Spiando la notte

Il romanzo giallo di un giovane esordiente.
Di Giulio Avocatino.


25 marzo 2011. - È stato pubblicato per i titoli dell’editore Noubs di Chieti il romanzo “Spiando la notte” di Fabrizio Di Marco, giovane scrittore alla sua prima prova narrativa. Si tratta di un thriller ambientato nella città di Bologna, che l’autore conosce bene in quanto vi ha compiuto i suoi studi universitari, conclusi con il Dottorato di Ricerca in Fisica nel 2003. Un romanzo dalla trama alquanto singolare, che coniuga il genere del “giallo” classico, per intenderci quello modellato da Agatha Christie, con i canoni del moderno poliziesco americano (in particolare Jeffrey Deaver, di cui l’autore si dichiara ammiratore). Due storie separate finiscono per intrecciarsi, come da copione noir, ma in questo caso i colpi di scena vanno ben oltre ciò che si potrebbe immaginare.

Il lettore, “lector in fabula”, è posto nella condizione di un “voyeur” che spia, dal buco della serratura, ciò che avviene in uno spazio angosciosamente chiuso, come suggerisce l’immagine di copertina del libro, realizzata dagli artisti Stefano Faccini e Luca Di Simone. E nell’invenzione della vicenda narrata l’autore si ispira allo schema della “camera chiusa”, per la prima volta introdotto da Edgar Allan Poe, considerato iniziatore di questo genere letterario, in uno dei suoi più noti racconti, “The Murders in the Rue Morgue”, pubblicato a Filadelfia nel 1841. Tale schema consiste nella descrizione di “un delitto incredibile” o, più esattamente, “un delitto impossibile”, in quanto commesso in una situazione che lo rende apparentemente tale.

Nel caso descritto da Poe, come si ricorderà, l’assassinio di due donne avviene in un appartamento chiuso dall’interno e posto a un piano tanto alto da non essere accessibile ad alcuno. Al personaggio di Monsieur Dupin, antesignano della figura del detective, tocca risolvere il rebus. Situazione, quella della “camera chiusa” ripresa più volte nella storia del genere e, tra gli ultimi, da uno degli autori contemporanei di più largo successo, il finlandese Stieg Larsson, che ha proposto nel bestseller “Uomini che odiano le donne” una brillante variazione del tema.

Questa e altre notazioni sono state messe in risalto nell’affollata conferenza di presentazione del libro di Fabrizio Di Marco, tenutasi presso la biblioteca regionale “F. Di Giampaolo” di Pescara, presente l’editore Massimo Pamio, da sempre rivolto con successo alla scoperta di nuovi talenti letterari. Il libro e l’autore sono stati introdotti dalla scrittrice Angela Capobianchi, che della stesura essenziale, avvincente e turbinosa del romanzo ha rilevato tutte le caratteristiche del genere.

Nell’animato dibattito seguito all’avvincente presentazione sono state poste dal pubblico presente in sala diverse domande all’autore che, all’interesse professionale per la cosmologia, ha aggiunto la passione manifestata fin da ragazzo per la letteratura, in specie la lettura dei romanzi di genere poliziesco e per il cinema noir. Come sottolineato dalla relatrice, l’intreccio di questo romanzo si presterebbe bene ad una trasposizione cinematografica, visti il ritmo e la presenza di un incalzante e spesso concitato dialogo, che spinge la narrazione verso la soluzione dell’enigma finale. Un romanzo, “Spiando la notte”, piacevole da leggere, da non perdere.

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25 de marzo 2011. - Fue lanzada —y agregada a los títulos de la editorial Noubs de Chieti— la novela "Espiando la noche" de Fabrizio Di Marco, el primer trabajo de un joven escritor. Se trata de un thriller ambientado en la ciudad de Bolonia, que el autor conoce bien ya que ahí terminó sus estudios universitarios con un doctorado en Física en el 2003. Una novela con una trama bastante singular, que combina el género de "suspenso" clásicoestilo Agatha Christie con los cánones de los modernos detectives norteamericanos (sobre todo Jeffrey Deaver, de quien el autor dice ser admirador). Dos historias diferentes se entrelazan, como un guión de cine "noir", pero en este caso los giros de la trama van mucho más allá de lo que uno podría imaginar.

El lector, "lector in fabula" se convierte en un "voyeur" que espía a través de la cerradura lo que sucede en un espacio muy cerrado, como sugiere la portada del libro, creada por los artistas gráficos Stefano Faccini y Luca Di Simone. Y la invención de la historia el autor se inspira en el tema de la "habitación cerrada" introducido por por primera vez por Edgar Allan Poeconsiderado el iniciador del género en uno de sus cuentos más famosos, "Los crímenes de la Rue Morgue", publicado en Filadelfia en 1841. Este esquema consiste en la descripción de "un crimen increíble" o, más exactamente, de "un crimen imposible", dado que se lleva a cabo en una situación que no tiene explicaciones.

En el caso descrito por Poe, como usted recordará, el asesinato de dos mujeres se lleva a cabo en un departamento cerrado y colocado en un piso tan alto como para ser inaccesible a cualquier persona. A Monsieur Dupin, precursor de la figura del detective, le toca resolver el rompecabezas. La situación, de la "habitación cerrada", se ha repetido varias veces en la historia del género yentre los últimos casos se encuentra la novela de uno de los autores contemporáneos más exitosos, el finlandés Stieg Larsson, que la utilizó en el best-seller "Hombres que odian a las mujeres", una brillante variación sobre el tema original de Poe.

Estos y otros aspectos se destacaron durante la conferencia de lanzamiento del libro de Fabrizio Di Marco que tuvo lugar en la biblioteca regional "F. Di Giampaolo" de Pescara, con la presencia del editor Massimo Pamio, conocido por su constante búsqueda de nuevos talentos literarios. El libro y el autor fueron presentados por la escritora Angela Capobianchi quien, a partir del estilo esencial, emocionante y envolvente de la novela, describió todas las características del género.

Durante el animado debate que siguió a la presentación, el público hizo varias preguntas al autor quien describió su interés profesional para la cosmología y recordó su gran pasión —cultivada desde niño— por la literatura, especialmente en lo que se refiere a la lectura de novelas del género policial y el cine noir. Como señaló la expositora, la trama de esta novela se presta a una adaptación cinematográfica, dado su ritmo y la presencia de un diálogo incesante y apasionado que acompaña y empuja el relato hacia la solución definitiva del enigma. "Espiando la noche": una novela para no perderse.

 

(giulio avocatino / puntodincontro)

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