Cinema e Internet

Malgrado le paure, la rete fa bene al botteghino.

7 maggio 2010. - Siamo sicuri che internet rappresenti un danno per il cinema? E se fosse il momento di comprenderne l’enorme portata e non ostacolarne l’evoluzione?

 Che Internet possa trasformarsi in una risorsa per il cinema emerge da una ricerca condotta da Cinemonitor - Osservatorio Cinema, portale dedicato al cinema italiano consultabile on line, diretto da Roberto Faenza, docente della cattedra di Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico della facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università “ La Sapienza ” di Roma. È vero che nel 2009 si sia manifestata una crisi del cinema, soprattutto del settore produttivo (in Italia sono stati realizzati solo 97 film, contro i 123 del 2008 secondo i recenti dati Anica) ma il dato sorprendente è quello del box office che ha registrato un’impennata del +5% degli incassi rispetto al 2008. Il pubblico, dunque, non sarebbe in diminuzione. Ed è grazie al filesharing che si vedono molti più film, prima a casa e poi anche fuori.

I risultati ottenuti incrociando i dati Anica con altri sul filesharing, per esempio quelli del Centro di ricerca Nexa pubblicati nel marzo 2009, attestano che sia la possibilità di condividere film a favorire un aumento del pubblico cinematografico.

La pratica del downloading, dunque, secondo l’analisi di Cinemonitor, avrebbe avvicinato alla sala anche un pubblico che prima ne restava lontano. L’Osservatorio preannuncia che la rete Internet, come già successo per la tv e per il vhs, dopo essere stata percepita per anni come distruttrice di valore, ben presto comincerà ad essere considerata una risorsa, entrerà a far parte della normale filiera economica di un film, ne diventerà uno strumento di marketing e di strategia finanziaria.

Ciò che gli analisti si auspicano è che, di fronte a queste trasformazioni, l’industria tradizionale del cinema italiano si impegni a investire di più sulla ricerca e sullo sviluppo. Per farsi promotrice di una nuova cultura imprenditoriale, maggiormente sensibile all’innovazione, e per non incorrere negli stessi errori di quell’industria discografica che ha tardato a riconoscere i vantaggi della musica digitale. L’intero mondo del cinema e il suo sistema di funzionamento non saranno più gli stessi nell’era 2.0. E Cinemonitor si fa portavoce della radicale trasformazione che sta investendo il comparto cinematografico italiano. Il cinema oggi non è più solo, deve guardare al futuro, e al confronto con internet.

 

(NoveColonne ATG)

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