Artemis Danza ritorna
La Compagnia di Monica Casadei è in Messico
e partecipa alla Fiera Internazionale del Libro.
 

Una scena de "I bislacchi", di Artemis Danza / Monica Casadei.

7 dicembre 2008. - Dopo lo strepitoso successo riscosso nel 2007 nel Teatro della Danza di Città del Messico in occasione della visita della Consulta degli Emiliano Romagnoli nel mondo, la Compagnia di Danza Contemporanea di Monica Casadei è tornata in Messico dall’1 al 8 dicembre 2008 in occasione della Feria Internazionale del Libro di Guadalajara, di cui quest’anno l’Italia è l’ospite d’onore, all’interno di un progetto speciale promosso e organizzato anche dal Ministero degli Affari Esteri.

Artemis Danza, con il suo gruppo di nove danzatori e tre musicisti, è l’unica compagnia presente alla Fiera a rappresentare la danza italiana, all’interno di un programma fitto di eventi letterari, teatrali, cinematografici e musicali, mostre, incontri e convegni, che vede la partecipazione di nomi eccellenti del nostro panorama letterario, culturale (come Ermanno Cavazzoni, Vincenzo Cerami, Cristina Comencini, Sandro Veronesi) e artistico, tra cui Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana, la Premiata Forneria Marconi, Paolo Fresu, e ancora Daniele Silvestri e Carmen Consoli, il Teatro Potlach.

Artemis Danza presenta due spettacoli della coreografa Monica Casadei, appositamente allestiti, che vogliono essere un omaggio al mondo messicano e più in generale latino-americano, nonché alla cultura italiana.

La partecipazione di Artemis Danza ha preso il via il 4 dicembre con lo spettacolo Latino America. Trilogia, ospitato nel prestigioso Teatro Diana.

A partire dal 2005 la Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei si è dedicata intensamente alla realizzazione del progetto di residenze artistiche all’estero Artemis Incontra Culture Altre, varcando i confini del continente latino-americano in tre distinti viaggi in Messico (2007), Cuba (2006) e Brasile (2005). Latino America. Trilogia nasce dall’esigenza di consegnare a una nuova sintesi le esperienze umane e creative vissute, in un caleidoscopio di situazioni, ritmi, colori e sonorità che riflette l’immagine dei tre paesi.
Coreografie ora ieratiche e rituali, ora crude e sanguigne, sonorità misteriose ed esaltanti.

Quadri di vivida e colorata quotidianità urbana carioca che nei rituali della samba, del calcio e del carnevale lasciano scorgere un mondo solare, travolgente ed esplosivo.

Archetipi e simboli delle antiche civiltà mesoamericane che parlano al nostro presente di un collasso imminente nell’astrazione di gesti e pulsioni ancestrali e primitivi.

Dignità e forza di sopravvivenza del popolo cubano sospeso tra passato e futuro, da cui scaturisce una danza dalla fisicità tenace e dall’inesauribile energia.

La tournée della Compagnia prosegue il 5 dicembre all’Explanada della Fiera del Libro con lo spettacolo I Bislacchi. Omaggio a Fellini. dedicato all’universo spirituale di Federico Fellini.

In un’atmosfera ricca di poesia e sentimento, ma anche di energia e vigore, la danza si intreccia alle immagini, alla musica e al teatro per ricreare il meraviglioso mondo del Maestro in tre suggestivi capitoli: Giorni bislacchi, Il lungo viaggio, Notti felliniane.

Lo spettacolo sprigiona tutta l’energia della danza nelle due parti di Giorni bislacchi: lo spirito dei film di Fellini rivive sul palcoscenico come una filigrana in cui la poesia strizza l’occhio all’umorismo e la danza prende forza dalle celebri musiche di Nino Rota. Nel secondo capitolo la danza interagisce con l’animazione dei disegni di Fellini nel film Il lungo viaggio di Andrei Khrzanovskij, con la sceneggiatura e la voce narrante di Tonino Guerra, e le musiche Aleksandr Marcendo, premio del Presidente della Repubblica Italiana al miglior documentario sull'arte italiana, in collaborazione con Fondazione Federico Fellini di Rimini. Nel capitolo conclusivo Notti felliniane sono le struggenti serenate cantate dal tenore Pino Ingrosso accompagnato dai suoi musicisti a ricreare l’atmosfera sognante che accoglie i movimenti dei danzatori.

A distanza di anni dalla scomparsa di questo grande artista, sono ancora intatti il fascino meraviglioso del suo mondo di sogni a colori, la fantasia, la poesia, l’intelligenza e l’umorismo che ci ha lasciati in eredità, e i suoi personaggi così veri e autentici…

Gli ambienti tipici dell’universo visivo del regista vengono ritratteggiati in una serie di quadri in cui si muovono i danzatori, personaggi surreali che hanno nell’ingenuità e nell’idealismo le loro caratteristiche principali. È uno spettacolo pieno di umanità e di quel colore tanto amato dal maestro che scriveva nel giornale dei sogni: “È assurdo immaginare dei sogni in bianco e nero. Il colore è parte integrante del linguaggio dei sogni: traducono le idee, i concetti. Ogni colore porta un messaggio con sé”.


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