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7 giugno 2012 - Dalle stelle
alla stalla è il percorso inverso del sogno americano, che ha spinto milioni
di persone a varcare l’oceano per iniziare un cammino che li portasse dalla
stalla alle stelle. È il percorso di Eric Packer, un ragazzo prodigio
dell’alta finanza, rappresentato nel film Cosmopolis di David
Cronenberg, con Robert Pattinson.
All'inizio della storia Eric Packer, un
uomo non ancora trentenne, geniale visionario della finanza, è
plurimiliardario in dollari. Passa gran parte della giornata in una
limousine bianca, attrezzata di schermi che lo collegano ai mercati
finanziari dell’estremo oriente, e di ogni altro servizio necessario al suo
benessere. Prima immagina la fine del suo mondo, la fine del dollaro e
l’inizio dell’era del “Topo”, danaro e simbolo di questa fine. Poi la fine
inizia di fatto. La limousine resta invischiata nel centro di New York, il
traffico non scorre più, e diventa difficilissimo raggiungere il barbiere
per farsi aggiustare la chioma. Abbiamo così l’occasione di conoscere il
tipo, lo vediamo fissato in una sorta di gelida esaltazione di sé, cieco al
resto del mondo. Incontra la moglie, perfetta ed algida bellezza bionda
plurimiliardaria che non gli consente di avvicinarsi, un paio delle sue
amanti, e le sue consulenti professionali. Uccide quasi per gioco un uomo
del suo servizio di sicurezza, la vita umana per lui è zero. E’ una giornata
sfortunata, e senza poter fare nulla, perde molto, parecchi miliardi non ci
dice esattamente quanti, forse non lo sa neppure lui. Esaltato ed esasperato
quanto lui appare il contestatore barbone biondo che ha il coraggio di
affrontarlo e di subirne le dolorose conseguenze fisiche.
Nel corso del viaggio
Eric dunque perde la sua fortuna, giunge al garage delle limousine,
un enorme hangar dove queste vengono conservate e meticolosamente
ripulite ogni mattina. L’autista torna a casa con la sua macchina
attraverso “un lurido tunnel”. E pure Eric imbocca un lurido tunnel,
sottoterra, pieno di avanzi del mondo di superficie, abitato da
umani/topi di sottosuolo, e lì nella sua personale discesa agli
inferi, va a cercare un suo ex collaboratore. Questo abita un ampio
spazio oscuro pieno di televisori, computer, scrivanie, cartelle di
archivi, mucchi di carte inutili, tavoli e scrivanie, resti del
mondo che fu. Drammatici i colloqui con l’ex collaboratore che vuole
ucciderlo, ma non si vede farlo, si vede invece lui, che si spara ad
una mano, in un momento di perdita dell’autocontrollo.
Che dire di questo film, tenebroso, senza un sorriso, difficile
nelle argomentazioni spesso inafferrabili, senza un filo di speranza
per i comuni mortali? Mi viene solo un breve commento: in casi
estremi, il sogno della ricchezza produce mostri.
(emanuela medoro / puntodincontro)
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7 de junio de 2012 -
De las estrellas al establo es el camino inverso del sueño
americano que ha llevado a millones de personas a cruzar el océano para
comenzar un viaje que las llevará a alcanzar la fortuna. Es el camino de
Eric Packer, un niño prodigio de las altas finanzas, representado en la
película Cosmópolis de David Cronenberg con Robert Pattinson. Al principio
de la historia, Eric Packer, un hombre de menos de treinta años, genio
visionario de las finanzas, es multimillonario en dólares. Pasa la mayor
parte del día en una limusina blanca, equipada con pantallas que se conectan
a los mercados financieros del lejano oriente, así como de todos los
servicios necesarios para su bienestar.
Empieza a imaginar el final de su mundo, el fin del dólar y el comienzo
de la era de la "Rata", símbolo de este ocaso. Luego el fin realmente
inicia. La limusina se queda atorada en el centro de Nueva York, el tráfico
deja de fluir y se vuelve muy difícil llegar a la peluquería para arreglarse
el cabello. Así pues, tenemos la oportunidad de conocer al personaje, lo
vemos representado en una especie de fría auto-exaltación de sí mismo,
insensible y ciego al resto a lo que acontece a su alrededor. Encuentra a su
mujer, de una belleza helada y perfecta, rubia multimillonaría que no le
permite acercarsele, así como un par de amantes y sus asesoras
profesionales. Asesina, casi por diversión, a un hombre de su servicio de
seguridad: la vida humana para él no tiene ningún valor.
Es un día desafortunado y, sin poder hacer nada al respecto, pierde
muchos miles de millones, aunque no sabemos exactamente cuántos... y tal vez
él tampoco. Aparece un manifestante de barba y rubio, igual de exaltado y
exasperado que él, se le enfrenta y sufre dolorosas consecuencias físicas.
Durante el viaje, por lo tanto, Eric pierde su fortuna y llega al
estacionamiento de la limusina, un enorme hangar donde éstas se guardan y
limpian meticulosamente cada mañana. Su chofer regresa a casa en su coche a
través de "un sucio túnel".
¿Qué puedo decir de esta película oscura, sin una sonrisa, díficil de
entender y de alcanzar, sin un rayo de esperanza para los simples mortales?
Sólo se me ocurre un breve comentario: en casos extremos, el sueño de la
riqueza produce monstruos.
(emanuela medoro / puntodincontro) |
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