Marco Polo in America
prima di Cristoforo Colombo
Secondo una carta geografica della Biblioteca del Congresso a Washington esaminata
nel 1943 dall’Fbi, l'America sarebbe stata scoperta dal veneziano duecento anni prima.

Marco Polo.PARIGI, 9 agosto 2007. - L’America sarebbe stata scoperta da Marco Polo duecento anni prima di Cristoforo Colombo, secondo una carta della Biblioteca del Congresso a Washington studiata dal 1943 dall’Fbi e la cui storia è raccontata nella rivista francese Vsd.

Il documento, donato alla Biblioteca nel 1933 da Marcian Rossi, un italiano naturalizzato americano, «rappresenta una nave a fianco di una mappa che mostra una parte dell’India, della Cina, del Giappone, delle Indie orientali e dell’America del Nord» riferisce il rapporto del bibliotecario dell’epoca.

Chiamata «Map-with-ship» (mappa con nave), il documento porta «uno stemma disegnato sotto la nave, un incrocio di lettere che dà il nome Marco Polo. La zona che separa la Siberia dall’Alaska è il principale soggetto della mappa», annota l’autore dell’articolo di Vsd, l’autore e regista Thierry Secretan.

Secretan riferisce che un esame realizzato nel 1943 ai raggi ultravioletti realizzato dall’Fbi, ha «permesso di stabilire la presenza di tre inchiostrazioni sulla mappa, che è quindi stata modernizzata nel tempo».

Il rapporto propone diverse ipotesi, tra cui la possibilità che Marco Polo, che tornò a Venezia nel 1295, abbia riportato in Europa le prime informazioni sull’esistenza dell’America del Nord. Se la mappa è effettivamente di Marco Polo, «è arrivato in America due secoli prima di Colombo e ha disegnato la zona che separa l’Asia dall’America quattro secoli prima che apparisse sulle mappe europee» sottolinea Secretan.

Marco Polo, che non ha mai parlato nella relazione dei suoi viaggi di una qualsiasi scoperta di terra nella zona dell’Alaska, ha detto ai suoi amici dal suo letto di morte: «Io non ho scritto che la metà di ciò che ho visto» ricorda Thierry Secretan.

 

(La Stampa.it)