Succhi di frutta e verdura
riducono il rischio di Alzheimer


Secondo uno studio americano, se consumati almeno tre volte alla settimana ridurrebbero il rischio del 76 per cento.

 

13 settembre 2006. - Sono freschi, estivi e dissetanti, ma da oggi c'è un motivo in più per bere succhi di frutta o centrifugati di verdure: sembrerebbero infatti proteggere dall'Alzheimer, la forma più comune di demenza senile. Secondo un vasto studio epidemiologico pubblicato sulla rivista The American Journal of Medicine, infatti, l'abitudine di bere per almeno tre volte a settimana succhi di frutta o verdure è associata ad una riduzione del 76% del rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer rispetto a chi di queste bevande fa un consumo moderatissimo, meno di una volta a settimana.

Poiché il collegamento fatto in passato tra alcune vitamine con potere antiossidante (vitamine C, E ed A) e la protezione contro la demenza senile è stato poi smentito, o comunque messo in dubbio da successivi studi, gli esperti del Vanderbilt University Medical Center in Tennessee che hanno diretto lo studio ipotizzano che l'effetto protettivo dei succhi di frutta sia da riferirsi ai polifenoli, ovvero altre sostanze antiossidanti ma diverse dalle vitamine e presenti soprattutto nel the, nei succhi e nel vino.

L'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che nel tempo divora le capacità cognitive di chi ne è colpito, con micidiali effetti su apprendimento e memoria, sino a logorare l'autonomia stessa dell'individuo.
Malattia complessa, l'Alzheimer sembra avere cause sia di natura ereditaria sia imputabili a scorretti stili di vita. Un'alimentazione sana fa sicuramente parte dei mezzi a nostra disposizione per difenderci da questa ed altre malattie e dietologi e nutrizionisti non si stancheranno mai di ricordare che in una dieta bilanciata devono trovar spazio frutta e verdura. Per anni si sono susseguiti studi per verificare il potenziale effetto delle vitamine contro malattie come Alzheimer e cancro, giungendo però a risultati mai definitivi.

Gli esperti, diretti dal ricercatore Qi Dai, hanno voluto vedere se, tra i vari alimenti, i succhi di frutta e verdura potessero essere protettivi nei confronti della demenza, così hanno coinvolto in uno studio poco meno di 1.900 individui sani e li hanno seguiti per un decennio, monitorando lo stile di vita di ciascuno e lo stato di salute.

Tenendo conto di molti fattori che possono avere un'influenza sul rischio di sviluppare la malattia negli anni (per esempio il fumo, il livello di istruzione, il tipo di dieta) gli esperti hanno rilevato che anche il consumo di succhi ha un peso sul rischio Alzheimer. Coloro che ne consumano dalle tre o più porzioni a settimana hanno un rischio ridotto del 76% di ammalarsi nel corso degli anni del follow up, rispetto a coloro che invece ne bevono meno di una porzione a settimana.

Poiché i succhi contengono una buona percentuale di polifenoli, antiossidanti diversi dalle vitamine e presenti solo in alcuni cibi, per esempio l'uva, gli esperti pensano di dirigere i prossimi studi allo scopo di vedere se i grandi consumatori di bevande a base di frutta e verdura abbiano nel sangue livelli superiori di polifenoli e se i livelli di questi composti siano inversamente proporzionali al rischio di Alzheimer. Un altro obiettivo, hanno concluso gli esperti, sarà capire quale tra tutti i succhi rappresenti un vero toccasana contro l'Alzheimer.

 

Dalla rivista Newton.