Cristiano De Florentiis: in Canada per caso e per scelta

Sarebbe dovuto restare a Toronto per Rai International solo
per un anno, invece è rimasto per sempre. Di Giovanna Chiarilli.

Cristiano De Florentiis.

Cristiano De Florentiis


14 aprile 2010. - Neanche 40 anni e già un curriculum prestigioso. Come ogni avventura, anche quella di Cristiano De Florentiis in Canada inizia per caso. “Era il 1997, ero interessato ad una esperienza a New York. Vittorio Panchetti, allora vicedirettore di RAI International, mi disse che negli States non c’erano possibilità, ma erano scoperti in Canada. E così andai a Toronto. L’idea era quella di rientrare a Roma dopo un anno: oggi sono ancora qui e ho acquisito anche la cittadinanza canadese”.

L’arrivo in un Paese straniero, per quanto giovani ed intraprendenti, è sempre un salto nel buio, ma De Florentiis, forte della passione per il suo lavoro e di certo di una non comune facilità nel farsi stimare, inizia subito a mettere in campo numerose corrispondenze per i notiziari televisivi e radiofonici della RAI. Altra dote che scopriamo in questo giornalista, la capacità di esprimere la propria riconoscenza. “A favorire il mio inserimento, la collaborazione con il Corriere Canadese, quotidiano di Toronto. Da lì cominciai a tessere una rete di rapporti tipica nel nostro lavoro, indispensabile per stare sulla notizia ed entrare in sintonia con l’ambiente”. Una volta riconosciute qualità di equilibrio e correttezza, oltre che professionali, come è accaduto a De Florentiis secondo il racconto di alcuni esponenti della comunità italiana, tutto diventa semplice.

E De Florentiis non è solo un corrispondente, ma anche uomo di punta nelle relazioni tra i due paesi. Nel 2005 è Cavaliere della Repubblica proprio per il suo ruolo nella difficile concessione della licenza per trasmettere RAI International in Canada. Motivi di lavoro non gli hanno permesso di ricevere la Stella della Solidarietà dalle mani del Presidente Ciampi, ma il ricordo di quel giorno ha lasciato il segno. “Tanta emozione, orgoglio. L'onorificenza mi è stata conferita a Toronto in una cerimonia al Consolato, alla presenza degli affetti più cari, mia moglie Antonietta, mio figlio Matteo, Alisea è nata nel 2006, e la mia famiglia venuta da Roma. In quel momento ho capito che i sacrifici del distacco dall'Italia e dalla famiglia, non sono stati vani”.

De Florentiis è anche giornalista per CHIN, la storica radio italo-canadese, per la quale conduce un programma settimanale. Per quanto riguarda gli eventi seguiti per la Rai cui è particolarmente legato, mette al primo posto la XVII Giornata Mondiale della Gioventù del 2002 a Toronto. “È stata l’ultima edizione alla quale ha partecipato Papa Giovanni Paolo II, e alla Messa conclusiva c’era quasi un milione di giovani che passarono la notte sotto le intemperie. E poi ho avuto il privilegio, insieme all'inviato di RAI Sport Franco Bragagna, di commentare la diretta della serata d'apertura delle Olimpiadi invernali di Vancouver”. Al suo attivo anche numerosi documentari, l’ultimo trasmesso è Québec - In viaggio tra Europa e Nuovomondo. “E’ un progetto cui tengo molto: raccontare varie regioni del mondo utilizzando come guida gli italiani che ormai fanno parte di quella società e che hanno voce in capitolo per presentarla, osservatori che, provenendo da un'altra realtà, hanno saputo coglierne gli elementi più significativi”.

Cristiano De Florentiis è anche Fondatore e Presidente dell’Associazione L’Altra Italia che vanta oltre 400 soci. “Organizziamo mostre, spettacoli teatrali, convegni e rassegne di film italiani perché il linguaggio universale del cinema è lo strumento principale, a mio avviso, per favorire una comprensione della società italiana contemporanea”.

 

Giovanna Chiarilli – IL PUNTO

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