Lippi: "Guai a sottovalutarli"
Alla vigilia di Italia-Usa, il c.t.: "Dobbiamo sfruttare l'iniezione di fiducia del Ghana. L'obbiettivo non è segnare tanto, ma vincere.
Loro non buttano mai via la palla, il 3-0 dai cechi è ingeneroso".

 

KAISERSLAUTERN (Ger), 16 giugno 2006 - Marcello Lippi atto secondo. Stesso tono di voce, identica determinazione. I trionfalismi non gli appartengono, nonostante il convincente esordio contro il Ghana. Domani ci sono gli Stati Uniti. Partita "difficile" (considerazione del dopo-Ghana), ma che potrebbe aprire, con un turno di anticipo, la porta degli ottavi. Per raggiungere l'obiettivo, ricorda: "Bisogna giocare con la stessa determinazione di Hannover". Ricetta semplice. Ma guai a commettere errori.

OCCHI APERTI - "Gli Stati Uniti - sottolinea Lippi - non escono ridimensionati dalla sconfitta subita contro la Repubblica Ceca: guai a sottovalutarli. Il 3-0 è esagerato; la squadra di Arena è stata sfortunata. Ai cechi va il merito di essere passati in fretta, di avere condotto una condotta di gara intelligente, chiudendo gli spazi e sfruttando cinicamente le occasioni". Mentalità che non appartiene a questa Italia molto offensiva, ma che per una volta deve "vincere e basta".

FIDUCIA - Spiega il c.t.: "Entrare in campo con l'ossessione di segnare grappoli di gol, pensando alla differenza reti in caso di parità con la Repubblica Ceca sarebbe un errore imperdonabile". E rincara la dose: "Un peccato di presunzione". Il punto di riferimento, che è poi quello di partenza, deve essere la prestazione contro i ghanesi: "Sognavamo quel debutto - sostiene -; ora sarebbe davvero da sciocchi non sfruttare questa iniezione di fiducia".

FORMAZIONE - Non chiedetegli la formazione. La risposta è quella di domenica scorsa. Ma rivela: "Zambrotta è disponibile. E' molto probabile che ci sia. Ma ricordo che anche Gattuso è recuperato. Se il miglioramento di Totti è lecito? Direi di sì; anzi è augurabile partita dopo partita". Dice di non avere considerato che la Nazionale scenderà in campo conoscendo il risultato di Repubblica Ceca-Ghana. Poi ti accorgi che bleffa; lo sa molto bene: "Questo non cambierà la nostra mentalità".

POLEMICHE USA - Inevitabile, poi, tornare sul tema della guerra e sulle forti affermazioni rilasciate ieri da Eddie Johnson, attaccante degli Usa. "Certe cose non devono togliere la concentrazione ai ragazzi. Questo non significa che nascondiamo la testa come gli struzzi e non abbiamo coscienza. Dico solo che bisogna smorzare i toni e parlare di pallone, perché domani ci giochiamo un po' di futuro. Gli Stati Uniti giocano un buon calcio, esprimono una buona manovra. Non buttano mai via la palla, hanno giocatori validi in tutti i reparti. Insomma, un buon collettivo".

QUEL 17 GIUGNO - A Lippi è piaciuta da impazzire l'Argentina, i suoi fuoriclasse. Ma non gli dispiace nemmeno la Germania: "Ammiro la mentalità della squadra di Klinsmann". Anche se ammette di apprezzare anche la Spagna. Ma in cuor suo mette al primo posto la sua Italia. Plasmata in due anni di duro lavoro. Che, lo sa, può andare molto lontano. Domani è il 17 giugno. Trentasei anni fa Italia-Germania finì 4-3. "Speriamo in emozioni meno forti", conclude Lippi.