I vincitori del premio
l’Aquila “Zirè d’oro”

I riconoscimenti per il 2007:
tra i premiati Ottaviano Del Turco, Goffredo Palmerini ed Antonio Centi  

Di Emanuela Medoro

Ottaviano del Turco.8 aprile 2008. - Si è tenuta venerdì 4 aprile all’Aquila, nella stupenda cornice del teatro San Filippo, la cerimonia di consegna ai vincitori del Premio L’Aquila “Zirè d’oro” intitolato ad Angelo Narducci - direttore storico del quotidiano cattolico Avvenire, Parlamentare europeo e poeta - del quale l’anno prossimo ricorre il venticinquesimo anniversario della scomparsa. La manifestazione, giunta alla nona edizione ed organizzata dall’Istituto di Abruzzesistica e Dialettologia,  ha riguardato le tradizionali due sezioni: il Premio ai Personaggi dell’Anno ed il Premio Letterario Nazionale di poesia e narrativa, in lingua e in dialetto. Gran pienone per l’evento, ospiti da tutta Italia, parterre d’eccezione con le massime autorità civili della Regione, della Provincia e della città capoluogo d’Abruzzo.

Lavoro non lieve per la Giuria, presieduta da Angelo Paoluzi - successore di Angelo Narducci alla direzione del quotidiano della CEI - e composta da Liliana Biondi, Maria Lenti, Mila Marini, Gastone Mosci, Mario Narducci, Stefano Pallotta, Elio Peretti, Raimondo Rossi, Mario Santucci, Fabio Maria Serpilli e Mariarita Stefanini, nella indicazione delle personalità distintesi nel 2007 e nella valutazione delle tante opere letterarie in concorso. Questo, infine, il verdetto della Giuria che ha deciso di attribuire il Premio “Personaggi dell’Anno” alle seguenti personalità abruzzesi, nei rispettivi campi: Ottaviano Del Turco, presidente della Regione Abruzzo (politica), Vittoriano Esposito e Carlo De Matteis (saggistica), Sandro Arduini (arte), Goffredo Palmerini (rapporti con il mondo dell’emigrazione), Luciano Ardingo (imprenditoria), Domenico Marcozzi, Franco Avallone e Marina Marinucci (giornalismo), Antonio Centi, presidente regionale dell’ANCI (istituzioni), Francesco Rivera (poesia, alla carriera), Maurizio Zaffiri (sport, rugby), Sigilfredo Riga, presidente regionale Acli (associazionismo), Giannettore Rovo (artigianato), Maria Pia Nolletti (sindacalismo), Mimmo Evangelista, dirigente della Scuola Alberghiera, Maria Laura Giuliani, presidente dell’Università della Terza Età, Roberto Marotta, presidente della Fondazione Carispaq, Suor Maria Felicita Decio, Superiora dell’Istituto Micarelli (formazione e solidarietà). 

Tra i riconoscimenti ne segnaliamo tre per il loro rilievo anche sulle comunità abruzzesi all’estero. Questa la motivazione del premio per la politica all’on. Ottaviano Del Turco, presidente della Regione Abruzzo: “Per il rigore e la trasparenza riportati nel massimo Ente istituzionale abruzzese. In particolare per avere operato tagli nei settori più adusi agli sperperi, come molti Consigli di amministrazione, e per aver posto mano al riordino della sanità, offrendo così un’immagine positiva della nostra Regione”. Il conferimento del premio a Goffredo Palmerini, componente del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (Cram), è stato così motivato: “Per aver interpretato con competenza e passione il suo ruolo di consigliere regionale del Cram, tessendo una fitta rete di rapporti con gli abruzzesi residenti all’estero, fino a collaborare attivamente con le testate giornalistiche delle rispettive località, sia inviando servizi che riguardano l’Abruzzo, sia rilanciando in Abruzzo le notizie che provengono dall’estero. Questo genere di giornalismo culturale e di servizio, ha riscosso tale successo che l’autore ha raccolto in un primo volume le cose migliori sotto il titolo  “Oltre confine”, che è testimonianza pura dell’affetto che corre tra gli abruzzesi nel mondo”. Infine, la motivazione del riconoscimento ad Antonio Centi, presidente regionale dell’Associazione Comuni italiani (Anci): ”Per avere portato nell’organismo che raggruppa i comuni dell’Abruzzo una ventata di freschezza propositiva ed operosa, facendogli raggiungere traguardi di grande prestigio. Per l’attenzione portata, in particolare, ai piccoli comuni raccolti sotto lo slogan “Voler bene all’Italia”, riuscendo ad inserire in questa galleria carica di suggestione un grande numero di paesi della nostra regione, pieni di storia, di arte e di bellezze naturali”. L’opera di Antonio Centi in seno all’Anci nazionale ha sta dando un contributo importante nella promozione dell’ambiente abruzzese nel mondo, verso il quale si  indirizza crescentemente l’interesse di significativi settori del turismo di qualità. Il club “Borghi più belli d’Italia” vanta ormai ben 15 paesi d’Abruzzo (Anversa, Bugnara, Castel del Monte, Castelli, Civitella del Tronto, Guardiagrele, Introdacqua, Pacentro, Pescocostanzo, Pettorano sul Gizio, Pietracamela, Rocca S. Giovanni, S. Stefano di Sessanio, Scanno e Tagliacozzo). 

Per la letteratura, questi i premiati, in ordine di classifica. Poesia in lingua: Marzia Masiello (L’Aquila), Maria Grazia Maiorino (Ancona), Germana Pegoraro (Montebelluna). Racconto in lingua: Daniele Bondi (Modena), Vittoria Addari Petrucci (Avezzano), Antonio Chiades (Pieve di Cadore). Poesia in dialetto: Evandro Ricci (Sulmona), Sandra Cirani (Genova), Benito Galilea (Roma). L’evento è stata condotto da Mario e Franco Narducci. Il Coro di Tornimparte, diretto dal Maestro Mario Santucci, ha eseguito brani tradizionali abruzzesi tra i due tempi della manifestazione. Interventi di saluto del presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, della presidente della Provincia, Stefania Pezzopane e dell’assessore alla Cultura del Comune dell’Aquila, Anna Maria Ximenes. L’intera manifestazione è stata trasmessa in diretta (in streaming anche all’estero) dall’emittente TVUno (www.tvunoaq.tv). 

Il Premio, come si diceva, è intitolato ad Angelo Narducci. Figura di spicco del giornalismo e della cultura italiana, scomparso prematuramente nel 1984, era nato a L'Aquila il 17 agosto 1930. Dopo le esperienze professionali maturate in Prospettive Meridionali (1955-1958), mensile di studi e cultura del Mezzogiorno, nel settimanale della Democrazia Cristiana La Discussione (1956-1958), nel quotidiano della Dc Il Popolo (1956-1966) ed alla Gazzetta del Popolo (1966-1968), giornale politico di Torino, nel 1968 Paolo VI lo volle nel gruppo fondatore di Avvenire. Del quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana Angelo Narducci è stato il direttore più longevo, dal 19 ottobre 1969 al 30 aprile 1980. Ne lasciò la direzione solo a seguito dell’elezione, come indipendente nella Dc, al Parlamento europeo, alla sua prima costituzione con voto popolare. Di lui resta una grande eredità: professionale, morale e politica. Ma Angelo Narducci, oltre che per l’impronta del suo giornalismo nello stile e nel rigore, va anche segnalato per la sensibilità poetica, come traspare dalla produzione data alle stampe o solamente scritta per restare nella ristretta cerchia degli intimi. Una vita, la sua, spentasi a soli 54 anni, il 29 aprile 1984. Una testimonianza cristiana autentica. Negli anni della sua direzione - e poi in quella dei suoi successori, in primis con Angelo Paoluzi - Narducci fece del quotidiano Avvenire, nello spirito del Concilio Vaticano II, uno strumento di forte dialogo tra i cattolici italiani e non solo. Un legame che Egli costruiva attraverso le sole parole, che sanno di testamento morale nel tempo arido che viviamo: “Noi ci ostiniamo a lavorare come artigiani sulla parola, perché sia onesta, perché non tradisca, perché corra, in qualche modo liberante, sulle labbra e nasca da coscienze illuminate, severe, semplici. Non cerchiamo il successo, ma interlocutori. Quella cosa povera che sono le parole vogliamo che sia la nostra grande ricchezza, la grande ricchezza dell'uomo”.


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