Toscanini, il mondo ricorda il primo direttore d’orchestra moderno

Di Francesco Prisco

16 enero 2007. - Fu il primo direttore d’orchestra ad assurgere al rango di star internazionale, mezzo secolo prima dell’avvento della società globalizzata. Oggi, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, avvenuta a New York il 16 gennaio del ’57, le celebrazioni in onore di Arturo Toscanini abbracciano l’intero pianeta, coinvolgendo istituzioni culturali, media, professionisti della musica e appassionati che ancora si commuovono a far gracchiare sul piatto del giradischi il vinile del leggendario concerto di rinascita della Scala.

A coordinare gli eventi toscaniniani, raggruppati sotto il titolo “Viva Toscanini”, è il Comitato internazionale per le celebrazioni presieduto dalla nipote del Maestro Emanuela di Castelbarco. Tre le direttrici secondo le quali si articoleranno gli appuntamenti: il rapporto con gli Stati Uniti, paese nel quale l’artista nativo di Parma si trasferì nel 1938, a seguito delle leggi razziali da lui giudicate «roba da Medioevo» (l’affermazione gli costò la revoca del passaporto italiano); il rapporto con il mondo ebraico e lo Stato di Israele (Toscanini, tra l’altro, fu il primo direttore dell’Orchestra di Tel Aviv); la sinergia con la Rai e la collaborazione con numerosi enti tra cui l’Istituto Luce, i Comuni di Roma, Milano, Venezia e Cinecittà Holding.

Centro mondiale dei festeggiamenti è New York. All’Avery Fisher Hall del Lincoln Center la New York Philharmonic Orchestra, della quale Toscanini è stato direttore musicale dal 1928 al 1936, e la Symphonica Toscanini, infatti, suoneranno insieme, dirette dal Lorin Maazel. Si tratta dell’evento clou della tournée celebrativa “Symphony of the air” che l’orchestra della fondazione intitolata al Maestro ha preparato per la ricorrenza e, da qui ai prossimi mesi, toccherà Sud America, Giappone, Israele, Russia ed Europa per oltre 40 date.

Chi si recherà a New York per l’ambitissimo concerto, potrà poi ammirare le opere d’arte della collezione appartenuta allo stesso Toscanini (tra gli autori Vittore Grubicy de Dragon, Gaetano Previati, Giovanni Fattori, Giovanni Segantini e Umberto Boccioni) in mostra presso l’Istituto Italiano di Cultura. In Italia gli occhi saranno ovviamente tutti puntati sulla Scala di Milano, tempio della musica lirica a cui il Maestro legò indissolubilmente il proprio nome: l’orchestra Filarmonica guidata dal direttore d’orchestra israeliano Daniel Barenboim proporrà la Sinfonia n. 3 “Eroica” di Ludwig van Beethoven.

Chi non sarà tanto fortunato da accaparrarsi un invito potrà ripiegare su radio o tv: la Rai, oltre a trasmettere il concerto milanese, riproporrà anche quello che lo scorso 9 gennaio ha aperto ufficialmente l’anno toscaniniano al Teatro dell’Opera di Roma, con l’orchestra dello stabile diretta da Gianluigi Gelmetti e l’intervento dei solisti Anna Rita Talento e Vittorio Gigolo.

Sarà l’occasione per riascoltare la Suite della “Carmen” di Georges Bizet, il Preludio atto III da “La Traviata” di Giuseppe Verdi, il Preludio e la morte di Isotta da “Tristano e Isotta” di Richard Wagner e il Finale atto I da “La Boheme” di Giacomo Puccini. Imperdibile per gli aficionados il cofanetto con doppio cd che Raitrade dedicherà al “Toscanini day”, attingendo dal ricco repertorio Rai che comprende 61 registrazioni radiofoniche e ben 267 programmi riguardanti l’artista parmense.

Da una sponda all’altra dell’Oceano, insomma, lo spirito di Toscanini aleggia ancora sulle platee dei musicofili. Un po’ per la leggendaria abilità del Maestro (quel perfezionismo instancabile, quell’orecchio fenomenale per la sonorità orchestrale e quella memoria prodigiosa che gli permetteva di correggere errori di arrangiamento che i suoi colleghi avevano commesso per anni, in barba ai compositori originari), un po’ per gli aneddoti legati alla personalità fiera che è propria del genio. Si racconta che abbia debuttato nel 1886 a Rio de Janeiro, rimpiazzando un direttore assalito dai fischi durante una rappresentazione dell’“Aida”. La sua maestria fu tale da riuscire a placare gli animi una volta presa la bacchetta in mano, salvando al tempo stesso l’opera verdiana. Eppure aveva soltanto 19 anni.

“Viva Toscanini”
Giornata di celebrazioni per il cinquantenario della morte di Arturo Toscanini
Martedì 16 gennaio 2007
www.symphonicatoscanini.com

 

Da Il Sole 24 Ore.