17 ottobre 2012 - È un fatto indiscusso: la maggior parte di noi, comuni
mortali, non riesce quasi mai a leggere la prescrizione scritta-a-mano dal
proprio medico. Solo il farmacista è in grado di decifrarne, chissà come, la
misteriosa grafia.
Ma anche un testo stampato può risultare di ostica lettura. Quante volte,
dopo aver scorso poche pagine di un libro, ci siamo interrotti perché lo
abbiamo ritenuto oltremodo “pesante”
cioè poco facilmente leggibile?
In fatto di leggibilità, l’italiano non fa la sottile distinzione della
lingua inglese che distingue, appunto, fra:
|
Legibility, ossia la leggibilità della calligrafia o del
carattere tipografico. |
|
Readability, cioè la scorrevolezza di lettura e facilità di
comprensione del significato un testo. |
Ciò significa che, per un cittadino di Londra o di New York, è possibile che
uno stesso testo sia legible, ma non-readable, o viceversa.
In ogni caso, in italiano e in qualsiasi altra lingua, una lettura
scorrevole è, assai spesso, anche piacevole.
In questo senso, diceva bene Samuel Butler «Noi chiediamo alle parole
scritte di esserci comprensibili. Purtroppo, la scrittura di alcuni è
insopportabile: è come se lo scrittore volesse aggiustare un orologio con un
piccone o dipingere una miniatura con uno strofinaccio».
In genere, tuttavia, la leggibilità di un testo è valutata in base a giudizi
soggettivi che riguardano la semplicità del testo stesso. Ragionando in
questo modo, leggibilità è sinonimo di comprensibilità, in relazione cioè
con la maggiore e minore presenza di “parole difficili” nel testo stesso.
Ma, chiediamoci, esiste un criterio non-soggettivo che determini la
leggibilità di un testo?
La risposta è affermativa.
A partire dagli anni ´80, sono stati effettuati numerosi studi in base ai
quali si è determinato che i fattori di leggibilità di un testo sono,
essenzialmente, tre:
1. L’aspetto grafico
2. La lunghezza delle frasi
3. La lunghezza delle parole all’interno di un certo numero di frasi
Il primo a dichiarare che la leggibilità di un testo è un parametro
misurabile, è stato lo studioso americano Rudolph Flesch, che ha proposto un
apposito metodo per valutarla (Indice di Flesch, 1946). La formula di
Flesch, valida soltanto per la lingua inglese, è stata in seguito adattata
alla lingua italiana da Roberto Vacca (1972), secondo l’espressione
seguente:
Leggibilità, L = 206 - (0,6 x S) - P
dove:
|
il numero 206 è una costante che serve a mantenere i valori finali
dell'applicazione della formula
fra 0 e 100. |
|
il
numero 0,6 è una costante relativa alla lunghezza media delle
parole. |
|
S è
il numero di sillabe contenute in un campione di 100 parole.
|
|
P è il numero medio di parole per frase presenti in un campione di 100
parole. |
Un testo può essere considerato di leggibilità:
|
alta, quando il valore numerico è superiore a 60
|
|
media, quando si colloca fra 50 e 60
|
|
bassa, quando è inferiore a 40
|
L’applicazione di questa semplice formuletta, al testo di alcuni libri,
opera di Autori italiani rinomati, può fornire un valido indice comparativo
della leggibilità dei libri presi in esame. Ecco la graduatoria di
leggibilità ottenuta:
1) Indro Montanelli. Gli incontri. Leggibilità: 94
2) Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il gattopardo. Leggibilità: 89
3) Bruno Vespa. Il cuore e la spada. Leggibilità: 88
4) Enzo Biagi. “I” come italiani. Leggibilità: 87
5) Arrigo Petacco. L’ultima crociata. Leggibilità: 75
6) Primo Levi. Se questo è un uomo. Leggibilità: 70
7) Giordano Bruno Guerri. Il sangue del sud. Leggibilità: 66
8) Giorgio Bocca. Il provinciale. Leggibilità: 58
9) Alessandro Manzoni. I promessi sposi. Leggibilità: 43
10) Umberto Eco. Il cimitero di Praga. Leggibilità: 37
Vale senz’altro la pena estendere questa ricerca ad altri autori.
L'indice di leggibilità viene usato anche dai
più popolari programmi come Word o Outlook.
Ecco come usarlo.
(claudio bosio/ puntodincontro)
***
17 de octubre de 2012 - Es un hecho indiscutible: la mayoría de nosotros,
comunes mortales, casi nunca logra leer una receta escrita a mano por un
médico. Sólo el empleado de la farmacia es capaz de descifrar, quién sabe
cómo, esa misteriosa escritura.
Pero un texto impreso también puede ser difícil de leer. ¿Cuántas veces
—después de haber hojeado unas cuantas páginas de un libro— nos detuvimos
porque lo sentimos muy "pesado", o sea, difícil de leer?
En términos de legibilidad, el español no cuenta con la sutil diferencia
que existe, en el idioma Inglés, entre:
|
Legibility,
o sea la legibilidad de la tipografia y los caracteres.
|
|
Readability, la facilidad de lectura y comprensión
del significado de un texto. |
Esto significa que, para un ciudadano inglés o estadounidense, es posible
que el mismo texto sea legible,
pero no readable, o
viceversa.
En cualquier caso, en español así como en cualquier otro idioma, un texto
de fácil lectura es, muy a menudo, también agradable.
En este sentido, bien decía Samuel Butler: «Exigimos que la palabra
escrita nos sea entendible. Lamentablemente, la redacción de algunos es
insoportable: es como si el escritor quisiera arreglar un reloj con una pala
o pintar una miniatura con una trapo de cocina».
En general, sin embargo, la lectura de un texto se suele evaluar sobre la
base de juicios subjetivos acerca de la simplicidad del texto mismo.
Razonando de esta manera, la legibilidad es sinónimo de comprensibilidad,
relacionada con la mayor o menor presencia de “palabras
difíciles”.
Pero, preguntémonos: ¿existe un criterio no-subjetivo para determinar la
legibilidad de un texto?
La respuesta es sí.
Desde principios de los 80, se han realizado numerosos estudios que han
determinado que los factores de la legibilidad de un texto son,
esencialmente, tres:
1. El aspecto gráfico
2. La longitud de la frases.
3. La longitud de las palabras contenidas en un número dado de frases.
El primero en declarar que la legibilidad de un texto es un parámetro
medible, fue el estudioso estadounidense Rudolph Flesch, quien propuso un
método de evaluación (índice de Flesch, 1946). La fórmula de Flesch, válida
originalmente sólo para el idioma Inglés, fue adaptada más tarde al español,
de acuerdo con la siguiente fórmula:
Legibilidad,
L = 206.835 - (1.015 x S) - (84.6 x P)
donde:
|
el número 206 es una constante que sirve para mantener los
resultados de la aplicación de la fórmula entre 0 y 100.
|
|
el número 0.6 es una constante relativa a la longitud media de
las palabras. |
|
S es el número de sílabas contenidas en una muestra de
100 palabras. |
|
P es
el número promedio de palabras por frase presente en una muestra
de 100 palabras. |
Un texto puede ser considerado legibilidad:
|
alta, cuando el valor resultante es mayor que 60.
|
|
media, cuando se encuentra entre 50 y 60.
|
|
baja, cuando es inferior a 40. |
La aplicación de esta sencilla fórmula al texto de algunos libros de
reconocidos autores italianos puede proporcionar un valioso índice
comparativo de la facilidad de lectura de los textos estudiados.
Estos son los resultados:
1) Indro Montanelli.
Encuentros. Legibilidad: 94
2) Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
El gatopardo. Legibilidad: 89
3) Bruno Vespa. Il cuore e la spada.
Legibilidad: 88
4) Enzo Biagi. “I” come italiani.
Legibilidad: 87
5) Arrigo Petacco. L’ultima crociata.
Legibilidad: 75
6) Primo Levi. Se questo è un uomo.
Legibilidad: 70
7) Giordano Bruno Guerri.
Il sangue del sud.
Legibilidad: 66
8) Giorgio Bocca. Il provinciale.
Legibilidad: 58
9) Alessandro Manzoni.
Los Novios. Legibilidad: 43
10) Umberto Eco. El
cementerio de Praga. Legibilidad: 37
Valdría seguramente la pena extender este análisis a otros autores.
El índice de legibilidad es utilizado también
por programas tan populares como Word y Outlook.
A continuación, las instrucciones.
(claudio bosio / puntodincontro) |