Pesce d'allevamento: sicuro
come quello d'alto mare

Sempre più venduti i prodotti d'acquacoltura: sfatati gli ultimi

dubbi su un cibo guardato ancora con perplessità.

 

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13 dicembre 2010. - L'anno alle porte sarà quello del "sorpasso": secondo la FAO, se nel 2010, il consumo mondiale di pesce allevato in acquacoltura ha pareggiato, per la prima volta, il consumo di quello pescato in mare, nel 2011 il prodotto d'allevamento diventerà il più venduto.

In Italia, in realtà, il consumo di pesce "selvaggio" è ancora lievemente superiore (55-60% circa) rispetto a quello d'allevamento, ma, specie se si va nei supermercati, si ha un'elevatissima probabilità di portarsi a casa pesce d'acquacoltura, come, peraltro, i cartelli in mostra hanno l'obbligo di precisare.

L'aumento del consumo di prodotti ittici - pari ad almeno il 10 per cento nell'Unione Europea negli ultimi dieci anni - è dovuto essenzialmente a motivi salutistici.

 

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VALORE NUTRIZIONALE - Pesce e frutti di mare, preziose fonti di proteine, vitamine, minerali essenziali, sono ricchi anche di acidi grassi omega-3, benefici per il sistema cardiovascolare, perché migliorano la fluidità del sangue e possono prevenire la formazione di trombi. Ma i pesci d'allevamento hanno lo stesso valore nutrizionale del pescato "selvaggio"? Secondo le nostre indagini - dice Elena Orban, dell'Istituto nazionale di ricerca per l'alimentazione e la nutrizione - a parità di contenuto di proteine, sali, vitamine e omega 3, i pesci d'allevamento hanno più omega 6». Questo perché, per motivi ambientali, si sostituisce con oli vegetali parte della farina di pesce usata come mangime.

Da qui l'unico dubbio - per altro poco incisivo - sulla qualità complessiva del pesce d'allevamento: gli omega 6 assunti in grandi quantità potrebbero favorire processi infiammatori. «L'acquacoltura è il mezzo più efficace per avere proteine animali a basso costo - dice Vittorio Moretti, dell'Istituto di ispezione degli alimenti di origine animale -. L'allevamento è "intensivo", oppure "estensivo".

Nel primo caso, il pesce, confinato in vasche, è nutrito dall'allevatore con oli e farine di pesce e cresce alla svelta. Nel secondo, che in Italia si effettua soprattutto in laguna, il pesce viene "seminato" e confinato in ambiente naturale, ma trova da solo il nutrimento, perciò cresce lentamente e risulta, per composizione e gusto, più simile al pesce "selvaggio"». Il pesce d'allevamento è sicuro? «Da noi, come in tutta la Ue, vengono svolti controlli accurati sulla salubrità del pesce. Comunque, io consiglio di scegliere pesce allevato in Italia, che in 24 ore arriva fresco alla grande distribuzione».

 

(Corriere della Sera - Roberta Salvadori)