La Germania fa festa al debutto
I padroni di casa si impongono 4-2 sulla Costa Rica nella gara inaugurale dei Mondiali. Di Lahm al 6' il primo gol. Record: mai tre reti in 17' in un match d'esordio.
Poi doppiette di Klose e Wanchope.

 

MONACO DI BAVIERA (Ger), 9 giugno 2006 - La Germania salta la prima trappola, la più insidiosa come le ultime edizioni dei Mondiali hanno insegnato. E fa sua la gara inaugurale dei Mondiali centrando anche un record: mai erano stati realizzati tre gol in 17 minuti in un debutto della competizione prima d'ora. I tedeschi superano la Costa Rica 4-2, e ora possono tirare il fiato in vista della prossima gara, il 14 contro la Polonia.

Come preannunciato, nel debutto la Germania deve fare a meno dell'infortunato Ballack, il capitano, rilevato da Borowski. Ma l'assenza passa in secondo piano, di fronte a una squadra inaspettatamente attenta, concentrata e vivace. La Costa Rica, sul fronte opposto, delude invece in quanto a reattività e spessore, facilitando il compito dei padroni di casa. Il primo gol mondiale è quello realizzato da Lahm al 6' con un gran destro a girare dal vertice dell'area. Passano sei minuti e Wanchope, il più vivace dei suoi, scatta sul filo del fuorigioco, ringrazia Friedrich e sigla il pareggio. Con teutonico aplomb la Germania non si scompone e continua a macinare calcio grintoso e possente. Il vantaggio arriva al 17' con Klose, lesto nel trasformare in assist un tiro sballato di Schweinsteiger e ad appoggiare in rete in scivolata. Per la cronaca, al 31' arriva anche il primo cartellino giallo dei Mondiali: è per Fonseca, reo di aver allontanato il pallone dopo un fischio dell'arbitro argentino Elizondo.

La ripresa conferma la netta superiorità tedesca, sul piano tecnico e agonistico. Tanto che la gara vivacchia per lunghi tratti come se i giochi fossero fatti, stiracchiata fra la voglia della Germania di archiviare il risultato e rari lampi d'orgoglio costaricani, incoraggiati anche dalla staticità talora imbarazzante della retroguardia tedesca. Al 16' Klose trova gol e doppietta personale, regalando ai suoi l'illusione di chiudere il match. Ma al 27' Wanchope lo emula, riaprendo di fatto i giochi: 3-2 e più di un quarto d'ora di gara da giocare. Ma la fiammata costaricana si estingue qui: torna in sella la Germania, che non molla più la presa, giocando un finale tutto d'attacco forse anche per proteggere una difesa per nulla granitica. E infatti arriva anche il quarto gol, al 42' con un gran tiro da trenta metri di Frings: un poker che mette le ali a una Germania che si è scoperta più bella di quel che lei stessa s'aspettava.