Più caffè contro il declino cognitivo

A 65 anni le bevitrici di caffè hanno un rischio di declino cognitivo diminuito del 30 per cento rispetto alle non bevitrici, ma a 80 anni tale percentuale arriva al 70 per cento.

8 agosto 2007. - La caffeina può proteggere le capacità cognitive delle donne anziane, secondo quanto afferma un recente studio ora pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Neurology", organo ufficiale dell’American Academy of Neurology.

La ricerca ha coinvolto 7000 donne con più di 65 anni di età, seguite per alcuni anni, in una serie di test di laboratorio che riguardavano soprattutto la memoria, per valutare il grado di declino cognitivo. Dall’analisi dei dati effettuata dall'Insititut nationale de la santé e del la recherche médicale (INSERM) di Montpellier, in Francia, è risultato che coloro che avevano l’abitudine di bere più di tre tazze di caffè – o l’equivalente in tè - al giorno hanno ottenuto punteggi migliori rispetto al gruppo di donne che ne bevevano solo una al giorno.

La correlazione, ovviamente è risultata significativa anche dopo le opportune correzioni per altri fattori in grado di influenzare le capacità cognitive, quali l’età, l’educazione e altre condizioni psicofisiche.

In particolare, i benefici aumentano con l’età: a 65 anni le bevitrici di caffè hanno un rischio di declino cognitivo diminuito del 30 per cento rispetto alle non bevitrici, ma a 80 anni tale percentuale arriva al 70 per cento. (fc)

 

(Le Scienze, edizione italiana di SCIENTIFIC AMERICAN)