Gli eletti all’estero, a casa per tornare
Per i membri dell'opposizione si è fatto poco per gli italiani all'estero.
Gli appartenenti ai partiti della maggioranza sono però tutti pronti a ricandidarsi.

Al termine del loro mandato desideriamo esprimere la nostra più sincera gratitudine agli Onorevoli Gino Bucchino e Franco Narducci i quali, dimostrando l'encomiabile spirito di servizio con cui stavano svolgendo la loro missione di Deputati eletti all'estero, il 26 e 27 gennaio 2008 hanno partecipato a una riunione promossa dal Comites nella Città di Tlaxcala per illustrare a tutti i partecipanti il progetto di riforma della Legge 153 che insieme ad altri Deputati avevano presentato al Parlamento. Di questa riunione abbiamo parlato nel Punto d'Incontro del 6 febbraio e si può leggere nella Sezione "Italiani in Messico".

6 febbraio 2008.- Terminate le consultazioni del Presidente del Senato Franco Marini -incaricato, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nei giorni scorsi di verificare se vi fossero le condizioni per un Governo che potesse portare a compimento la riforma elettorale- constata l’impossibilità di formare un governo tecnico o di coalizione che permettesse al Paese di andare alle urne con un nuovo sistema elettorale, il Parlamento italiano eletto nel 2006 ha terminato la sua corsa.

Sciolte le Camere (n.d.r. questo servizio viene chiuso in Redazione mentre il Presidente della Repubblica sta ricevendo i Presidenti dei due rami del Parlamento per l’ufficializzazione dello scioglimento), tornano a casa -alcuni dei quali solo per ricandidarsi- i primi 18 parlamentari (12 deputati e 6 senatori) eletti sulla Circoscrizione Estero, voluta da un impianto legislativo per il quale ci sono voluti decenni per realizzarlo, per permettere agli italiani residenti all’estero di esercitare in loco il proprio diritto di voto.

In Europa: Massimo Romagnoli (Forza Italia); Guglielmo Picchi (Forza Italia); Antonio Razzi (Italia Dei Valori Estero); Franco Narducci (L´Unione); Arnold Cassola (L´Unione); Gianni Farina (L´Unione); Antonella Rebuzzi (Forza Italia); Claudio Micheloni (L´Unione)

In America Meridionale: Ricardo Antonio Merlo (Ass.Ital.Sud America); Mariza Bafile (L´Unione); Giuseppe Angeli (Per Italia Nel Mondo); Luigi Pallaro (Ass.Ital.Sud America); Edoardo Pollastri (L´Unione).

In America Settentrionale e Centrale: Salvatore Ferrigno (Forza Italia); Gino Bucchino (L´Unione); Renato Guerino Turano (L´Unione)
In Africa, Asia, Oceania e Antartide: Marco Fedi (L´Unione); Antonino (Nino) Randazzo (L´Unione).

Durata molto meno del previsto l’esperienza dei ‘18’, parlamentari che certamente passeranno comunque alla storia, per essere stati, appunto, i primi eletti all’estero. Pochi in queste ore hanno voglia di parlare, fare bilanci, parlare di ricandidature, soprattutto..., si sente a pelle, l’amarezza, e, per qualcuno, la preoccupazione, appunto, di tornare a casa ma non vedersi ricandidato.

Mentre nelle Segreterie di partito e nei canali non ufficiali si moltiplicano in queste ore i rumors di nuovi candidati che si starebbero selezionando in giro per il mondo, qualche nome anche ripescato tra i non eletti nel 2006.

C’è anche chi, quando ancora quasi nessuno immaginava che questa legislatura passasse alla storia come la seconda più breve della Repubblica, aveva già detto chiaramente che non avrebbe mai potuto ricandidarsi ad una successiva tornata elettorale in quanto non era stato messo nelle condizioni di poter lavorare autenticamente al servizio degli elettori.

Antonio Razzi, deputato dell’Italia dei Valori eletto sulla ripartizione Europa, ha affermato di “essere soddisfatto per quanto riguarda il mio operato. Le riforme che ho promesso le ho poi presentate, quali la riduzione dell’Ici per i residenti all’estero, la gratuità dell’istruzione fino ai sedici anni anche per coloro che sono fuori dai confini nazionali, l’innalzamento del periodo per realizzare l’usucapione a 30 anni ed il divieto di fumare in automobile. Posso dire che in due anni ho praticamente concluso quanto avevo promesso di fare". Meno soddisfatti gli appartenenti all’opposizione come la senatrice Antonella Rebuzzi, eletta nelle file di Forza Italia eletta sulla ripartizione Europa, che parla di “esperienza importante per la crescita personale. Sono contenta di aver imparato le regole del Senato, cosa non facile per chi vi giunge per la prima volta. Meno bene per quanto realizzato in favore degli Italiani residenti all’estero, mi sembra infatti di non aver fatto molto, non per mancanza mia, ma per il tipo di Governo. In particolare sono dispiaciuta poichè non siamo riusciti a batterlo in Senato ed è stata la stessa maggioranza a cadere da sola”.

Anche Guglielmo Picchi, Forza Italia, eletto sulla ripartizione Europa, ha commentato questi due anni al Parlamento come una “esperienza interessante”, ma anche lui è stato deluso per quanto non è stato possibile fare per gli Italiani all’estero. “Sicuramente ha costituito una importante crescita personale – ha affermato Picchi – ma la situazione fragile e le divisioni presenti nella coalizione di centro sinistra hanno fatto sì che non si riuscisse ad essere incisivi, vi è stata una vera e propria paralisi e non si sono portate avanti tutte quelle riforme necessarie che invece erano prioritarie. In particolare si doveva attuare un ripensamento dell’intera presenza italiana all’estero, con una riforma degli Istituti di Cultura, della rete consolare e dell’Ice, tramite una loro migliore integrazione. Carente anche il sostegno alle imprese che intendono andare all’estero, anche se qualche cosa è stato fatto, ma sicuramente meno rispetto alla legislatura precedente”.

Ha preferito non rilasciare un commento Franco Narducci, deputato dell’Unione eletto sulla Circoscrizione Europa, perché, ha affermato “non essere nel mio stile di fare politica. Se si vuole vedere quanto ho fatto in questo periodo basta andare a vedere sul mio sito”.

Nonostante gli eletti dell’opposizione non si siano dichiarati soddisfatti di quanto realizzato ed anche Razzi abbia apertamente parlato di “delusione” e di rammarico per la fine di un Governo che “ha lavorato veramente bene ed è stato apprezzato”, tutti però hanno mostrato di volersi ricandidare. Alcuni lo hanno detto apertamente come la senatrice Rebuzzi che si augura che “il partito mi voglia candidare nuovamente, anche se non ho ancora parlato con il capogruppo Schifani” e Razzi, il quale ha affermato di presentarsi nuovamente “se il mio partito farà nuovamente le liste all’estero come penso sia comunque probabile”. Anche Picchi ha detto di “essere a disposizione del partito”, ma di “non vedere ragioni per cui non dovrebbe essere ricandidato”. Narducci invece ha affermato che “ci sarà una riunione questa sera in cui decideremo cosa fare”.

I questi due anni sembra si sia fatto un lavoro di consolidamento dei partiti all’estero, secondo i parlamentari che si sono espressi. I due esponenti di Forza Italia in particolare sono sembrati soddisfatti ed hanno parlato di “duro lavoro di organizzazione” che li ha resi “più pronti alla sfida”. Rebuzzi ha anche sottolineato la “necessità di un maggiore impegno per accogliere le istanze dei cittadini all’estero”.


(News ITALIA PRESS)