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24 dicembre 2013 - Per la sua bontà, da oltre mezzo secolo la Nutella è la crema di nocciole per eccellenza. Nonostante i numerosi tentativi di imitazione, nessuna azienda è riuscita ad eguagliare il successo di questo prodotto, punta di diamante del Gruppo Ferrero.

Alla fine della seconda guerra mondiale un pasticciere di Alba, Pietro Ferrero, storico fondatore della società piemontese, pensò di creare un prodotto utilizzando il cacao e le nocciole delle Langhe, largamente diffuse in quel territorio. Lo scopo era quello di diffondere un prodotto nutriente ad un buon prezzo, accessibile a tutti. Nacque così il panetto di “Pasta Gianduia”, precursore della futura Nutella.

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Successivamente questa tavoletta divenne più tenera e negli anni ’50 iniziò la produzione della “Supercrema”, un prodotto spalmabile venduto in barattoli. Bisogna attendere il 1964 per il battesimo ufficiale della Nutella che iniziò ad essere commercializzata con il suo inconfondibile marchio che la renderà immediatamente riconoscibile.

Da allora, l’ascesa di questo prodotto è stata continua ed inarrestabile, tanto da essere esportata con successo in tutto il mondo. Pochi i cambiamenti legati all’advertising di questa squisita crema: la scritta passata dai caratteri più stilizzati al più moderno corsivo, e il contenitore diventato di vetro trasparente (per molti simpatico oggetto da riciclare o collezionare), garanzia di igiene e sicurezza.

L’avventura dell’internazionalizzazione della nutella si deve alla lungimiranza di Michele Ferrero, figlio di Pietro, che nel 1956 decise di aprire il primo stabilimento all’estero e precisamente a Stadtallendorf in Germania, e 3 anni dopo in Francia. Il successo fu di tale portata che nel giro di pochi anni furono inaugurate altre sedi nei Paesi Bassi, in Danimarca, in Svezia, in Gran Bretagna e in Svizzera.

Nel 1989, con la caduta del muro di Berlino, per la Nutella si spalancarono le porte dei mercati dell’est e nei primi anni anni ’90 iniziò la fortunata conquista di paesi come la Russia e la Polonia. Oggi l’azienda di Alba detiene la leadership nel settore dolciario tanto da essere al 1° posto in Italia e al 4° posto nel mondo.

Dopo la morte nel 2011 di Pietro Ferrero, ora alla guida della multinazionale c’è Giovanni Ferrero, espressione della 3° generazione di Casa Ferrero. Il manager, che nel rispetto della tradizione, è particolarmente attento al rapporto qualità/prezzo ma utilizza le più moderne strategie di marketing per veicolare il prodotto tanto che la Ferrero, oggi è uno dei pochi big spender nel settore pubblicitario.

In campo internazionale si è occupato della Nutella, fiore all’occhiello dei prodotti Made in Italy, l’Ocse. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico recentemente ha stilato un rapporto, il Mapping Global Value Chain redatto da Koen Backer e Sebastien Mirodout nel quale la Nutella è stata definita un “esempio emblematico di riuscita globalizzazione”.

Lo studio dei due ricercatori ha realizzato una mappa di tutti i paesi consumatori di Nutella, ben 75 sparsi in tutto il mondo mentre, oltre alla sede italiana, ha accertato che esistono altre 5 fabbriche in Europa, 2 nel Nord America (una di loro in Messico), 2 nel Sud America e 1 in Australia. Per quanto riguarda i prodotti, in alcuni paesi vengono reperiti sul posto (contenitori e latte scremato) ma altri ingredienti provengono da luoghi molti lontani rispetto a quelli di produzione.

Ad esempio le nocciole vengono importate dalla Turchia, il cacao dalla Nigeria, lo zucchero dall’Europa e dal Brasile, la vanillina dalla Cina e l’olio di palma dalla Malesia. Il report ha evidenziato anche che, grazie ai numerosi uffici di rappresentanza e vendita, la Nutella è largamente consumata in paesi come Giappone, Messico e Sud Africa.

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(finanza.com / puntodincontro.mx / adattamento e traduzione allo spagnolo di massimo barzizza)