que es incontrolable por sí misma, sino ad infinitum, y que no está regulado pero hay algunas cuestiones que alcanza a ser vistas desde la vía electoral”.

Mencionó el tema de la fiscalización de los recursos públicos utilizados en la compra de espacios en Internet, pero también el de la observación de los contenidos para que se ajusten a las normas.

“Soy de la idea de que la democracia es deliberativa, que el debate tiene que existir y tiene que darse y que es consustancial a lo mismo. Me parece que la jurisprudencia de este tribunal es proclive a ello, nada más no violen las reglas y dense con lo que quieran; expongan sus ideas, sean críticos, esto es consustancial.

“Si se usan las redes sociales para ello, ¡hombre, bienvenido! Creo que no debemos ser ni censores ni persecutores, y estar abiertos y acompañando todo lo que está sucediendo al respecto”.

 

(excelsior / puntodincontro)