Negli States, tra dipinti e celluloide

Thom Di Giammatteo vive a Los Angeles. E’ gallerista e produttore cinematografico. Sogna la nebbia di Padova, in attesa di tornare in Italia.

Thom di Giammatteo.8 marzo 2010. - Ci sono storie, tra le tante in giro per il mondo, che “attirano” l’attenzione, come calamite. Ed ecco che andando alla ricerca di vite degne de La Meglio Italia all’estero, capita di imbattersi in quella di Thom Di Giammatteo, tutta da raccontare. Definisce il suo italiano “storto” (ma non è vero). Forse è una parentela prestigiosa a renderlo così severo nei suoi confronti. Quasi con pudore racconta: “Mia nonna è Maria Chiara del Duca Zingarelli, nata a Roma nel 1896. Diceva che eravamo parenti di Niccolò Antonio Zingarelli ed anche di Nicola Zingarelli, “quello del dizionario”.

Ed inizia la sua storia. “Sono nato l’11 luglio 1952 a Los Angeles. I miei nonni venivano dall’Italia, due arrivarono in America nel 1899 da Teramo, Castellalto esattamente, e da Santo Stefano, in Sicilia. Le nonne arrivarono nel 1912, per fortuna non presero il Titanic, una era di Roma, l’altra siciliana”.

Oggi Thom Di Giammatteo gestisce “insieme a due partners favolosi” la galleria d’arte “Edenhurst Gallery”, con sede a Palm Desert, vicino a Palm Springs, e l'altra a Laguna Beach, sulla costa di Orange County, a sud di Los Angeles.“Vendiamo opere degli impressionisti californiani ed americani che vanno dall’Ottocento ai primi anni cinquanta del Novecento”. Numerose le firme di artisti americani presenti nella Galleria “alcuni vantano anche origini italiane, altri pur essendo nati in Svizzera hanno le nostre stesse radici, come Matteo Sandona, Gottardo Piazzoni, Rinaldo Cuneo. Trattiamo anche quadri antichi, sempre italiani, anche se la richiesta è minore”.

Un amore non improvvisato quello verso l’arte, considerato che Thom Di Giammatteo è laureato in storia dell’arte e letteratura all'Università della California (Ucla) a Los Angeles, senza farsi mancare anche una laurea in letteratura italiana. Con questi presupposti, come resistere al richiamo delle radici? “Ho passato quasi un paio di anni a Padova e Verona, e ho studiato all'Accademia delle Belle Arti a Venezia. Sono stato anche a Roma dove, insieme a mio fratello gemello, Lorenzo, abbiamo partecipato come comparse ad alcuni film. Ho avuto la fortuna di incontrare il grande maestro, Fellini. I giorni trascorsi sul set di Amarcord non li dimenticherò mai. Abbiamo partecipato anche ad un film di Brian De Palma, ma non ricordo il titolo”.

Della serie impara l’arte… anche questa “impresa” forse non era del tutto casuale, visto che oggi Thom Di Giammatteo può vantare un ruolo di produttore di “Art and Spirit” scritto da Daniel Dixon e Jayne McKay e “narrato” da Diane Keaton. “Il film-documentario racconta il percorso artistico e l’intensa vita del famoso pittore californiano Maynard Dixon, morto nel 1946, marito della grande fotografa Dorothea Lange, i cui quadri, molto ricercati, si trovano nei più importanti musei e collezioni americane”. Il film, per la regia di Jayne McKay, ha vinto premi prestigiosi, come il “Spur Award” e quello al “Puerto Vallarta Film Festival”. Nel film “recita” anche Thom, in qualità di esperto sull’opera dell’artista.

Una vita, quella di Thom, imperniata di bellezza e di arte. Un motivo in più per legarlo, indissolubilmente, all’Italia di cui ama tutto, persino “la nebbia favolosa che c’era spesso a Padova, mi manca molto.” Intanto, non vengono meno i sogni, come quello di poter, un giorno, scegliere di vivere in Italia. E tornare ad essere Di Giammatteo… ora, a Los Angeles, deve usare come cognome Giannetto “perché Di Giammatteo, per gli americani, è troppo difficile da scrivere e pronunciare”.

 

Giovanna Chiarilli - IL PUNTO

 

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