Nelle scuole italiane
vietato il bis
di pastasciutta

La refezione svolge anche
una funzione educativa.

 

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6 settembre 2011. - Piatti col giusto apporto di energie e nutrienti, utili a bambini e ragazzi per crescere sani e avere la "carica" per studiare, giocare, fare sport. La salute passa anche dalla mensa scolastica, dove la maggior parte degli studenti consuma il pasto principale della giornata. Tornano di attualità, perciò, le "Linee guida per la ristorazione scolastica" del Ministero della Salute, redatte l'anno scorso da un gruppo di esperti, che ora dovrebbero essere recepite dalle Regioni. «La lotta contro l'obesità infantile si fa anche a scuola - afferma Silvio Borrello, responsabile della Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero -. La refezione non è solo un servizio che prevede la somministrazione di pasti, ma svolge anche una funzione educativa: serve a far conoscere le corrette abitudini alimentari ai bambini e, attraverso di loro, anche alle famiglie». A scuola, quindi, s'impara anche a mangiare, soprattutto a non esagerare. «L'obiettivo delle Linee guida - continua Borrello - è fornire indicazioni a livello nazionale per uniformare le tante "diete scolastiche", tra le più disparate a livello territoriale. Se ne potrà tener conto nei nuovi bandi di appalto per la ristorazione in modo da migliorare in particolare l'aspetto nutrizionale dei menu».

«Un bambino italiano su tre è obeso o in sovrappeso - fa notare uno degli autori del documento, Andrea Ghiselli, ricercatore dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione - . Certo, soprattutto nel periodo della crescita i ragazzi hanno bisogno di nutrirsi in modo adeguato, assumendo le giuste quantità di carboidrati, grassi, proteine, fibre. Ma vanno evitate porzioni eccessive rispetto ai loro reali fabbisogni: è questo il criterio che ha ispirato le tabelle del documento ministeriale ( vedi sopra ), in armonia con i Larn, i Livelli di assunzione raccomandati per l'energia e i nutrienti, tenendo conto anche dell'età degli studenti». Occhio, dunque, alle porzioni nel piatto, avvertono gli esperti. «Le diverse grammature per ogni alimento e le quantità di calorie di ciascun menu vanno definite in base all'età - spiega un'altra autrice delle Linee guida, la nutrizionistaValeria Del Balzo dell'Istituto di Scienze dell'alimentazione dell'Università La Sapienza di Roma -. Il cibo va quindi distribuito con appositi utensili, che assicurano la porzione idonea con una sola presa. Non ci sono alimenti del tutto vietati: durante la ricreazione si può mangiare anche il panino col cioccolato, purché sia piccolo. I ragazzi vanno educati a percepire le giuste dosi». Vietato, invece, il bis di bucatini o rigatoni a mensa: le mamme sono avvertite. «Sì a una porzione quotidiana di pasta (o riso, orzo o mais), ma si sconsiglia la doppia razione, altrimenti il bambino introduce troppe calorie, si sazia e non mangia il secondo» spiega Ghiselli.

Nel menu scolastico, poi, le proteine verranno fornite a rotazione da legumi, pesce e carne (anche due volte a settimana), uovo, formaggio. Ed è previsto per un pranzo a settimana il piatto unico, per esempio pizza o lasagne, accompagnato da verdura e frutta. Quasi assenti gli insaccati. «Sono proposti non più di due volte al mese proprio per abituare i bambini a non esagerare con salame e mortadella» chiarisce il nutrizionista. Tutti i giorni, invece, verdure e frutta. Il "trucco" per renderle più appetibili? «Evitare la monotonia - dice Valeria Del Balzo -. Mai la mela ogni giorno! Vale anche per gli altri alimenti: proporre piatti che magari a casa non si cucinano per mancanza di tempo, aiuta i ragazzi a scoprire sapori nuovi». Le Linee guida suggeriscono anche menu con prodotti tipici, per conservare le tradizioni locali. E allora: «pasta alla Norma» per gli studenti siciliani, polenta per quelli milanesi, orecchiette con broccoli per gli alunni pugliesi.
 

(maria giovanna faiella / corriere.it / puntodincontro)

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6 de septiembre de 2011. - Platos con la cantidad adecuada de energía y nutrientes, para ayudar a los niños a crecer sanos y obtener la "carga" adecuada para estudiar, jugar y practicar deportes. La salud también pasa por el comedor escolar, donde la mayoría de los alumnos llevan a cabo la comida principal del día. Es, de nuevo, el turno de las "Directrices para las comidas escolares" del Ministerio de la Salud, elaboradas el año pasado por un grupo de expertos, que ahora deben ser implementadas por las Regiones. "La lucha contra la obesidad infantil también se debe impulsar en las escuelas - dice Silvio Borrello, a cargo de la Dirección General de Seguridad Alimentaria y Nutrición del Ministerio -.

El almuerzo de la escuela no es sólo un servicio que consiste en la administración de las comidas, sino que también desempeña un papel educativo: sirve para mejorar los hábitos alimenticios saludables de los niños y, a través de ellos, incluso de las familias". En la escuela, por lo tanto, se aprende también a comer y, sobre todo, a no exagerar. "El objetivo de las directrices - continúa Borrello - es servir de orientación a nivel nacional para estandarizar las muchas "dietas escolares", uno de los conceptos menos estandarizados en Italia. Podrán ser ser tomadas en cuenta en las nuevas licitaciones para el suministro de comidas a los alumnos, en particular para mejorar el aspecto nutricional de los menús".

"Un niño italiano de cada tres tiene sobrepeso u obesidad - enfatiza uno de los autores del documento, Andrea Ghiselli, investigador en el Instituto Nacional de Estudios de Alimentación y Nutrición -. Claro, sobre todo en la época de crecimiento, los niños necesitan comer bien, tomar la cantidad adecuada de hidratos de carbono, grasas, proteínas, fibras. Sin embargo, deben evitarse porciones excesivas con respecto a sus necesidades reales: este es el criterio que inspiró del documento ministerial (ver arriba), en armonía con los LARN (niveles de ingesta recomendadas de energía y nutrientes), tomando en consideración también las edad de los estudiantes". Cuidado, por lo tanto, con las cantidades servidas, advierten los expertos.

"Las distintas cantidades de cada alimento y las calorías de cada menú se definen por la edad - dijo otro de los autores de las Directrices, la nutriológa Valeria del Balzo del Instituto de Ciencia de los Alimentos de la Universidad La Sapienza Roma -. La comida tiene que ser, por lo tanto, distribuida con utensilios que garanticen la cantidad adecuada en cada porción servida. No hay alimentos prohibidos: durante el recreo se pueden comer una torta con chocolate, siempre y cuando sea pequeña. Los jóvenes deben ser educados para percibir las cantidades correctas". Prohibido, sin embargo, el segundo plato de bucatini o rigatoni durante la comida: a las mamás se les advierte. "Sí a una porción diaria de pasta (o arroz, cebada o maíz), pero no se recomienda la doble ración, para evitar que el niño tome demasiadas calorías, se sienta satisfecho y no coma el segundo plato", dijo Ghiselli.

 

(maria giovanna faiella / corriere.it / puntodincontro)