Le eruzioni solari disturbano i Gps
a rischio gli aerei e i telefonini

Un ricercatore di origine italiana che lavora alla Cornell University di New York, Alessandro Cerruti, ha scoperto una falla importante nel sistema di rilevazione satellitare Gps.

ROMA, 1 ottobre 2006. - Troppo sole fa male anche ai Gps, che devono escogitare nuovi modi per proteggersi. Un ricercatore di origine italiana che lavora alla Cornell University di New York, Alessandro Cerruti, ha scoperto una falla importante nel sistema di rilevazione satellitare Gps, che costringerà a una revisione degli strumenti. Il gruppo del professor Cerruti ha per la prima volta rilavato dati concreti sugli effetti delle tempeste solari sui sistemi Gps. Le eruzioni solari sono fenomeni frequenti, di entità variabile, la cui possibile interferenza con i sistemi satellitare era già stata ipotizzata. Ora dati inequivocabili mostrano in che misura i fenomeni solari riducono la potenza dei segnali dei Gps.

"In un momento in cui, soprattutto negli Stati Uniti, si abbandona progressivamente il sistema di rilevamento radar nell'aviazione per passare all'uso esclusivo dei Gps - spiega Cerruti - è bene essere consapevoli di quali sono i limiti. Non vedremo aerei cadere a causa delle tempeste solari, ma è indubbio che nel caso si cerchi di determinare la posizione di un jet solo con il Gps, in presenza di una tempesta solare ci potrebbero essere notevoli difficoltà".

"Un altro campo di applicazione del rilevamento satellitare è quello delle operazioni di soccorso, quando i Gps si usano per rintracciare i cellulari di chi ha inviato richieste di aiuto - dice Cerruti - anche in questo caso le tempeste solari possono causare interruzioni e malfunzionamenti nel segnale, ritardando o rendendo impossibile la localizzazione".

La scoperta di Cerruti e del suo gruppo è arrivata un po' per caso. Il 7 settembre del 2005, mentre il ricercatore stava monitorando con il ricevitore Gps di Arecibo, a Portorico, le irregolarità della ionosfera, fenomeni che non sono legati alle tempeste solari, notò una improvvisa perdita di potenza del segnale del Gps. Proprio in quel momento si era verificata una delle eruzioni solari più consistenti mai registrate e Cerruti decise di verificare se i due fenomeni erano connessi.

Da una lettura dei dati dei maggiori ricevitori che si trovavano in quel momento sulla faccia della Terra esposta al sole, compresi quelli dei ricevitori usati dall'ente che sovrintende all'aviazione civile americana, la Faa, e dall'aviazione militare brasiliana, il ricercatore ebbe conferma alla sua ipotesi. I dati furono chiari: nel momento dell'eruzione solare tutti i Gps avevano visto ridurre la potenza del segnale e la riduzione era della stessa entità.

In particolare, Cerruti ha verificato che in una prima eruzione, durata circa 70 secondi, il segnale diminuì del 40%, nella seconda, di 15 minuti, la riduzione fu del 50%. La tempesta solare del 2005 viene considerata dagli esperti di carattere moderato, ma nel 2011 e 2012 ci sarà un picco di attività massima del sole e si prevedono eruzioni 10 volte più intense e prolungate. Se in quel momento la maggior parte dei sistemi di rilevamento del mondo si basassero sui Gps, ci potrebbe essere un black out quasi totale, perché i segnali potrebbe diminuire a causa dell'attività solare del 90%.

"Il rischio è accertato - commenta Cerruti, che è in Texas per ricevere un premio per la sua ricerca - i nostri dati hanno smentito chi sosteneva che il rischio fosse minimo e ora la progettazione dei sistemi di rilevamento satellitare dovrà tenerne conto". Cerruti ha anche delle proposte da fare: "Aumentare la potenza dei satelliti è troppo costoso - osserva Cerruti - per cui la soluzione è migliorare la tecnologia dei ricevitori, in modo da diminuire i rumori di fondo e aumentare le proprietà di captazione del segnale. Negli Stati Uniti si stanno progettando i Gps di terza generazione, l'Europa, con l'introduzione di Galileo, è molto competitiva: per creare sistemi davvero accurati non si potranno ignorare gli effetti delle tempeste solari".

 

Da Repubblica.it