Allergie, il gatto finisce sotto accusa

tutti gli individui allergici esposti all’allergene felino mostrano segni di risposta asmatica anche se gli esami del sangue non evidenziano allergiE nei confronti del gatto.

Conclusioni poco grate ai "gattofili".3 luglio 2007. - Il gatto in casa rappresenta un problema potenzialmente grande per la salute: irrita i polmoni e può innescare reazioni allergiche di tipo asmatico in oltre un quarto degli esseri umani, avverte uno studio condotto all’Imperial College di Londra.

Il gatto si rivela poco amico dell’uomo perchè quando si muove emana dalla pelliccia uno specifico allergene: anche una piccola esposizione basta a indurre sintomi paragonabili alle prime fasi dell’asma in persone che risultano vulnerabili ai più diffusi allergeni riscontrabili nella polvere di casa, nell’erba e nel terriccio del giardino.

Lo studio è stato coordinato dalla dottoressa Susan Chinn e ha interessato 1.884 abitazioni di venti diverse zone europee dove sono stati raccolti campioni di polverisco da altrettanti materassi. Questi campioni sono stati poi analizzati in laboratorio per soppesarne le quantità di allergeni a seconda della provenienza (gatto, erba, terriccio). Tra i 1.884 volontari (scelti in modo da rappresentare la popolazione europea nel suo insieme) più di un quarto ha manifestato sintomi di almeno un’allergia e ha mostrato una funzione respiratoria e polmonare in rapporto diretto con la quantità di allergene felino presente nell’ambiente. Maggiore l’allergene felino e più diffuse si sono rivelate la tendenza allo starnuto a ripetizione e le difficoltà di respiro.

«Si è trattato - spiega la dottoressa Chinn in dichiarazioni riportate oggi dal quotidiano "Guardian" - di una scoperta inattesa. Il nostro studio indica che tutti gli individui allergici mostrano segni di risposta asmatica se esposti all’allergene felino, anche quando gli esami sanguigni non evidenziano alcuna allergia specifica nei confronti di quell’animale».

La ricercatrice del prestigioso Imperial College ne trae conclusioni che non saranno certo gradite al popolo dei “gattofili”: a suo giudizio «la gente deve sapere che i gatti sono un problema per molte più persone di quanto si è finora pensato. Se si progetta di avere un animale domestico e si punta sul gatto è meglio prima una pausa di riflessione. Sembra che molti individui avrebbero giovamento da una minore esposizione ai gatti». Lo studio è stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista «American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine». Alla luce dei risultati «inattesi» la dottoressa Chinn ha auspicato che ulteriori ricerche vengano compiute prima della formulazione di raccomandazioni sanitarie ufficiali.

 

(La Zampa.it)