Landis: "So di essere innocente"
L'americano si sfoga: "Ho saputo dai giornali che le controanalisi mi condannano. Non so cosa sia successo: sono stato controllato altre 8 volte al Tour ed era tutto ok".
.

 

NEW YORK (Usa), 7 agosto 2006 - "Ho scoperto che i risultati delle controanalisi erano positivi leggendo i giornali. Non ho avuto il tempo di preparare la mia difesa e l'Uci ha calpestato i miei diritti".

Floyd Landis, trovato positivo ad un test antidoping all'ultimo Tour de France e licenziato dalla Phonak, contrattacca. Dopo la confermata positivitá al testosterone alle controanalisi il ciclista americano si scaglia contro l'Uci, rea di non aver dato, a lui e ai suoi legali, il tempo sufficiente per la difesa e di aver comunicato i risultati prima ai media che a lui. Lo sfogo dell'americano arriva dalle colonne del quotidiano Usa Today.

Il corridore statunitense paragona il suo caso a quello del velocista americano, Justin Gatlin, anche lui trovato positivo, ma con i risultati tenuti segreti per tre mesi. "Il presidente dell'Uci, Pat McQuaid, ha invece detto che non ci sono state fughe di notizie. Ho percorso piů di 20.000 chilometri per allenarmi per il Tour. Ho vinto il Giro della California, la Parigi-Nizza ed il Giro della Georgia. Sono stato controllato otto volte durante il Tour, quattro volte prima di quella tappa e tre dopo, e di questi controlli, tre sono stati esami del sangue. Nessuna persona normale prenderebbe del testosterone solo per un giorno. I media mi stanno causando grande dolore: io sono costretto a difendermi. Questo non sarebbe accaduto se l'Uci e la Wada avessero seguito le regole".

Il corridore descrive poi se stesso come "ragionevole e logico", anche se rifiuta l'idea di considerarsi una vittima di questa situazione e non crede che qualcuno della sua squadra possa avergli dato del testosterone sintetico. Ora Landis dovrá subire un'operazione all'anca e poi si preparerá ad essere ascoltato, presumibilmente il mese prossimo, dall'agenzia antidoping americana. "Mi sta accadendo qualcosa di cattivo, ma correre in bicicletta č il piů bello sport del mondo e voglio continuare a farlo. Io so di essere innocente".