Lippi ha rifatto l'Italia
Con il Ghana, oltre agli infortunati Zambrotta e Nesta, fuori Del Piero e forse Totti. Pirlo davanti alla difesa, con Camoranesi, De Rossi e Gattuso più avanti.

 

FIRENZE, 7 giugno 2006 - E poi venne il giorno in cui Francesco Totti e Alessandro Del Piero restarono a guardare. Come stelle un po’ appannate, come spadaccini dalla lama poco affilata. Insomma, Marcello Lippi è passato ufficialmente al "Piano C", quello che vede un’Italia in campo senza nessuno dei due giocatori di maggior classe e risonanza mediatica. D’altronde il primo progetto - quello che prevede il capitano della Roma dietro le due punte - è stato sempre in bilico per via del serio infortunio occorso al giallorosso solo un centinaio di giorni fa. L’alternativa invece - che presenta l’attaccante juventino impiegato in un tridente in cui deve svolgere anche un ruolo di copertura - è andata lentamente naufragando per via delle condizioni assai poco brillanti mostrate dal bianconero nelle ultime due amichevoli. Logico quindi che il c.t. cerchi il colpo d’ala. Come aveva anticipato nei giorni scorsi, infatti, non è detto che la Nazionale che affronterà l’esordio col Ghana debba necessariamente essere schierata con gli stessi moduli impiegati nella fase di qualificazione.

LA NOVITÀ - Per questo ieri Lippi, nell’allenamento pomeridiano a porte chiuse, ha deciso di provare qualcosa di nuovo. Nella partitella a campo ridotto - benedetta ormai la presumibile (e rinnovata) difesa titolare (vedi sotto) - dalla cintola in su ha schierato Pirlo in regia, ma un passo indietro ad un terzetto composto da Camoranesi, De Rossi e Gattuso, avendo come terminali offensivi Toni e Gilardino chiamati a scambiarsi posizioni e incombenze. Perché tutto questo? In attesa del recupero di Totti, la posizione del regista rossonero consentirebbe a quest’ultimo più protezione (e libertà d’impostazione) dovendo affrontare quello che sembra essere il punto di forza del Ghana, cioè la linea mediana. Muntari, Essien e Appiah, infatti, dovrebbero essere contrastati dal tris bianco-giallo-rossonero, con De Rossi chiamato in prima battuta a placare la vena creativa di Essien. Toccherebbe invece a Camoranesi, in fase offensiva, affiancare il più spesso possibile i movimenti di Toni e Gilardino. Anche perché Del Piero - ieri schierato fra le riserve - al momento non offre quelle piene garanzie da consentire di varare il "Piano B".

TOTTI NON MOLLA - La prova di ieri, comunque, non significa che i giochi siano fatti. Se l’attaccante bianconero ieri è parso ancora un po’ affaticato per le due amichevoli ravvicinate della scorsa settimana ("vogliamo evitargli sovraccarichi", ha chiosato il dottor Enrico Castellacci, sottolineando anche i "colpetti" ricevuti nei match) tanto da non prender parte all’allenamento del mattino, Totti prosegue a tappe forzate la marcia verso una maglia da titolare. "Sto bene", ha detto al termine della seduta mattutina commentando malinconicamente i soli "sedici rigatoni" che l’aspettavano per pranzo. E sulla crescita della sua condizione ha garantito anche Castellacci. "Sta mettendo un masso al giorno sulla via del pieno recupero: non c’è dubbio che stia migliorando". Non a caso nel pomeriggio Lippi lo ha schierato nella ripresa della partitella in quello che dovrebbe essere il normale "Piano A", cioè col numero dieci impiegato da trequartista dietro le due punte mentre alle sue spalle - in mediana - si muovevano Camoranesi, De Rossi e Perrotta (quest’ultimo chiamato a dare il cambio ad un Gattuso ancora non totalmente ristabilito dai colpi subiti contro la Svizzera).

I GOL - Insomma, è probabile che Lippi - qualora opti per assegnare a Totti una maglia da titolare (contando così di accelerarne il pieno recupero) - decida di mettergli alle spalle un centrocampo robusto per evitare di sovraccaricare il romanista di compiti difensivi. In questo caso, perciò, Gattuso, Pirlo e De Rossi dovrebbero costituire la cerniera della linea mediana, il che toglierebbe momentaneamente di scena Camoranesi. Proprio l’italoargentino, comunque, ieri ha messo a segno il primo gol azzurro all’inizio della partitella (deviazione su angolo di Pirlo), mentre nella ripresa è stato Toni a mettere il sigillo ad un’azione un po’ confusa sotto porta. Colore: ad un atterramento in area di Del Piero, è insorto ironicamente tutto il manipolo di tifosi che sbirciavano dietro le siepi: "Dategli rigore, è uno juventino...". Invece il rigore non è arrivato, come probabilmente neppure le certezze per Lippi. Sperando che la sfortuna non richieda altri prezzi da pagare, il c.t. ha ancora cinque giorni davanti per elaborare strategie e studiare alternative. D’altronde sa che col Ghana non si può sbagliare: l’Italia calcistica - per di più ferita dello scandalo - pretende un decollo verticale. Niente sconti. Con o senza Totti e Del Piero, dovrà essere per forza Grand’Italia.