Questo Messico è proprio Bravo
Una doppietta dell'attaccante lancia i ragazzi di La Volpe, che battono 3-1 l'Iran, crollato alla distanza. Decisivo l'errore della difesa asiatica sul gol del 2-1.

 

NORIMBERGA, 11 giugno 2006 - Il Messico supera 3-1 l'Iran nella sfida inaugurale del gruppo D e ipoteca gli ottavi di finale. Considerato il ruolo marginale che potrebbe avere l’Angola, questo risultato potrebbe essere decisivo per i ragazzi di La Volpe. Verdetto giusto: dopo un primo tempo vivace e chiuso sull’1-1, nella ripresa l’Iran ha badato solo a difendersi, ma proprio un grave errore della sua retroguardia lo ha condannato.

FUOCHI D’ARTIFICIO – Al via il Messico schiera un 3-5-2, con la coppia Borgetti-Guillermo Franco a infastidire i centrali dell'Iran Rezaei e Golmohammadi. L'Iran risponde con un elastico 4-4-2. Il vivace Mahdavikia cambia spesso fascia e le sue accelerazioni sono incisive. Ma in attacco Ali Daei è nullo e anche il talento del Bayern Monaco Karimi non entra mai partita. Così gli asiatici si fanno apprezzare più per la tenuta difensiva su azione, perchè l'attenzione sulle palle inattive è piuttosto bassa. Su due corner Marquez può colpire di testa, ma non inquadra la porta. E' il preludio al gol del 28': angolo di Pardo, Franco svetta di testa e pesca Omar Bravo, lasciato solo sul secondo palo. L'attaccante del Guadalajara non ha difficoltà a battere Mirzapour. L'Iran, che aveva già sfiorato la rete al 12' con Hashemian, reagisce e l'uscita errata del portiere messicano Sanchez (ancora su un corner) consegna a Golmohammadi il pareggio. Si chiude così un bel primo tempo.

RINUNCIATARIO - Nella ripresa il ritmo cala vistosamente. Forse si fa sentire anche il caldo, anche se entrambe le nazionali dovrebbero essere abituate alle alte temperature. Il Messico spinge di più, ma gli asiatici gestiscono bene la fase difensiva, anche perchè i messicani perdono il centravanti Borgetti per infortunio. L'Iran manca completamente nelle ripartenze: anche Mahdavikia si spegne e Daei (Ivankovic lo ha definito un monumento nazionale, forse perchè in campo non si muove più) è un peso morto.

EPISODIO CHIAVE - Ma quando le occasioni per il Messico sembrano latitare, al 31' il portiere Mirzapour sbaglia un comodo rinvio di piede: sul successivo rimpallo con un messicano, Rezaei fallisce un facile controllo. Così il subentrato Zinha, davvero bravo, inventa un filtrante per Omar Bravo che a tu per tu col portiere non sbaglia. L'Iran sbanda e lo stesso Zinha due minuti dopo segna di testa, dal basso dei suoi 163 centimetri, la rete che chiude la gara.