Vogliono eliminare più della metà degli eletti all'estero

A sostenerlo è Salvatore Ferrigno, parlamentare eletto
sulla ripartizione America Settentrionale.

Salvatore Ferrigno.19 luglio 2007. - E' chiaro come la luce del sole che è ormai conclamata la volontà di eliminare, per le prossime elezioni, più della metà degli eletti all'estero. A sostenerlo è Salvatore Ferrigno, parlamentare eletto sulla Circoscrizione Estero, ripartizione America Settentrionale.

In numero non dovrebbe superare le otto unità tra Camera e Senato, spiega il parlamentare. Praticamente, l'ex Ministro Tremaglia aveva ragione quando quattro mesi fa denunciò trame contro gli eletti all'estero. "Si sa che diciotto "posti", sottratti alle lobby dei partiti, sono stati un durissimo colpo da digerire. Troppi "posti" persi per ampliare le amicizie, le conoscenze, la clientela. Troppi posti sottratti ai collaboratori, ai portaborse, alle segretarie.

Troppe occasioni di "voti" sprecate per una armata definita Brancaleone di diciotto, dodici Deputati e sei Senatori" afferma Ferrigno. L'occasione del video di Sidney sui presunti brogli, ha fatto sì che, finalmente, saltasse fuori, in tutta la sua chiarezza, il progetto, sostiene il parlamentare. "Noi eletti all'estero, siamo stati definiti non idonei a poter lavorare in Parlamento e la voce autorevole di Violante, ha fatto da megafono ed ha credito.

Nessun partito, sia ben chiaro, spezzerebbe una sola lancia in favore del voto all'estero. Abbiamo il fiato sul collo. Non si vede l'ora che lasciamo queste poltrone. Un posto da Deputato o da Senatore significa "fare politica" per le nomenclature dei partiti di Roma, significa voti e, quindi, potere. La nuova legge elettorale andrà in questo senso. E' ora di mobilitazioni da parte della gente italiana all'estero se non vuole ritornare nel dimenticatoio".

(News ITALIA PRESS)