Laura Zocchi con i presidenti Sandro Pertini d'Italia e José López Portillo del Messico (marzo 1981).

 

31 maggio 2011. - Quando la vita ti regala il privilegio di incontrare una persona diversa da tutte le altre te ne accorgi subito anche se è la prima volta che la incontri. Te ne accorgi guardandola negli occhi. Te ne accorgi stringendole la mano.

Sono occhi che, pur non nascondendo un velo di sofferenza, ti trasmettono subito un gran senso di serenità e di pace conquistata lottando con forza e coraggio contro la sofferenza.

Occhi che guardano in alto verso le vette sognate come un traguardo da raggiungere anche se bisogna lottare molto per riuscirci. Capisci subito che la sua montagna è la vita e che lei l'ha conquistata seguendo i consigli delle tante persone che la ammirano e le vogliono bene. Capisci che non è stata una strada facile la sua. Ma lei l'ha affrontata sempre con grande coraggio e quando è caduta, ha riascoltato la voce di papà Gaetano: «Rimettiti in piedi. Non darla vinta. Non arrenderti. Forza, forza, Lala, è la tua montagna. Devi conquistare la cima».

È una mano che quando ti stringe capisci subito che non la mollerai più perché un incontro così è un regalo del Signore e della vita e camminare per le strade della vita insieme a lei, che è maestra non solo di scuola ma anche e soprattutto di vita, sarà sempre un piacere e un privilegio.

La nostra rivista on-line Punto d'incontro e la Società Dante Alighieri di Città del Messico, delle quali ho l'onore di essere direttore, hanno deciso di celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia presentando ai loro lettori ed amici le persone che hanno dato prestigio alla presenza dell'Italia in Messico con l'esempio della loro vita e con un eccellente disimpegno della loro professione messa al servizio di questo meraviglioso Paese che ci ospita.

È così che abbiamo scelto come la prima persona da presentarvi la dott.ssa Laura Zocchi Pozzi che ha due lauree: una come traduttrice e interprete in lingua spagnola e una come traduttrice e interprete in lingua inglese.

Potremmo dire che dopo aver portato a termine i suoi studi nella Scuola Superiore di Interpreti e Traduttori di Milano e dopo aver perfezionato e approfondito la conoscenza accademica con due importanti esperienze di lavoro in Europa e negli Stati Uniti, ha dedicato tutta la sua vita all'esercizio di queste due nobili professioni e alla docenza.

E lo ha fatto prima preparandosi ad esercitarle nel migliore dei modi e poi esercitandole con una solida preparazione acquisita non solo sui banchi di scuola specialistica ma anche e soprattutto nei posti dove fare l'interprete era necessario e indispensabile per aiutare la gente a capirsi e a dialogare e là dove la gente che non sapeva una lingua voleva trasmettere i suoi saperi a un pubblico che non parlando la lingua dell'oratore voleva conoscere meglio un determinato tema. È stato così come si è trovata a fare da interprete a personaggi illustri e famosi come capi di stato, scrittori, poeti, imprenditori ecc.

Nel mese di ottobre 1974 cominciò a dare lezioni nell'Istituto Traduttori e Interpreti (ITT) e un anno dopo fu nominata coordinatrice del Dipartimento di Interpretazione. È stata maestra di varie generazioni e fa parte del gruppo di persone che con il loro sforzo trasformarono l'ITT in Istituto Superiore di Interpreti e Traduttori e il 31 luglio 1987 ebbe l'onore di partecipare come Segretaria della Commissione Esaminatrice all' esame presentato dalla prima laureata dell'ISIT. Fu, inoltre, membro fondatore del Colegio Mexicano de Interpretes de Conferencias, A.C. che oggi presiede il famoso maestro Sergio Alarcón.

Fare l'interprete e traduttore è una professione molto difficile. È indispensabile la conoscenza di molte microlingue. Ti può capitare di dover tradurre o di dover fare da interprete a uno scienziato, a un banchiere, a un politico, a un diplomatico, a un rappresentante di varie religioni (cattolici, protestanti, induisti, ebrei, mussulmani ecc.) o a uno scrittore, un filosofo, un medico, un poeta o semplicemente a una persona qualunque. O, addirittura, come è capitato a Laura, in una situazione drammatica come quella del terremoto di Città del Messico nel 1985, quando fu necessario fare da interprete alle persone che da tutto il mondo erano accorse in aiuto dei messicani. Laura era lì, sopra le macerie, per aiutare i soccorritori a capirsi e a salvare vite e la ricorda come una delle esperienze più emozionanti della sua vita. In quella circostanza il suo lavoro fu premiata con una Medaglia al merito dal Governo di Città del Messico.

Sono sempre stato convinto che un bravo interprete e traduttore deve possedere una cultura vastissima. Deve sapere di filosofia e di lettere ma anche di zoologia e di botanica, di storia e geografia ma anche di fisica e matematica e chi più ne ha più ne metta. Possiamo dire che dovrebbe essere una specie di enciclopedia ambulante. Ti può capitare di far da interprete a un grande imprenditore che fabbrica automobili così come ti può capitare di far da interprete a un imprenditore che fabbrica scarpe o bottoni. E faccio questo esempio non perché chi fabbrica una Ferrari sia più importante di chi fabbrica un bel paio di scarpe ma perché, com'è ovvio, il lessico da usare ... è molto diverso!

Mi sono chiesto spesso: «È più facile fare il traduttore o fare l'interprete?» «È più facile tradurre un testo o interpretare una persona che parla?»

Laura Zocchi ha svolto questa professione ai più alti livelli facendo l'interprete di numerosi capi di stato. Ricordo ai nostri lettori che Laura è stata interprete di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica Italiana e di José López Portillo, Presidente degli Stati Uniti Messicani, fra molti altri.

Ebbene, cari lettori ed amici, tutto questo ve l'ho raccontato per invitarvi ad assistere alla presentazione del libro Manual de interpretación consecutiva, di Laura Zocchi, stasera alle ore 18 nell'Auditorio Aldo Cecchetti della Società Dante Alighieri di Marsella 39 a Città del Messico.

Avrete l'opportunità di conoscere non solo un manuale unico nel suo genere ma anche una persona eccezionale che ha dato sempre il meglio di sè stessa ai Suoi alunni come maestra non solo di una materia difficile come l'interpretazione ma anche maestra di vita.

Di una vita che Lei ha saputo affrontare con grande coraggio per superare le difficoltà di una malattia dolorosa riuscendo ad affrontare sempre con successo e con una gran voglia di farcela tutte le difficoltà. La miglior prova del coraggio che ha e della sua voglia di fare sempre qualcosa di importante è il libro che presenteremo stasera. e che sarà uno strumento di grande utilità per tutti gli alunni che studiano per diventare interpreti e traduttori e per tutti gli addetti ai lavori.
 

bullet

Leggi l'articolo Una maestra esigente, di Giulio Chiesa (4 marzo 2010)

bullet

Scarica l'invito all'evento di oggi.

 

(giovanni capirossi / puntodincontro)

***

31 de mayo 2011. - Cuando la vida te da el privilegio de conocer a una persona diferente a cualquier otra te das cuenta inmediatamente, incluso si es la primera vez que la encuentras. Se nota mirándola a los ojos, estrechándole la mano.

Esos ojos que, aunque no esconden el sufrimiento, te transmiten de inmediato una sensación de serenidad y de paz, alcanzada luchando con fuerza y valentía contra el dolor.

Ojos que miran a las alturas que sueñas como un objetivo a alcanzar, incluso si hay que luchar duro para lograrlo. Entiendes de inmediato que su reto es la vida y que ella la ha conquistado siguiendo el consejo de muchas personas que la admiran y la quieren. Entiendes que el suyo no ha sido un camino fácil. Pero ella lo ha enfrentado con gran valentía y, cuando se cayó, oyó de nuevo la voz de su papá Gaetano: «Levántate, no te rindas, vamos ... vamos, Lala, es tu montaña. Hay que conquistar la cumbre ...».

Al estrechar su mano entiendes de inmediato que no deberás soltarla nunca porque un encuentro de este tipo es un regalo del Señor y andar por los caminos de tu existencia junto con ella, maestra no sólo en la escuela sino también de vida, siempre será un placer y un privilegio.

Nuestra revista en línea "Punto d'incontro" y la Sociedad Dante Alighieri, que tengo el honor de dirigir, han decidido celebrar el 150 aniversario de la unificación de Italia mediante la presentación a sus lectores y amigos de las personas que han dado prestigio a la presencia de Italia en México, con el ejemplo de sus vidas y del excelente trabajo llevado a cabo al servicio de este maravilloso país que nos acoge.

En este contexto les presentamos hoy la licenciada Laura Zocchi Pozzi que tiene dos títulos: uno como traductor e intérprete en español y otro como traductor e intérprete en Inglés.

Después de haber completado sus estudios en la Escuela de Intérpretes y Traductores de Milán y haber perfeccionado sus conocimientos académicos a través de dos importantes experiencias profesionales en Europa y en los Estados Unidos, ha dedicado su vida al ejercicio de estas dos nobles actividades y a la enseñanza.

Y lo hizo antes que nada preparándose de la mejor manera y después llevándolas a cabo con la experiencia adquirida no solo en las escuelas de especialización sino, y sobre todo, desempeñando puestos en los cuales ser interprete era necesario e indispensable para ayudar a la gente a entenderse y a intercambiar opiniones. O en ocasiones en las que las personas que no entendían el idioma de un orador querían aprender más acerca de determinados temas. Fue así como llegó a ser intérprete de personas famosas como jefes de estado, escritores, poetas, empresarios, etc.

En octubre de 1974 comenzó a dar clases en el Instituto de Traductores e Intérpretes (ITT) y un año después fue nombrada Coordinador del Departamento de Interpretación. Ha sido maestra de varias generaciones y forma parte del grupo de personas que con su esfuerzo transformaron el ITT en el Instituto de Interpretes y Traductores. El 31 de julio de 1987 tuvo el honor de participar en calidad de Secretario de la Junta de Examinadores al examen profesional que presentó la primera titulada del Instituto. También es miembro fundador del Colegio Mexicano de Interpretes de Conferencias, A.C. que ahora preside el famoso Maestro Sergio Alarcón.

Ser intérprete y traductor es una profesión muy difícil. Es esencial el conocimiento de muchos micro-idiomas. Puedes tener que traducir o ser intérprete de un científico, un banquero, un político, un diplomático, un representante de las diferentes religiones (católica, protestante, hindú, judía, musulmana, etc.) o de un escritor, filósofo, médico, poeta ... o simplemente de una persona común.

O, incluso, como sucedió con Laura, encontrarte en una situación dramática como la del terremoto de la Ciudad de México en 1985, cuando fue necesario ser intérprete para las personas que de todo el mundo habían llegado para ayudar a los mexicanos. Laura estaba allí, sobre los escombros, para ayudar a los trabajadores de rescate a entenderse para salvar vidas y lo recuerda como una de las experiencias más emocionantes de su vida. En esa ocasión su trabajo fue galardonado con la Medalla al Mérito por el Gobierno de la Ciudad de México.

Estoy convencido de que un buen intérprete y traductor debe poseer una vasta cultura. Debe saber de filosofía y letras, pero también de zoología y botánica, de historia y de geografía, de física y matemáticas y así sucesivamente. Podemos decir que debe ser una especie de enciclopedia andando. Puede tener que ser intérprete de un gran emprendedor que fabrica automóviles como de un empresario que fabrica zapatos o botones. E utilizo este ejemplo no porque el que produce un Ferrari sea más importante que el que hace un buen par de zapatos, sino porque, por supuesto, el vocabulario a utilizar ... ¡es muy diferente!

A menudo me he preguntado: "¿Es más fácil ser traductor o intérprete?" "¿Es más fácil traducir un texto o interpretar una persona que habla?" Laura Zocchi ha llevado a cabo esta profesión al más alto nivel siendo interprete para varios jefes de estado. Quiero recordar a nuestros lectores que Laura fue intérprete de Sandro Pertini, Presidente de la República Italiana y José López Portillo, Presidente de los Estados Unidos Mexicanos, entre muchos otros.

Bueno, queridos lectores y amigos, todo lo que dije fue para invitarlos a asistir a la presentación del libro "Manual de Interpretación Consecutiva", de Laura Zocchi, esta noche a las 18 horas en el Auditorio Aldo Cecchetti de la Sociedad Dante Alighieri en la calle de Marsella N°39 de la Ciudad de México.

Tendrán la oportunidad de conocer no sólo un manual único en su genero, sino también una persona excepcional que dio siempre lo mejor de sí a sus alumnos como maestra no sólo de un tema tan difícil como la interpretación, sino también de vida.

De una vida a la que que se ha enfrentado con gran valentía para superar las dificultades de una enfermedad dolorosa. La mejor prueba de su valentía y de su deseo de llevar a cabo iniciativas importantes es el libro que presentará esta noche y que será una herramienta muy útil para todos los estudiantes que se preparan para convertirse en intérpretes y traductores así como para todas las demás personas involucradas en este tipo de actividades.
 

bullet

Lee el artículo "Una maestra exigente", de Giulio Chiesa (4 de marzo del 2010)

bullet

Descarga la invitación a la presentación de hoy.

 

(giovanni capirossi / puntodincontro)