La stagione delle riforme
deve avanzare

Il Segretario Carozza presenta la relazione del CDP

 

9 novembre 2007. - Ha ragione il segretario generale Elio Carozza. Il Cgie ha forse ritrovato "una certa serenità", o per lo meno quell’unità di intenti indispensabile per valorizzare il proprio impegno e il proprio lavoro, al fianco del governo e del Ministero degli Esteri, come pure dei parlamentari eletti all’estero e delle comunità italiane che il Consiglio stesso rappresenta. Al fianco, si è detto, ma in maniera autonoma e, se necessario, avviando un confronto duro e deciso con gli interlocutori istituzionali.

Come è accaduto martedì scorso, nella prima sessione dell’Assemblea Plenaria del Cgie, con la relazione del Comitato di Presidenza. Una relazione, quella illustrata da Carozza, "buonissima", ottima", "incisiva", hanno commentato all’unanimità i consiglieri. Tanto che Ferretti, il "nemico buono" del Comitato di Presidenza di "centrosinistra", alla fine si è alzato per stringere la mano al segretario generale.

Ciò che tutti hanno apprezzato nella relazione è non solo il bilancio positivo dell’attività del Cgie dell’era Carozza, ma anche e soprattutto il coraggio di quest’ultimo, che, pur confidando nella "sensibilità" delle istituzioni ed assicurando a queste un rapporto "leale e costruttivo", non ha però lesinato critiche, a volte aspre, al governo ed alla sua azione. Al punto di chiedere alla Plenaria di esprimere un parere negativo in risposta alla richiesta avanzata dalla Direzione della Farnesina sulla ristrutturazione della rete diplomatica consolare.

Ma cominciamo da principio. Perché la relazione è partita quasi in sordina, con toni più pacati e rilassati, quando Carozza ha dato il benvenuto alla delegazione dei giovani italiani residenti all'estero, i quali, dopo aver partecipato, "anche se tra mille difficoltà e spesso con molte incomprensioni da parte nostra", alle Continentali, hanno elaborato insieme alla Commissione tematica un documento che sarà arricchito dal dibattito in plenaria e se approvato trasmesso al Governo ed al Parlamento.

Carozza li ha ringraziati "per l'impegno che dimostrano giorno dopo giorno", per "la capacità di mettersi al centro della discussioni, di creare collegamenti e fare rete, di far emergere il potenziale che essi sono e rappresentano e che vogliono mettere a disposizione del Paese e delle nostre comunità". Grazie a loro, ha aggiunto, "si è aperto un dibattito sulle nuove generazioni di italiani all'estero", che "ha rafforzato la consapevolezza che le nostre comunità all'estero, sempre più radicate nei Paesi di residenza, si trovano oggi a dover affrontare il delicato problema della diversità di orientamento e di cultura tra le prime generazioni e quelle successive", nate e cresciute in altri Paesi o emigrate "per ragioni legate soprattutto alle più larghe opportunità che si presentato fuori dai confini nazionali nel campo del lavoro, della ricerca e della formazione professionale".

"In questo contesto", ha spiegato Elio Carozza, "si inserisce l'impegno e il lavoro intrapreso un anno fa dal Cgie", destinato non solo alla realizzazione della Conferenza Mondiale dei Giovani, ma anche alla "ricerca di strumenti e percorsi in grado di assicurare un ricambio generazionale nelle diverse fonne di rappresentanza e contribuire al rafforzamento del legame delle nuove generazioni di italiani all'estero con l'Italia". Si inizia dalle prossime settimane quando, ha annunciato il segretario generale, il Cgie promuoverà in ogni Paese riunioni alle quali parteciparà "almeno un giovane per Circoscrizione Consolare", con l’obiettivo di consolidare il lavoro iniziato in questi mesi e "favorire forme di autodeterminazione e di allargamento della rete".

La giornata di mercoledì è stata dedicata proprio ai giovani, ma intanto il Cgie ha compreso che a loro è affidata "la possibilità di rinnovare il rapporto del nostro Paese con le comunità italiane nel mondo". Serve però anche il contributo della classe politica.

E Carozza non ha perso tempo. Rivolgendosi stavolta ai rappresentanti del governo, è arrivato al dunque. "Siamo consapevoli della delicata situazione che attraversa il nostro Paese, sotto il profilo economico/politico/sociale, ma siamo anche convinti che non ci si può più attardare a mettere in cantiere una politica di riforme sulle principali questioni relative agli italiani all'estero", ha detto. "È vero che il disegno di legge sulla cittadinanza così come le numerose proposte di legge sulla diffusione della lingua e cultura italiana sono il frutto dell'impegno e dell'attenzione che tanto il Parlamento quanto il Governo hanno profuso in questi mesi verso le comunità all'estero, tuttavia la stagione delle riforme non avanza come auspicato e desiderato". Quella del Cgie stesso, dell’editoria e dell’informazione per gli italiani all'estero,... "Il rischio che corre il nostro Paese, se non si accelera il processo di riforma, è quello di vedere allontanarsi sempre di più il rapporto ed il legame delle nostre comunità con il Paese Italia e di vanificare tutto l'entusiasmo e le attese che avevano prodotto la partecipazione della nostra comunità alle elezioni politiche".

"Per far fronte a questa sfida è necessario anche l'impegno delle Regioni e delle Province autonome", ha proseguito Elio Carozza, riferendosi ora alla Conferenza Stato-Regione-Province Autonome-Cgie. "Le difficoltà riscontrate nel funzionamento della cabina di regia e la consapevolezza che la Conferenza permanente non poteva continuare ad essere uno strumento esclusivo del Cgie, ma richiedeva più attenzione e convinzione da parte dello Stato e delle Regioni", ha spiegato il segretario generale, "ha sollecitato un incontro con il Presidente Errani e con il Vice-Ministro Danieli". L’incontro è avvenuto il 31 luglio scorso e in quell’occasione Carozza ha riaffermato "la necessità di rilanciare le attività". Errani e Danieli hanno risposto positivamente, pensando alla partecipazione dei rappresentanti del Cgie in almeno due riunioni l'anno della Conferenza Stato-Regioni. La prima dovrebbe tenrsi il 6 dicembre. Intanto il CdP e la Commissione Tematica "si adopereranno per tenere almeno i Seminari che rivestono priorità e attualità entro l'anno prossimo", tenendo conto che entro il 2008 si dovrà riunire l'Assemblea Plenaria della Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie.

Problema al momento risolto. Come quello della Finanziaria, che inizialmente non aveva convinto il Cgie: prima degli emendamenti del governo e dei sentori dell’Unione, "le voci riguardanti gli italiani all'estero nello stato di previsione del Ministero degli Esteri per il 2008 registravano un taglio di circa 7 milioni di euro", a scapito soprattutto dell'assistenza diretta, di lingua e cultura e persino dei Comites. Grazie alla "significativa iniziativa del vice ministro Danieli, degli eletti all'estero e dei neo costituiti Comitati del Senato e della Camera" sarà forse possibile ottenere "un recupero delle risorse destinate agli italiani all'estero" pari a "32 milioni di euro". Si tratta per Carozza di "un segnale positivo di attenzione verso le nostre comunità all'estero, che conferma il cambiamento di tendenza iniziato con la finanziaria 2007". Certo, ha aggiunto, "c'è ancora un margine di miglioramento, nel quadro del dibattito parlamentare, affinché le voci di bilancio destinate agli italiani all'estero possono essere incrementate".

Resta invece "sostanzialmente irrisolto", nonostante i 70 milioni di euro annunciati dal vice ministro Danieli, "il problema della qualificazione, riorganizzazione e rafforzamento della rete consolare, a disposizione della quale sono sostanzialmente riconfermate le risorse del 2007, mentre invece", ha rilevato Carozza, "si rende necessario prendere atto che la realtà attuale appare sempre più inadeguata a soddisfare le esigenze dei connazionali all'estero, a fornire servizi adeguati ai bisogni economici dell'Italia e alla promozione industriale e commerciale, all'assistenza alle imprese, agli accordi di partenariato, ad adeguare l'offerta culturale e linguistica, alla concessione dei visti".

Quanto alla "seconda fase della razionalizzazione e ristrutturazione della rete consolare" che nel biennio 2007-2008 prevede la chiusura di alcune sedi, per "rientrare negli obiettivi di contenimento della spesa fissati dalla legge finanziaria 2007", Carozza non ha usato mezzi termini: "questo risparmio è imposto attraverso una forma di ricatto, che determina in caso di mancato adempimento nei termini previsti, il congelamento delle assunzioni di personale". E con un applauso la Plenaria ha fatto propria questa dichiarazione.

Ma non è tutto. "L'Ambasciatore Benedetti ha chiesto, la settimana scorsa, il formale parere del Cgie, sulla già citata seconda fase in merito alla ristrutturazione della rete diplomatica consolare e sulla quale questa assemblea dovrà pronunciarsi. Il Comitato di Presidenza", ha ricordato Carozza, "aveva già espresso, in luglio, forti preoccupazioni per lo stato in cui versa la nostra rete consolare ed allo stesso tempo aveva chiesto di conoscere il piano globale predisposto al fine di fonnulare un parere sull'insieme delle misure che il Governo intende adottare. Per questo, il Comitato di Presidenza chiede all'Assemblea Plenaria di esprimere un parere negativo sulla richiesta avanzata dall'Amministrazione in data 31 ottobre, in quanto il Consiglio Generale non ha ancora ricevuto il piano globale della ristrutturazione e riorganizzazione della rete consolare".

"Il Cgie", ha spiegato il segretario generale, "si trova nell'impossibilità di esprimere qualsiasi parere, anche in futuro, in assenza di un piano globale", ma è disponibile a collaborare con l'Amministrazione ed il Governo nella fase della sua elaborazione. Questo perché il Consiglio "non è contrario a priori ad una riorganizzazione della rete consolare, ma questa deve avere come effetto il potenziamento, l'ottimizzazione e la razionalizzazione delle risorse e come obiettivo principale l'erogazione dei servizi ai nostri concittadini all'estero".

"Non si può chiedere ad una rete consolare ridotta molto al di sotto del minimo accettabile, con un organico stimato al di sotto del 30 per cento, di contribuire al risanamento della finanza del Paese, pena il vergognoso ricatto del blocco delle assunzioni di personale", ha incalzato Carozza, per il quale "mancheremmo al nostro dovere se non elevassimo una protesta forte e formale per non essere stati interpellati dal Governo preventivamente per esprimere il nostro parere consultivo, come prevede la Legge istitutiva del Cgie, sui capitoli relativi agli italiani all'estero". Carozza e il Cdp sono convinti che "questa consultazione sia ancora possibile e debba avvenire immediatamente proprio per rispettare la legge ed il mandato che i consiglieri del Cgie hanno ricevuto dalle loro comunità all'estero".

"Siamo sicuri di poter contare sulla sensibilità del Ministro degli Esteri e del Vice Ministro Danieli, nonché dei Presidenti dei due rami del Parlamento", ha concluso il segretario generale del Cgie, assicurando infine "tutta la nostra disponibilità ed il nostro impegno per contribuire, con le nostre forze e con la nostra esperienza, a sviluppare ed ad innovare le politiche in favore delle nostre comunità".

 

(AISE)