Il jukebox in testa

Scoperto il meccanismo del cervello che conserva ricordi legati alla musica.

Il jukebox in testa.12 marzo 2009. - Tutti abbiamo provato la piacevole sensazione di tornare indietro nel tempo ascoltando una vecchia canzone: il primo bacio, un viaggio con gli amici da adolescenti, il matrimonio. Ma cosa c'è nella musica che è in grado di evocare ricordi così vividi? Mappando l'attività cerebrale di un gruppo di volontari a cui è stato chiesto di ascoltare canzoni, i ricercatori dell'università di Davis, in California (Usa), hanno risposto alla domanda, scoperto che la regione del cervello dove viene conservata e richiamata la memoria del nostro passato serve anche da centro di raccolta della musica che ci è familiare e delle emozioni che ci ha fatto vivere.

Il 'juke box' che abbiamo in testa - descrivono gli studiosi su 'Cerebral Cortex' - è collocato nell'area della corteccia prefrontale mediana, che è anche una delle regioni che si deteriorano più lentamente: ecco perchè questa scoperta, assicura l'autore principale della ricerca, Petr Janata, potrebbe aiutare a spiegare perché la musica è in grado di stimolare profondamente anche i malati di Alzheimer. "Ciò che accade - evidenzia Janata - è che sentendo una melodia ci vengono in mente luoghi, persone e persino odori. E ora è più chiaro il collegamento fra queste esperienze: la musica e i ricordi sono immagazzinati nella stessa identica area cerebrale". L'esperto aveva già documentato che la musica ha un potente effetto 'trainante' dei ricordi. Per approfondire il concetto ha arruolato 13 studenti universitari che si sono prestati all'esperimento passando un pomeriggio con le cuffie in testa, ascoltando 30 diverse canzoni appositamente scelte fra le 100 melodie più famose nel periodo in cui i ragazzi avevano fra gli otto e i 18 anni. Intanto, i loro cervelli venivano scansionati con la risonanza magnetica funzionale.

Dopo ogni canzone, gli studenti hanno risposto a domande in cui si chiedeva loro di valutare la familiarietà e la piacevolezza della musica che avevano ascoltato, con la possibilità di descrivere ricordi precisi legati a un ritornello. L'analisi dei risultati ha rivelato che, in media, ogni giovane ha riconosciuto 17 delle 30 canzoni proposte e di queste, circa 13 erano da moderatamente a fortemente legate a un ricordo autobiografico. Inoltre, le melodie che venivano associate con i ricordi più importanti erano anche quelle che avevano suscitato le emozioni maggiori. Esaminando le risonanze, infine, Janata ha scoperto che la maggiore importanza attribuita ai ricordi corrispondeva all'aumento dell'attività della corteccia prefrontale mediana. "Ciò che stupisce - dice lo studioso - è che la parte del cervello che riconosce e valuta la musica è la stessa che suscita memorie autobiografiche basate proprio sulla musica. L'obiettivo futuro sarà quello di usare una sorta di musicoterapia per curare l'Alzheimer".

 

(adnkronos)