29 settembre 2012 - Una versione della Gioconda dipinta prima del ritratto esposto al Louvre è stata presentata a Ginevra dalla Fondazione Mona Lisa. Il quadro, conservato per 40 anni in una cassaforte in Svizzera, rappresenta una donna più giovane di quella ritratta 10 anni dopo da Leonardo. Secondo la Fondazione si tratterebbe della prima versione, abbozzata nel 1503 e rimasta incompiuta.

 

 

E ci sarebbero prove storiche e scientifiche che dimostrano che sono sempre esistiti due ritratti della Monna Lisa di Leonardo da Vinci: la versione precedente e la Gioconda. La Fondazione ha presentato anche un libro di 320 pagine intitolato Monna Lisa, la versione anteriore. Il professor Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale di Lenardo da Vinci, a vinci, è però prudente: «Un dato evidente è che in questo dipinto ci sono mani diverse, questo è sicuro, ma personalmente oggi non ho motivo di avventurarmi in valutazioni sull'attribuzione del dipinto».

Scoperto nella proprietà di un nobile inglese e spedito negli Stati uniti durante la prima guerra mondiale, il dipinto è stato portato in Svizzera dal collezionista Harry Pulitzer.

 

(repubblica.it / puntodincontro)

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29 de septiembre de 2012 - Una versión de la Mona Lisa creada antes que el retrato exhibido en el Museo del Louvre fue presentada en Ginebra por la Fundación Mona Lisa”. La imagen, que fue guardada durante 40 años en una caja fuerte en Suiza, es más joven de la que fue retratada 10 años más tarde por Leonardo. Según la Fundación se trataría de la primera versión, elaborada en 1503 y nunca terminada.
 

 

Y parece haber evidencias históricas y científicas que comprueban que siempre ha habido dos retratos de la Mona Lisa de Leonardo da Vinci: la versión anterior y la Gioconda. La Fundación también presentó un libro de 320 páginas titulado Mona Lisa, la versión anterior. El profesor Alessandro Vezzosi, director del Museo Ideal de Leonardo da Vinci, en Vinci, es —sin embargo— prudente: «Es evidente que en la elaboración de esta imagen participaron varias manos, esto es seguro, pero en lo personal hoy no puedo formular opiniones acerca de los autores de la obra».

El cuadro fue llevado a Suiza por el coleccionista Harry Pulitzer después de haber sido descubierto entre las propriedades de un noble inglés y trasladado a los Estados Unidos durante la primera guerra mundial.

 

(repubblica.it / puntodincontro)