Riunito a Bologna il "tavolo di crisi"

Ammortizzatori sociali, sostegno agli investimenti e formazione.

A febbraio il Documento unico di programmazione.

27 gennaio 2009. - Affrontare la crisi lavorando tutti insieme, su più fronti: ammortizzatori sociali, dunque, ma anche sostegno agli investimenti e formazione. E’ questa l’indicazione arrivata dalla prima riunione del "tavolo di crisi" regionale, l’organismo, che riunisce istituzioni, mondo economico, sindacati, sistema bancario e che è stato voluto dal presidente della Regione Vasco Errani come luogo di confronto per seguire l’evoluzione della crisi in Emilia-Romagna e giocare d’attacco promuovendo nuove occasioni di sviluppo.

"Abbiamo rivolto un appello, condiviso da tutti i presenti - ha detto il sottosegretario alla presidenza Alfredo Bertelli illustrando nei giorni scorsi l’iniziativa ai giornalisti - a impegnarci per rafforzare la nostra competitività e uscire più forti dalla crisi".

Da qui l’importanza di affiancare alle misure di sostegno ai lavoratori, anche interventi per lo sviluppo specialmente nei settori della ricerca e dell’innovazione.Con un impegno forte in questa direzione da parte del sistema pubblico, Regione in testa. Si tratta delle risorse in arrivo grazie al Dup, il Documento unico di programmazione che verrà presentato il prossimo 2 febbraio a Bologna e che mette a disposizione tra il 2007 e il 2013 1 miliardo 479 milioni di euro, tra fondi europei (Fas, Fesr, Fse) e risorse straordinarie del bilancio regionale.

"Si tratta di una modalità innovativa di intervento per convogliare questi finanziamenti su una serie di obiettivi strategici concordati con i territori, velocizzando dunque la spesa ed evitando distribuzioni a pioggia - ha spiegato Bertelli".

Il nuovo strumento di programmazione negoziata, al quale la Regione ha lavorato in questi mesi e che prevede anche il cofinanziamento di enti locali e privati, comprende 10 diversi settori di intervento (dai tecnopoli, alle infrastrutture; dalla riqualificazione urbana agli investimenti nelle aree ex obiettivo 2) e si concretizzerà in 9 accordi di programma con Province e Comuni.

"Gli accordi verranno sottoscritti da qui alla prossima primavera - ha annunciato Bertelli - e permetteranno di partire da subito con gli interventi". Ulteriori 14 milioni di euro sono già stati destinati dalla Regione ad interventi nel campo della formazione e con un progetto particolare rivolto alla preparazione di figure professionali in campo sanitario.

Cassa integrazione in aumento

Primi segnali di sofferenza occupazionale anche in Emilia-Romagna, ma in linea con quanto si sta verificando in altre regioni affini per struttura produttiva e comunque partendo da una situazione di particolare solidità economica ed occupazionale.
Unica regione italiana tecnicamente non in crisi, con un Pil che nel 2008 ha continuato ad avere il segno più (+ 0,1%), l’Emilia-Romagna è infatti arrivata all’esplodere della crisi mondiale nel settembre 2008, con un numero di persone occupate (in parte dovuto all’ingresso della popolazione straniera) mai toccato in precedenza: 2 milioni e 7 mila ovvero 35 mila unità in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Sempre nel settembre 2008 il tasso di occupazione in Emilia-Romagna era al 70,6%, al primo posto in Italia, così come al di sopra della zona euro e dell’intera Unione europea, oltre che agli obiettivi europei del 2010.

Vanno in questa direzione in particolare i dati sul ricorso alla cassa integrazione che nel 2008 è aumentata rispetto al 2007 del 51% (8,1 milioni di ore in tutto, pari a poco più di 4.500 lavoratori "equivalenti" a tempo pieno) , con un’incidenza maggiore (+160%) per gli interventi ordinari, che hanno avuto un’impennata proprio a partire dal settembre 2008.

Si tratta infatti di un incremento superiore a quello medio nazionale (25%) , ma che tuttavia appare in linea con l’andamento rilevato nelle altre regioni del nord est e del centro (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Marche).

Inoltre il ricorso alla Cig (Cassa integrazione guadagni) in Emilia-Romagna, se rapportato al peso occupazionale della regione, appare più limitato di quello che si è verificato nello stesso periodo in regioni quali il Piemonte, la Lombardia, la Campania, la Puglia e la Basilicata, è inferiore ai valori registrati nel biennio 2004-2005 e molto al di sotto della precedente crisi internazionale del 1993-1994.

I settori maggiormente interessati dal ricorso alla Cig, sia ordinaria che straordinaria sono il metalmeccanico (più della metà delle ore), il ceramico e il tessile-abbigliamento.

 

(ermes)