Inaugurazione della mostra fotografica di Roberto Armocida
a Città del Messico
un evento della Società Dante Alighieri e dell'Istituto Italiano di Cultura.

Da sinistra, il foto reporter Roberto Armocida e i direttori dell'Istituto Italiano di Cultura e della Società Dante Alighieri di Città del Messico, Marco Bellingeri e Giovanni Capirossi.

12 giugno 2009. - Ieri, nell'Auditorio Aldo Cecchetti della Società Dante Alighieri in presenza del Consigliere Culturale dell'Ambasciata d'Italia in Messico, Dott. Marco Bellingeri, è stata inaugurata la mostra fotografica Mediterranea del foto reporter Roberto Armocida che nell'esercizio della sua carriera professionale è stato collaboratore delle agenzie stampa ANSA e Reuters e di alcuni dei più noti quotidiani italiani come Il Corriere della Sera, Il Messaggero, Il Giorno, La Stampa, Il Manifesto e Il  Giornale e dei prestigiosi Settimanali L'Espresso, Panorma e Il Venerdì della Repubblica. È stato corrispondente anche dei quotidiani messicani Excelsior e Reforma per l'Italia e la Santa Sede.

Attualmente lavora in Messico come fotografo, professore di periodismo fotografico e di Cultura Italiana presso la Società Dante Alighieri di Città del Messico. Collabora anche nella organizzazione di attività culturali promosse dalla Comunità Italiana in Messico.

Ha realizzato numerosi viaggi e servizi dal Messico, Venezuela, Costa Rica, Honduras, El Salvador, Guatemala, Panama, Stati Uniti, l'ex Unione Sovietica, la Bulgaria, l'Albania, l'ex Jiugoslavia, l'Egitto, la Spagna, la Turchia e la Grecia.

In questa circostanza il Direttore Generale della Dante Alighieri di Città del Messico ha dato il più cordiale benvenuto al Dott. Marco Bellingeri, Consigliere Culturale dell'Ambasciata d'Italia in Messico e Direttore Generale dell'Istituto Italiano di Cultura assicurandogli che la Dante Alighieri dedicandosi alla diffusione della lingua e cultura italiana in questo Paese da quasi 108 anni è la Casa di tutti coloro che amano la lingua e la cultura italiana e, in modo speciale, di chi come l'Ambasciatore d'Italia e il Direttore dell'Istituto, la reppresentano in Messico.

Come dicono molto bene i Messicani "esta es su casa" non solo oggi ma tutte le volte che vorrà concederci l'onore di visitarci. A nome del Consiglio Direttivo, dei Soci e del Personale Didattico e Amministrativo mi è particolarmente grato darLe il più cordiale benvenuto e mettere a disposizione dell'Istituto questa nostra Sede per l'organizzazione delle attività culturali che vorrà promuovere insieme a noi.

Nell'invito di questa mostra Fotografica è sottolineata questa disponibilità alla collaborazione
poiché l'Istituto appare come Sponsor di questo evento culturale al cui allestimento ha collaborato insieme a Roberto Armocida.

Rivolgendosi poi all'illustre Espositore, Giovanni Capirossi ha affermato che per lui era un onore e un privilegio inaugurare la mostra Mediterranea di Roberto Armocida, un fotoreporter che ha percorso le strade del mondo con una macchina fotografica per riprodurre i volti ed i paesaggi della gente che lo abitano.

Le sue immagini, spesso, sono molto più eloquenti delle parole e ci aiutano a capire meglio i molteplici aspetti etnici, religiosi e socioeconomici che vive la gente troppo spesso dimenticata: emarginazione, emigrazione, clandestinato, esilio, conflitti e guerre.

Roberto Armocida fotografa la realtà così come la vedono i suoi occhi sempre spalancati e attenti alla lettura di tutti gli aspetti della realtà. Crea immagini che riflettono la squisita sensibilità della sua anima di fronte all'immenso dolore di chi vive e soffre la violazione dei più elementari Diritti Umani. Di chi vuol vivere in pace e in armonia con la gente che ci circonda, con la sua Società, con la sua razza e con la sua religione:  libero di essere, di esistere e di pensare.

Il Dottor Capirossi ha invitato tutti presenti a  non passare con indifferenza davanti a queste fotografie ed ha commentato che l'indifferenza ci impedisce di conoscere meglio il mondo che ci circonda e di fare qualcosa per cambiarlo.

Ha concluso invitando i presenti ad ascoltare l'urlo disperato della gente che soffre e, almeno per una serata, a pensare con ottimismo che "un mondo migliore è possibile e che, insieme, si può costruire".

 

Giovanni Capirossi.