Guccini: "Scrissi La locomotiva
in venti minuti"

Francesco Guccini, fra parole nuove e filmati antichi.
In libreria un cofanetto a cura di Vincenzo Mollica.

 

Francesco Guccini."La prima canzone scritta? Fu nel '58, una volgare imitazione di Only you". Poi ne arrivarono di bellissime. Dagli esordi con Folkbeat n.1 (uno dei più preziosi documenti dell'underground italiano anni '60) agli album più recenti, Francesco Guccini si racconta a Vincenzo Mollica nel Dvd 'Parole e canzoni', da domani in libreria assieme ad una nuova edizione del volume 'Stagioni', canzoniere completo del cantautore emiliano edito da Einaudi, a cura di Valentina Pattavina (23 euro).

Un'antologia in video per la quale Mollica è andato a recuperare negli archivi della Rai alcune vere rarità: come la versione di Auschwitz cantata nel '67 da un giovanissimo Guccini senza barba, presentato da Caterina Caselli in piena fase "casco d'oro". Oppure, Noi non ci saremo eseguita insieme ai Nomadi di Augusto Daolio nell'81.

I filmati d'epoca e quelli dei concerti più recenti - pieni, sempre, anche di giovani - sono intrecciati ad un'intervista del 2007, dove un Guccini seduto davanti al camino racconta ad esempio di quando Dio è morto venne censurata dalla Rai, ma trasmessa da Radio Vaticana; o di come lui e Fabrizio De André furono fra i primi - nel panorama dei cantautori italiani - a non fare solo canzoni d'amore.

E poi, le parole: da piccolo Guccini sognava di fare lo scrittore. Fu dapprima cronista, per 'La Gazzetta dell'Emilia', poi cantautore. Solo nell'89 pubblicò il suo primo libro, Cròniche Epafàniche, cui ne seguiranno molti altri. E nell'antologia dei suoi testi, ha messo sotto ogni canzone una nota a margine, un appunto, un annedoto: molte di queste note saranno pubblicate sul numero del Venerdì in edicola domani. Scopriamo così, ad esempio, che la lunghissima Locomotiva fu scritta di getto e finita in soli 20 minuti (la canzone ne dura 9).

A proposito dell'Avvelenata - canzone nata contro il critico Bertoncelli - leggiamo invece che Guccini fu "costretto" a presentare quello stesso giornalista ad una sua fan durante una cena del Premio Tenco: "Pensa te, cosa mi è toccato fare! Ho avuto la mia vendetta tempo dopo, quando un altro fan, più giovane, mi ha domandato: - Senti Francesco, questo Bertoncelli che citi nell'Avvelenata, ma si può sapere chi cazzo è?"

A proposito di canzoni d'amore, dietro ad ognuna di esse troviamo storie e donne vere, reali, esistite. "Incontro - scrive ancora Guccini - parla di un'amica mia che, bontà sua, era innamorata di me. Era anche molto carina, ma aveva poche tette e io ero molto sensibile all'argomento (...) Poi si trasferì a Berlino e fu lì che s'innamorò di un altro, un tipo piuttosto instabile, purtroppo: s'impiccò. Al suo ritorno in Italia, la mia amica venne subito a cercarmi per raccontarmi cos'era successo. Andai a trovarla e dopo quel pomeriggio trascorso insieme scrissi Incontro".

Canzone di cui nel dvd si trova una versione da brividi, in bianco e nero con chitarra e basta, presa dalla trasmissione tv del '73 'Ciao, torno subito'.

ASCOLTA "INCONTRO"

In apertura del canzoniere 'Stagioni', scrive Edmondo Berselli: "Sono cose che segnano un'esistenza (...) e ogni volta che ascolto quella che dice e correndo mi incontrò lungo le scale rischio di commuovermi".

 

(Repubblica.it)