L'Italia vince il derby dei formaggi
contro la Francia

Le esportazioni Made in Italy sono aumentate 10 per cento.
Di Gigi Pellissier.

22 marzo 2010. - Storica vittoria dell'Italia sulla Francia nel derby del formaggio con le esportazioni di formaggi Made in Italy, che sono aumentate del 10 per cento in quantità nel paese più nazionalista del mondo togliendo spazio sugli scaffali d'Oltralpe a Camembert, Brie, Roquefort e alle altre specialità locali che, come ricordava Charles De Gaulle, sono i prodotti più rappresentativi del Paese. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la sconfitta è resa ancora più amara dal crollo delle esportazioni di formaggi francesi in Italia con una riduzione media del 5 per cento, che sale al 7 per cento per il Brie, sulla base dei dati Istat relativi ai primi undici mesi del 2009.

Il risultato - precisa la Coldiretti - è stata una drastica inversione di tendenza: i consumi di formaggi italiani Oltralpe hanno superato nel 2009 quelli di formaggi francesi nel Belpaese. Un duro colpo per i francesi che non si sono ancora ripresi dalla sconfitta alla finale degli ultimi mondiali di calcio del 2006. Se buone performance si sono avute per l'intera produzione casearia Made in Italy, un contributo determinante a vincere il match è venuto - continua la Coldiretti - dai due formaggi simbolo del tricolore quali il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano le cui esportazioni in quantità sono aumentate del 7 per cento e che si confermano i più apprezzati nel Paese transalpino.

La sfida tra Italia e Francia nella produzione di formaggi ha radici lontane, e se Charles De Gaulle si chiedeva come governare la Francia che ha più formaggi che giorni nel calendario, la situazione non gli sarebbe parsa certamente più facile in ltalia, che di formaggi tradizionali censiti dalle Regioni ne ha ben 460. A questi si aggiungono - riferisce la Coldiretti - i 37 formaggi a denominazione di origine protetta (Dop) riconosciuti dall'Unione Europea dove però la Francia è in netto vantaggio con 45 riconoscimenti anche se, con oltre 400mila tonnellate, la produzione casearia italiana tutelata è, in quantità, quasi il doppio di quella francese.

Il successo nei confronti dei concorrenti francesi non ha in realtà migliorato la situazione degli allevatori italiani che stanno affrontando - sostiene la Coldiretti - la più grave crisi degli ultimi venti anni per effetto dei prezzi riconosciuti alla stalla che non coprono i costi di produzione e rischiano di portare alla chiusura di migliaia di aziende. Si tratta del risultato dei due gravi furti che danneggiano l'agricoltura italiane: quello del valore aggiunto per effetto delle speculazioni lungo la filiera e quello di identità a causa dell'inganno dei prodotti spacciati come Made in Italy che non hanno nulla a che vedere con il territorio nazionale.

La lotta all'agropirateria internazionale è una battaglia comune ed è lunga la lista dei formaggi italiani e francesi oggetto di inganno. Per l'Italia riguarda in particolare il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il Provolone, l'Asiago, il Gorgonzola, la Fontina e il Pecorino Romano, Sardo e Toscano, mentre - conclude la Coldiretti - i più imitati formaggi dei “cugini” sono il Roquefort, il Mont D'or, il Cantal, il Munster, il Neufchatel, il Reblochon, il Brie e il Camembert.

 

I PRIMATI DEI FORMAGGI ITALIANI DI QUALITÀ

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Formaggi a denominazione di origine (Dop): 37

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Produzione formaggi a Dop: 400.000 tonnellate

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Percentuale di latte destinato dagli allevamenti a formaggi Dop: 45%

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Fatturato al consumo formaggi Dop: 3,9 miliardi di euro

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Formaggi tradizionali: 460

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