Milano Moda Donna, le passerelle traslocano in centro città

Aprirà Gucci, chiuderà Armani.

24 maggio 2010. - La moda italiana ha il suo cuore a Milano e da settembre farà il suo ingresso nel cuore della città. L’assessore comunale alle Attività produttive, politiche del lavoro e occupazione, Giovanni Terzi, e il presidente della Camera nazionale della moda italiana(Cnmi), Mario Boselli, hanno annunciato che, a partire dalla prossima edizione di Milano Moda Donna (collezione primavera/estate 2011), le sfilate lasceranno la Fiera Milano Congressi per traslocare in centro.

L’idea - ancora allo stato progettuale - è di creare un “network” di luoghi sparsi per la città, facilmente raggiungibili a piedi, messi a disposizioni dall’Amministrazione comunale e gestiti dalla Cnmi (che preparerà gli allestimenti e li affitterà a prezzi di mercato, con un occhio di riguardo per i giovani stilisti).

«Milano deve ridare alla moda quello che la moda ha dato a Milano», ha affermato Terzi, in una conferenza stampa nella sede della Cnmi. «La moda rappresenta il 21% del Pil di questa città e questo significa che ogni cinque euro guadagnato, un euro è guadagnato grazie al sistema della moda», ha aggiunto. Ma, dopo l’espansione degli anni Ottanta, a suo avviso, è ora di «cambiare marcia e inventarsi nuovamente qualcosa di speciale». Per questo, ha spiegato, abbiamo pensato a un «nuovo format» nel segno della «contaminazione», una «rivoluzione che porterà le passerelle nelle piazze e nei luoghi della città».

È toccato poi a Boselli illustrare senso e ragioni del cambiamento. «Non c’è alcuna rottura con Fiera di Milano», ha spiegato, ringraziando l’ad e vice presidente della Camera in quota Pdl, Maurizio Lupi. «Ci siamo lasciati con amicizia e accordo», ha aggiunto, «non escludiamo che torneremo per eventi speciali». A determinare la scelta della ricerca di nuove “location”’, ha chiarito, sono stati, «da un lato, i costi, dall’altro il “mood”». I numeri parlano chiaro: a febbraio, sono scese da 40 a 25 le sfilate ospitate dalla Fiera Milano Congressi. «Certe cose passano di moda», ha tagliato corto Boselli, «ci sono momenti di cambiamento sostanziale, anche Parigi e New York hanno cambiato location». «Molti sono venuti via dalla Fiera perché non c’era più il clima - ha aggiunto - è un momento in cui le sedi istituzionali non sembrano funzionare più, abbiamo colto questo segno, andiamo in questa direzione».

Ancora non è chiaro quali saranno i luoghi della città dove sfileranno le collezioni. Terzi ha parlato di «quattro location» tra cui l’isola pedonale di fronte al Castello sforzesco (via Dante e via Mercanti) e via Palestro. Impossibile sfilare a settembre in piazza Duomo (per la coincidenza con le celebrazioni per padre Pio), «ma forse a febbraio, sì». In ogni modo, i luoghi saranno definiti entro la fine di giugno.

«A parte quei circa trenta stilisti che sfilano “in casa” o che sono collegati a un luogo da un rapporto duraturo, speriamo che tutti gli altri - cioè 50-60 - considerino di venire da noi», ha auspicato Boselli. Per il resto, per Milano Moda Donna si conferma tutto quanto annunciato. Calendario lungo (sette giorni) e più rilassante (non ci saranno sfilate prima delle 9:30 con pausa pranzo estesa di mezz’ora) che fa il pieno di big (ce ne sarà uno al giorno; aprirà Gucci, chiuderà Armani).

 

(La Stampa)

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