La tecnologia si può indossare

Fiorucci, affascinante ma siamo ancora lontano.

Il "Galaxy Dress" della Cute Circuit.3 dicembre 2009. - La tecnologia indossata è il tema della mostra e di in un workshop alla Nuova Accademia di Belle Arti (Naba) di Milano dove ricercatori, aziende e designer britannici hanno dato un assaggio della nuova tendenza ai nostri stilisti.

Alcuni capi sono già acquistabili su Internet, a costi non maggiori di quelli di prodotti di designers famosi. Come la “Twirkle Shirt” della Cute Circuit, lanciata per l’occasione, con sensori incorporati e Swarowsky, che ti fa scintillare: è lavabile in lavatrice a 30 gradi, stirabile e fatta con materiali innocui per la salute.

Sempre della stessa casa è il “Galaxy Dress”’, commissionato solo per il Sciente Museum di Chicago e fatto con oltre 24mila led (di 2 millimetri per due), ricamati su un substrato dell’abito, che consumano come due lampadine.

E cosa dire del “Mobile Phone Dress”, un abito da sera che all’altezza della mano ha un taschino dove si può inserire una sim card e alzando il braccio all’orecchio, si attiva uno speaker incorporato e si può parlare come se si fosse al cellulare.

C’è anche la “Hug Shirt”, che permette di inviare abbracci a distanza, tramite i sensori incorporati che rilevano la pressione degli abbracci e li inviano via blue tooth. “Scent Whisper” sono spille a forma di scarabeo e ragno che spruzzano fragranza tramite una tecnologia microfluidifica e senza fili. Ci sono impermeabili in materiale speciale ingegnerizzato d30tm, composto di molecole intelligenti che fluiscono seguendo i movimenti, ma in caso di urto si compattano rendendo il materiale resistente e protettivo (indicato per chi va in moto o scia).

«È molto affascinante portare la tecnologia nell’abbigliamento - ha commentato lo stilista Elio Fiorucci - ma credo che siamo ancora lontani e lo dico con dispiacere, perché sono innamorato della tecnologia».

 

(La Stampa)