Carmelo Cicala scrive a Badaloni
Gli altri Presidenti COMITES sottoscrivono.

Carmelo Cicala.4 gennaio 2008. - Carmelo Cicala, Presidente Comites di Washington D.C. ha inviato nelle scorse ore una lunga lettera aperta a Piero Badaloni, Direttore di RAI Italia (ex Rai International), e in poche ore la lettera di Cicala ha ottenuto la sottoscrizione convinta di quasi tutti i Presidenti COMITES degli Stati Uniti e rappresentanti del mondo delle Associazioni italiani negli USA.

Di seguito riportiamo la versione integrale della lettera.

"Seguiamo da anni le trasmissioni di Rai International e siamo consapevoli delle lamantele (come pure degli elogi, anche se se ne registrano pochi) per il palinsesto ed anche la conduzione.

Ma di questo non ne parliamo. Sarebbe inumano pretendere che una cosi' variegata impresa potrebbe riscuotere una unanimità di consensi positivi. Tuttavia non possiamo sottrarci dal registsrare una nostra osservazione anche se ha sembianza di lamentela.

La Cinquetti adesso, come l'Alderisi lo faceva in precedenza, ospita di tanto in tanto degli "esperti" per chiarire, illustrare, o comunque aiutare a risolvere dei problemi di nostri connazionali. Nel caso specifico della trasmissione di oggi, 2 gennaio 2008, ospitando in studio l'Avvocato Giorgio Carta, esperto in matteria di cittadinanza, acquisto o riacquisto ecc. abbiamo potuto testimoniare l'approfondimento in materia dell'ospite, sebbene il problema dell'inquirente, un residente di Boston, alla fine non sia stato del tutto risolto in modo esauriente, per ovvie ragioni.

Ora mi chiedo, o chiedo a chi di competenza, Vi è mai venuto in mente di suggerire a questi connazionali che nelle aree dove risiedono esistono i COMITES (Comitati degli Italiani all'Estero) da loro eletti, che insieme ad altri residenti locali gesticono Patronati, e che insieme, dalla loro incezione altro non fanno che assistere i connazionali a risolvere questi loro problemi. O è lecito chiedermi se è intenzione degli autori dei vostri programmi propagare la nozione, del tutto errata, che gli italiani all'estero sono totalmente abbandonati a se stessi e che, se non fosse per quei pochi minuti che Sportello Italia dedica alla risoluzione di questi problemi, questi problemi resterebbero irrisolti?

Suvvia, siamo realisti, informazione non guasta, ulteriori chiarimenti non guastano, ma facciamo appello all'onestà intellettuale e diamo pane al pane e vino al vino, perchè cari lettori, alla fin fine, quell'uno percento che chissà per quale altra ragione, forse per sentire il suo nome menzionato urbi et orbi, si rivolge a Sportello Italia alla fine, perchè residente all'estero ed iscritto all'AIRE finirà col visitare il COMITES locale od il locale Ufficio Consolare, cosa che avrebbe dovuto fare in primo luogo o lì essere stato diretto dal suo interlocutore o reso consapevole dalla conduttrice del servizio.

I COMITES sono l'Organismo Ufficiale di rappresentanza degli italiani residenti all'estero, e RAIITALIA, sistema di informazione pubblica dovrebbe fare di più per diffonderne la loro esistenza e le loro competenze, non cercare di rendersene un sostituto.

Da un organismo come la RAI (nazionale o internazionale che sia) i connazionali residenti all'estero si apettano molto di più e non solo programmi di approfondimento politico, di sport insieme alle frivolità, ma musica seria, teatro serio, cultura italiana seria, informazione seria, molta più Italia e molto meno giungle, deserti, e problematiche che con l'italianita' hanno ben poco a che fare.

Ma sopratutto i connazionali residenti all'estero guardano a RAI ITALIA come l'organo di informazione che li dovrebbe tenere aggiornati su ciò che accade nelle loro giurisdizioni, in materie di riunioni, celebrazioni, attività culturali, artistiche, commerciali.

C'è un solo canale TV al quale possiamo fare riferimento, dedicateci almeno un totale di due ore al mese. Chiediamo troppo? Dadeci una risposta, noi siamo a vostra totale disposizione per migliororare, si migliorare (perche c'e' sempre spazio per migliorare) un prodotto che e' anche nato per essere diretto a noi che per una ragione od un altra ci siamo trasferiti all'estero.

Sebbene non vogliamo restare insensitivi ai problemi sociali che affligono il resto del mondo, cerchiamo di far conoscere il nostro mondo, specialmente a coloro che lasciando l'Italia per crearsi un futuro all'estero non l'hanno mai vista, che non sanno della loro bellezza, della loro ricchezza, che magari ne sentono parlare dai loro "nuovi vicini di casa" che l'Italia l'hanno visitata come turisti.

Usiamo il piccolo schermo per far vedere la propria Italia a chi di questo ne e' stato privato, farla vedere ai discendenti, oriundi o a chi comunque continua a dimostrare sempre maggiore interesse per la nostra lingua, la nostra cultura, il nostro Pel Paese".


(News ITALIA PRESS)