Giovanni Allevi, trionfo a Londra

Si è conclusa alla Queen Elizabeth Hall la prima tappa del suo tour mondiale.
Di Filippo Baglini.



21 marzo 2010. - Si è conclusa con un concerto straordinario alla Queen Elizabeth Hall di Londra la prima tappa del tour mondiale del grande pianista e compositore Giovanni Allevi.

Il maestro ancora una volta lascia tutti senza fiato e più ricchi di emozioni. Allevi incanta con la sua musica rivoluzionaria e gli applausi lo richiamano più volte sul palco per riaffrontare i tasti del pianoforte. E lui lo fa, riaccarezza lo strumento, ed è di nuovo magia. Le mani iniziano a volare sui tasti, li accarezza, li colpisce con forza e le note arrivano a colpire le corde del cuore di chi lo ascolta. Ha eseguito brani del passato che raccontano tutta la sua vita in musica, o come la chiama lui, la sua “ strega capricciosa”. Inizia con un brano chiamato Japan, scritto all’età di 17 anni, una melodia dolce, delicata, coinvolgente che stacca dalla realtà per portare in quei mondi dove solo la musica suonata da geni diventa infinita.

Giovanni Allevi è senza dubbio un fenomeno e un orgoglio italiano, e la comunità di connazionali lo ha salutato con un caloroso applauso e una standing ovation che ha coinvolto anche gli inglesi presenti in sala, e che non finivano più di applaudire. Sono stati due giorni intensi per il maestro, prima l’incontro con la stampa, poi il concerto. Nell’incontro con i giornalisti Allevi ha risposto a tutti, non si è risparmiato neanche sulle domande più scomode, ma le ha affrontate con serenità, come per esempio su qualche personaggio appartenente all’accademia “alta” della musia classica, che non vedono di buon occhio il suo modo (classico-moderno) di fare musica. Questo però non ha alcun senso, perchè Giovanni Allevi nasce dalla musica classica, dieci anni di conservatorio e 10 anni di composizione superati brillantemente con i massimi voti. Non ha mai rinnegato le sue origini, anzi ama la musica classica a tal punto che la amplifica mettendoci del suo, facendo qualcosa che il mondo accademico non ha mai fatto: scendere dalla torre d’avorio e abbracciare il popolo. Musica classica in chiave moderna, ecco cosa fa il maestro Allevi, ecco perchè riempie le piazze di tutto il mondo, perchè unisce il passato della musica, alla sua genialità e originalità, e la gente questo lo ha capito molto bene. Allevi usa il pianoforte come una macchina del tempo, un'astronave dove la musica viaggia dal passato al futuro e si ferma solo per un istante nel presente, quanto basta per essere colta dal cuore e regalarci brividi ed emozioni. La sua musica rimane dentro, scolpita, perchè è per questo che è stata scritta, per andarsi a posare nelle pieghe più nascoste dell’animo umano. Si rimane veramente sbalorditi dalla facilità con cui Allevi suona il piano, riesce veramente ad abbracciare tutti e tutte le età.

La platea fin dalla prima nota ha viaggiato insieme a lui in quel mondo che lui conosce bene, quell’universo magico della musica fatto solo da sette note, ora dolci, ora allegre, ora forti, come l’ultimo pezzo che ha concluso il concerto chiamato Karate, una lotta tra il suo amico pianoforte e lui stesso. Ed ancora una volta Il genio, con una maglietta a maniche corte, jeans, e ai piedi le All Star, ha accarezzato i tasti, e ha regalato poesia in musica che ha arricchito tutti. Allevi sarà da domani in giro per il mondo con i sui concerti, tutti lo stanno aspettando, italiani e stranieri, dall’Italia al Giappone, per godere della sua creatività, e nello stesso tempo della sua semplicità che lo avvicina alla gente, sempre più consapevole di avere davanti un grande maestro, un grande compositore dei nostri tempi e di quelli futuri.

Filippo Baglini - L'Italoeuropeo

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