È quasi Natale

Di Giovanni Capirossi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


22 dicembre 2010. -
Si avvicina il Natale con la sua atmosfera magica fatta di sogni, di emozioni, di musica, di luci e di colori, di profumi e di sapori che invitano a riscoprire la gioia della festa.

e nella festa si ritrovano gli amici e si ricordano i momenti più belli vissuti insieme e condivisi. Improvvisamente ci sentiamo diversi. Miracolosamente più buoni o con la voglia di esserlo.

Ma è anche il momento della riconoscenza, degli abbracci e degli auguri di Buon Natale e Buon Capodanno.

Auguri che vorrei porgere ad ognuno degli italiani sparsi per il Messico.

Auguri con i quali vorrei confermare la grande stima, il sincero affetto e, soprattutto, la profonda riconoscenza che sento per ognuno di Loro.

Stima per il loro lavoro perché sono certo che l'hanno svolto con grande impegno, con encomiabile generosità e con spirito di sacrificio come lo hanno sempre fatto e lo continuano a fare tutti gli italiani.

Ogni volta che sento parlare da un messicano dei nostri connazionali che vivono in questo bel Paese, sono sempre puntuali e precisi gli elogi fatti con grande ammirazione.

E questo fa onore all'Italia. Ci tengo a precisare che è proprio la somma del lavoro di tutti gli italiani a far grande l'immagine dell'Italia in Messico e a dare spessore e contenuti reali a una presenza che è accolta con grande stima e riconoscenza.

Sincero affetto per tutte le persone che mi hanno offerto la loro amicizia. Quando incontro per la strada un amico mi sento immensamente felice e vorrei tanto che tutti riuscissimo ad essere veramente amici.

Magari capaci di farci a pezzi quando discutiamo ma capaci anche di rispettare i punti di vista di chi non la pensa come noi e di esprimere a tutti la nostra solidarietà nei momenti in cui ci accorgiamo che ne hanno bisogno. Non vorrei che nessun italiano si sentisse solo quando deve affrontare i momenti difficili che gli si presentano quando meno se lo aspetta.

Non vorrei che lasciassimo mai solo chi deve affrontare una strada in salita. Vorrei tanto che, chi ne ha bisogno, incontrasse sempre sulla sua strada il sorriso di un amico disposto a dargli una mano. Vorrei tanto che tutti insieme riuscissimo a costruire una comunità italiana organizzata e solidale.

Vorrei che tutti ci chiedessimo quale tipo di comunità italiana abbiamo in mente per il 2011 e per il futuro. È una domanda di fondamentale importanza alla quale non possiamo sottrarci perché dalla risposta dovranno con coerenza derivare le nostre scelte. Se vogliamo veramente volare alto dobbiamo fare delle scelte importanti per tutti.

Dobbiamo avere chiari i valori ai quali ispirarci. Dobbiamo non solo fare delle scelte, ma andare anche alla ricerca di nuove forme di partecipazione. «Dobbiamo individuare forme di partecipazione e di dialogo più diffuse, più continue, più capaci di portare nel circuito della partecipazione persone che oggi si sentono escluse» come scrisse molto bene Romano Prodi nel 2003 nel documento Europa: il sogno, le scelte.

È urgente che impariamo a raccogliere e a dare coro alle voci, alle attese, alle domande che vengono dai numerosi italiani sparsi per tutto il Messico e per il mondo. Ci sono delle scelte urgenti da fare insieme. Nemmeno quest'anno siamo riusciti ad eleggere i nostri rappresentanti per il Comites e per il CGIE e il peggio è che non sappiamo ancora con certezza se e quando potremo eleggerli.

Se vogliamo un COMITES più attento ai bisogni di tutte le persone, più determinato nella difesa di autonomia e libertà, dobbiamo partecipare attivamente alla scelta delle persone più capaci evitando che le scelte ci vengano imposte com'è già successo altre volte.

Riconoscenza a tutti quelli che ci sono stati vicini con la loro solidarietà e ci hanno aiutato a tenere in vita, sia pure solo on-line, questo nostro giornale che non è di nessuno perché è e vuole essere sempre di più di tutti i suoi lettori. So che non manca chi non crede all'indipendenza di un giornale e so anche benissimo che c'è chi crede che un giornale debba per forza "appartenere" a qualcuno, debba avere necessariamente una "etichetta" o "dipendere" da un "padrone".

Io, invece credo che, un giornale come il nostro diretto a una comunità sempre più vasta sparsa ormai in tutto il mondo non possa dimenticare che i suoi lettori appartengono a diverse religioni, ideologie e culture, tendenze politiche e sensibilità e che, pertanto, debba raccogliere le migliori voci ed espressioni di tutti.

E quando i temi trattati saranno di uno spessore culturale e sociale tali da non consentire il raggiungimento di un accordo, la cosa migliore sarà aprire un dibattito al quale tutti saranno invitati a partecipare e a difendere i loro punti di vista nel più assoluto rispetto dei punti di vista di chi la pensa diversamente.

Sarà molto importante, per esempio, quando arriverà l'ora di scegliere dei candidati che saranno chiamati a rappresentarci nelle Istituzioni locali o in Parlamento, siano persone non solo con idee valide e condivisibili ma anche con la capacità di trasformarle in progetti.

Non mi interessano le persone che sanno fare bellissimi discorsi ma non sanno guardarmi negli occhi per capire chi sono e non hanno la capacità di ascoltarmi per conoscere, prima, e aiutarmi a risolvere, poi, i piccoli o grandi problemi che ogni giorno sono chiamato ad affrontare insieme alla mia comunità.

Con questo invito alla partecipazione e alla solidarietà che rivolgo specialmente alle giovani generazioni, Vi porgo i più sinceri auguri di buon Natale e buon Capodanno ricordandovi che il Natale è, soprattutto, AMORE con maiuscole. Un invito alla pace, alla solidarietà e al dialogo, non solo il 25 dicembre ma tutti i giorni dell'anno e per tutta la vita.

Che l'AMORE non resti solo una parola e che la solidarietà prenda sempre e comunque il posto della solitudine e dell'abbandono, e che il dialogo sia —non il modo migliore— ma l'unico modo di dirimere i contrasti e spiegare noi stessi.

***

La Navidad se acerca con su atmósfera mágica hecha de sueños, emociones, música, luces y colores, olores y sabores que invitan a redescubrir la alegría de la fiesta.

Y en la fiesta se encuentran los amigos y se recuerdan los mejores momentos que vivimos y compartimos juntos. De repente nos sentimos diferentes. Milagrosamente, más bondadosos o con el deseo de serlo.

Pero también es el momento de la gratitud, de los abrazos y de los deseos para una Feliz Navidad y un Próspero Año Nuevo.

Y quisiera hacer extensivos estos deseos a cada uno de los italianos que se encuentran en México y reafirmar, a través de ellos, la alta estima, el afecto sincero y, sobre todo, la profunda gratitud que siento hacia cada uno de ellos.

Reconocimiento por su trabajo, porque estoy seguro que lo han realizado con gran dedicación y con encomiable espíritu de generosidad y de sacrificio como siempre lo hemos hecho —y lo seguimos haciendo— todos los italianos en el mundo.

Cada vez que escucho un mexicano hablar de nuestros compatriotas que viven en este hermoso País, nunca faltan elogios y admiración y esto es un honor para Italia. Quiero aclarar que es precisamente la suma del trabajo de todos los italianos la que engrandece la imagen de nuestro País en México y agrega profundidad y contenido a una presencia que siempre es recibida con gran respeto y gratitud.

Sincero afecto para todas las personas que me brindaron su amistad. Cuando me encuentro con un amigo me siento inmensamente feliz y deseo tanto que todos pudiésemos ser realmente amigos. Tal vez capaces de hacernos pedazos cuando estamos discutiendo, pero también capaces de respetar las opiniones de los que no piensan como nosotros y de expresar a todos nuestra solidaridad cuando nos damos cuenta de que la necesitan.

No quiero que ningún italiano se sienta solo al tener que enfrentar momentos difíciles inesperados. No me gustaría que dejáramos solos a quienes tienen que enfrentar una lucha cuesta arriba. Ojalá que quienes lo necesitan siempre puedan encontrar en su camino la sonrisa de un amigo dispuesto a ofrecer ayuda.

Espero que juntos podamos construir una comunidad de italianos organizada y unida. Y deseo que todos nos preguntemos qué tipo de comunidad italiana tenemos en mente para el 2011 y para el futuro. Es una cuestión de importancia fundamental que no podemos evitar porque de su respuesta tendrán que surgir, con coherencia, nuestras elecciones. Si realmente queremos volar alto, tenemos que tomar decisiones importantes para todos.

Debemos ser claros sobre los valores que nos inspiran. No sólo debemos tomar decisiones, sino también ir en busca de nuevas formas de participación. «Tenemos que encontrar formas de participación y diálogo más amplias, más continuas, más capaces de llevar al circuito de la participación a aquellas personas que hoy se sienten excluidas», como bien escribió Romano Prodi, en 2003, en el documento "Europa: el sueño, las elecciones".

Es urgente que aprendamos a buscar y a unir las voces, las esperanzas y las preguntas que vienen de muchos italianos esparcidos por todo México y el mundo. Hay decisiones urgentes que debemos tomar juntos. Tampoco este año hemos sido capaces de elegir a nuestros representantes del Comites y del CGIE y lo peor es que no sabemos a ciencia cierta si y cuando podremos elegirlos.

Si queremos un COMITES más atento a las necesidades de todos y más decidido en la defensa de la autonomía y de la libertad, debemos participar activamente en la selección de los más capaces y evitar que las decisiones nos sean impuestas como ha sucedido antes.

Gratitud a todos los que han estado cerca de nosotros con su solidaridad y nos han ayudado a mantener viva aunque sólo sea en forma electrónica, esta publicación que no es de nadie porque es, y quiere seguir siendo cada vez más, de todos sus lectores.

Sé que hay quienes no creen en la independencia de un periódico y también sé muy bien que algunas personas creen que un periódico tenga necesariamente que "pertenecer" a una persona, deba tener una "etiqueta" o "depender un dueño". Pero creo que un periódico como el nuestro —dirigido a una comunidad cada vez más extendida en todo el mundo— no puede olvidar que sus lectores pertenecen a distintas religiones, culturas e ideologías, opiniones políticas y sensibilidades y, por tanto, debe reunir las mejores voces y expresiones de todos.

Y cuando los temas tratados alcancen un carácter cultural y social que impida el acuerdo, lo mejor será abrir un debate al que todos estén invitados a participar para defender sus puntos de vista respetando plenamente las opiniones de los demás.

Será muy importante, por ejemplo, cuando llegue el momento de elegir a los candidatos que serán llamados a representarnos en el Parlamento o en las instituciones locales, que se trate de personas no sólo cuenten con buenas ideas, sino también con la capacidad de convertirlas en proyectos.

No me interesan las personas que pronuncian o escriben discursos hermosos, pero no saben mírame a los ojos para entender quién soy y no tienen la capacidad de escucharme para conocer y ayudarme a resolver los pequeños y grandes problemas que cada día estoy llamado a enfrentar junto con mi comunidad.

Con este llamado a la participación y a la solidaridad que dirijo especialmente a las nuevas generaciones, les ofrezco mis más sinceros deseos para una feliz Navidad y un próspero año nuevo y les recuerdo que la Navidad es, ante todo, AMOR con mayúsculas. Es, además, una invitación a la paz, a la solidaridad y al diálogo, no sólo el 25 de diciembre, sino todos los días del año durante toda la vida.

Ojalá y este AMOR no sea sólo una palabra, que la solidaridad siempre tome el lugar de la soledad y del abandono y que el diálogo se convierta - no en la mejor - sino en la única manera de resolver las diferencias y darnos a entender.

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