Carta d'identità:
i consolati rischiano il collasso totale

A partire dal 15 giugno gli Uffici consolari saranno tenuti a rilasciare
agli italiani residenti all'estero anche le carte d'identità.

ROMA, 11 giugno 2007. - I Sindacati della Funzione Pubblica di CGIL, CISL e UIL, dicono basta al moltiplicarsi degli impegni della rete consolare italiana all'estero senza che questa venga accompagnata da interventi economici e introduzione di nuovo personale.

A partire dal 15 giugno, in ottemperanza a quanto previsto dalla Finanziaria e dalla successiva Direttiva dei Ministeri degli Interni e degli Esteri, gli Uffici consolari saranno tenuti a rilasciare agli italiani residenti all'estero oltre al passaporto anche le carte d'identità finora rilasciate esclusivamente dai Comuni in Italia.

Il rilascio della carta d'identità da parte dei Consolati avverrà seguendo una procedura lunga e complessa in quanto essa rimane di esclusiva competenza dei Comuni: pertanto, a differenza di quanto avviene per il rilascio dei passaporti, si dovrà ogni volta richiedere una delega scritta ai Comuni di iscrizione AIRE e compilare l'apposito stampato insieme ad un cartellino in duplice copia di cui una da inviare alle Questure.

Inoltre ogni due mesi le Sedi dovranno inviare al MAE un "prospetto riepilogativo" e un elenco "compilato per ordine numerico di tessera" dei connazionali a cui sono state rilasciate le carte d'identità. Quindi il personale in servizio nei Consolati, in particolare in quelli di immigrazione, già normalmente insufficente a far fronte agli attuali e pesanti carichi di lavoro (passaporto elettronico, elettorale, aggiornamento AIRE, visti, assistenza, cittadinanza, trascrizione atti, ecc.) e per di più ridotto nel periodo di ferie, è chiamato a far fronte a questa nuova incombenza e contemporaneamente, in alcuni Consolati "pilota", a distribuire anche le cosiddette It-Card o carta sconti.

I Consolati, già in grossa difficoltà, rischiano il collasso totale. Questo è quanto affermano CGIL, CISL e UIL. "Il limite è stato ormai superato: non si possono introdurre nuovi importanti impegni a costo zero senza che vengano stanziate risorse umane e tecniche aggiuntive perché ciò comporterà inevitabilmente un peggioramento complessivo di tutti i servizi per l'utenza. Il personale in servizio all'estero che, nonostante le difficoltà continue dà prova di grande senso di responsabilità - come dimostrato anche in occasione delle ultime elezioni politiche- non è più in condizioni di far fronte a questa situazione.

Chiediamo ai Responsabili Politici della Farnesina di farsi carico, insieme all'Amministrazione, di trovare soluzioni che possano risolvere le condizioni di difficoltà degli Uffici consolari e del personale che vi presta servizio, reperendo urgentemente i finanziamenti necessari per permettere la destinazione di un numero maggiore di personale presso i nostri uffici consolari e dotarli degli strumenti indispensabili a garantire una più qualificata erogazione dei servizi".

 

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