Un manuale
di pronto soccorso
per difendere
l'italiano

È uscito "S.O.S. Lingua", di Giorgio de Rienzo.

 

21 giugno 2011. - Salvaguardare la lingua come si fa con la bandiera. Difenderla dai «barbarismi» e dal «preoccupante dilagare dell'ignoranza anche di regole elementari». Liberarla da quell'«approssimazione sciatta dilagante» che ci contraddistingue sempre più quando parliamo o scriviamo. Come? Con un «Manuale di pronto soccorso per l'uso corretto dell'italiano». Ci ha pensato Giorgio De Rienzo, linguista, giornalista e critico letterario del Corriere della Sera con il suo ultimo libro S.O.S Lingua, edito da Kowalski.

CONTROVERSIE E USI IMPROPRI - Parole straniere, aggettivi, apostrofi, particolari locuzioni, accenti: l'uso corretto della lingua e delle sue regole pone numerosi interrogativi, che a volte, anzi spesso, finiscono per dare vita anche a feroci controversie tra coppie, alunni e insegnanti, amici che si ritrovano a fare scommesse. Alla lingua parlata, «condita» come è della gestualità e della mimica facciale, sono concessi certi «lussi», non ammessi nel caso della lingua scritta che resta («scripta manent»). Per questo, senza cadere negli eccessi dei puristi, è bene tenere a mente alcune regole che possono valere nell'uno e nell'altro caso, sia per i giovani studenti che per gli adulti in difficoltà. Si snoda da qui il percorso grammaticale proposto da De Rienzo, un percorso fatto di semafori rossi (per le espressioni sbagliate), e di gialli (per gli usi alternativi ad altri). In particolare, il manuale prende di mira l'uso di «attimino», «assolutamente», quant'altro» e quello, ormai dilagante ma improprio, del «piuttosto che» al posto di «o». Quanto alle parole straniere, De Rienzo è assai indulgente nei confronti di alcune entrate ormai nell'uso comune (si pensi a «blog», «computer», «trend»), mentre trova ridicola la sostituzione di parole che in italiano hanno già un significato radicato con termini stranieri che non sostituiscono alcunché. Perché, per esempio, «breakfast» e non «colazione», «lunch» e non «pranzo», «brunch» e non «merenda»? E perché «briffare» da «briefing»?

IL MANUALE - Copertina in bianco, rosso e verde (niente di più adatto nell'anno in cui l'Italia unita festeggia le sue prime 150 primavere), il manuale ha una struttura agile e ripropone lo stesso schema di domande e risposte che De Rienzo usa moderando la rubrica su Corriere.it, «Scioglilingua», e quella su Vanity Fair. I problemi linguistici sono «sceneggiati» così come nascono realmente nelle controversie tra colleghi o amici. Oltre al percorso grammaticale, che può diventare punto di riferimento anche su grafia e parti essenziali del discorso, S.O.S. Lingua offre gradevoli «divagazioni», come la raccolta di scritte e cartelli, veri ma strani, che dimostrano quanto una frase possa essere confezionata in modo da risultare assurda o comica («Cane in vendita, mangia di tutto e ama i bambini», «È morta nella casa dove era nata all'età di 88 anni»). Sulla quarta di copertina, è una citazione di Nanni Moretti a spiegare bene il senso del libro di De Rienzo. «Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti».

 

(corriere.it / puntodincontro)

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21 de junio de 2011. - Preservar la lengua como se preserva la bandera. Defenderla de los "salvajismos" y de la "preocupante ignorancia que incluye reglas elementales". Liberarla de la "aproximación torpe y generalizada" que nos distingue cada vez más cuando hablamos o escribimos. ¿Cómo? Con un "manual de primeros auxilios para el uso correcto de la lengua italiana". Lo pensó Giorgio De Rienzo, lingüista, periodista y crítico literario del Corriere della Sera, con su último libro "S.O.S Lingua", del editorial Kowalski.

 

(corriere.it / puntodincontro)

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