10 dicembre 2012 - L'obiettivo è chiudere la partita entro il 20 dicembre. Una data che consentirebbe al presidente della Repubblica di firmare il decreto di scioglimento delle Camere entro Natale. Una strada questa che porta alle elezioni nel mese di febbraio. Fini ha parlato addirittura di una data: il 10 febbraio. Ma al Quirinale sembra più possibile il 17 o addirittura il 24. Per avere una conferma, stando ad un articolo del Corriere della Sera a firma di Marzio Breda, bisognerà aspettare il 17 dicembre.
 


 

«Napolitano dopo aver vigilato sugli sviluppi dei prossimi giorni alla Camera e al Senato (e nel frattempo rassicurato le Cancellerie europee con la sua diplomazia parallela) dirà come la pensa lunedì 17. Sarà il suo ultimo bilancio davanti alle alte cariche dello Stato. Esprimerà un giudizio sulle conseguenze istituzionali di quanto è accaduto in queste settimane e chiederà ai partiti uno scatto di responsabilità per ricostruire il rapporto con i cittadini. Ma soprattutto farà sentire la sua desolazione per la mancata riforma della Legge elettorale».

 

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(corriere.it / repubblica.it / puntodincontro)

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10 de diciembre de 2012 - El objetivo es cerrar el juego antes del 20 de diciembre. Es una fecha que le permitiría al Presidente de la República firmar el decreto de disolución del Parlamento antes de Navidad. Un camino que conduciría a las elecciones durante el mes febrero. Fini incluso mencionó una fecha: el 10 de febrero. Pero para la Presidencia parece más probable el 17 o incluso el 24. Para una confirmación, de acuerdo con un artículo del Corriere della Sera firmado por Marzio Breda, habrá que esperar hasta el 17 de diciembre.
 


«Napolitano después de haber observado los acontecimientos de los próximos días en la Cámara y en el Senado (y al mismo tiempo manteniéndose en contacto con las cancillerías europeas utilizando su diplomacia paralela) expresará su opinión el lunes 17. Será su última apreciación de la situación ante los más altos cargos del Estado. Expresará una opinión sobre las implicaciones institucionales de lo que ha ocurrido en las últimas semanas y pedirá a los partidos muestras de responsabilidad para reconstruir la relación con los ciudadanos. Pero, sobre todo, hará presente su decepción por la falta de reformas a la ley electoral».

 

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