Moralità a colazione

La strana relazione fra corn flakes, yogurt, cosmo e religione.
Di Claudio Bosio.

 

è faticoso mangiare lo yogurt con lo stuzzicadenti

 Ivan Sirtori

 

14 ottobre 2009. - In tutto il mondo, e anche da noi in Italia, è invalsa l’abitudine di consumare cereali per la prima colazione. Il prodotto che va per la maggiore sono i corn flakes (fiocchi di mais) costituiti da mais cotto con zucchero e vitamine, "inventati" e commercializzati da due fratelli: John Harvey (1852-1943) e Will Keith Kellogg (1860-1951). La storia di questi due fratelli (entrambi morti a 91 anni!) incomincia in una piccola cittadina del Michigan, Battle Creek, dove nel 1866, il movimento religioso degli Avventisti del Settimo Giorno, aveva fondato il «Western Health Reform Institute» con lo scopo di sviluppare un "nuovo" alimento che rispettasse le regole della loro severa dieta vegetariana. I membri di questo gruppo sperimentarono molti cereali diversi, tra cui grano, riso, avena e, ovviamente, mais. Anche John Harvey era un adepto di tale religione e dal 1875 iniziò a lavorare come medico presso l’Istituto, da lui ribattezzato «Sanitarium». Le sue conoscenze mediche e le sue opinioni in materia religiosa, lo portarono ad elaborare un’alimentazione basata su criteri molto rigorosi, a base esclusivamente di legumi, frutta e soprattutto cereali (con l’esclusione categorica di alcolici, tabacco e caffeina). Tale dieta (in verità piuttosto … insipida!) seguiva i precetti del Rev. Sylvester Graham (1794-1851) ([1]) il quale riteneva che i cibi dolci o piccanti potessero aumentare le passioni, mentre i corn-flakes avrebbero avuto un effetto anti-afrodisiaco.

Nel frattempo anche Will Keith aveva trovato impiego presso il Sanitarium, occupandosi però di questioni economico-burocratiche. I corn flakes nacquero per caso. Un giorno del 1894, i due fratelli erano intenti a cuocere del grano per i propri pazienti, quando un imprevisto li costrinse ad abbandonare la cucina. Quando ritornarono, notarono che il grano, rimasto troppo tempo sul fuoco, era diventato eccessivamente molle: dato che avevano un budget ristretto, decisero di continuare a lavorarlo appiattendolo con dei rulli, sperando di ottenere lunghe sfoglie di impasto. Con loro sorpresa, quello che ottennero invece furono flakes (fiocchi), che tostarono e servirono ai loro pazienti. Il prodotto fu subito brevettato con il nome di Granose. Quattro anni dopo, nel 1898, provarono a cuocere nella stessa maniera il mais: nacquero i cornflakes.

I fratelli cominciarono a vendere per posta i cereali così trattati, fondando (1901) la «Sanitarium Food Company». L’accordo però durò ben poco: Will Keith, che aveva evidentemente più fiuto per gli affari, litigò con il fratello maggiore a riguardo dell'aggiunta dello zucchero nei fiocchi per rendere il sapore più gradevole e adatto ad un pubblico più vasto. John Harvey, inamovibile nel rispettare i dogmi della sua religione, non ne volle sentir parlare. Nel 1906, Will Keith lasciò il posto di direttore amministrativo del Sanatorium, e fondò una sua azienda, la Kellogg's. L’azienda divenne rapidamente un impero che gli fece guadagnare un’immensa fortuna. John Harvey, invece, rimase sempre fedele ai rigidi principi del suo credo e concentrò i suoi studi in campo medico sul colon umano.

Ne divenne letteralmente infatuato. Si era convinto, infatti, che praticamente tutte le malattie avessero origine nell'intestino e che potessero essere causate da una «autointossicazione» prodotta da batteri che vivono nel colon. Per curare l'autointossicazione non c’era altro da fare che ripulire l'intestino. A tale scopo i fiocchi di cereali svolgevano, secondo il dr.Kellogg, la funzione di «piccole scope interne» che aiutavano a espellere i contenuti del colon. Ma il metodo cui faceva maggior ricorso era quello di praticare un clistere mediante un’apparecchiatura capace di pompare più di 55 litri d’acqua in un minuto.

Il processo di purificazione, dopo questo lavacro, prevedeva un ulteriore trattamento... posteriore a base di yogurt. Il dottor Kellogg credeva che il batterio-base dello yogurt ([2]), il lactobacillus bulgaricus, spingesse fuori i batteri patogeni che si erano impiantati nell’organismo a causa dell’azione putrefattiva dei cibi a base di carne. Molti pazienti illustri ricorsero alle cure di Kellogg, fra questi Thomas Edison (1847-1931), Henry Ford (1863-1947) e persino è stato William Howard Taft (1857-1930), 27° Presidente degli Stati Uniti. (A proposito di Taft, è stato il presidente americano più "pesante", avendo raggiunto i 165 kg di peso.

Tale sovrappeso fu causa, durante il suo mandato presidenziale, di un disturbo noto come apnea ostruttiva notturna, a causa del quale cadeva spesso improvvisamente addormentato anche durante pubbliche cerimonie, con conseguente grande imbarazzo del suo seguito).

A complemento della cura, Kellog ripeteva sistematicamente ai suoi pazienti che il consumo di carne causava, oltre a tutto, infiammazioni nell'apparato genitale, conducendo ad … «auto-abusi» che privavano il corpo di vigore e salute. Consigliava, in ogni caso, ai suoi pazienti di limitare la loro attività sessuale. Il sesso, secondo l’insigne dottore, non era necessario per la buona salute. Il suo matrimonio, disse, non fu mai consumato. (Non sappiamo quali fossero in proposito le opinioni della signora Kellogg!!).

Ma la correlazione ano-yogurt, in verità ributtante,  ha aspetti parascientifici più recenti. Quando l'URSS diede inizio ai voli spaziali con equipaggi umani, al cosmodromo di Bajkonur fu creato un particolare laboratorio di microbiologia. La ricerca doveva chiarire se mai lo stress del volo spaziale potesse causare qualche sintomo sgradevole durante la missione. Un veicolo spaziale non è certo un luogo dove, ad esempio, ci si possa permettere un attacco di diarrea! Ai cosmonauti prima delle missioni venne quindi somministrato dello yogurt, mentre, al loro rientro sulla terra, venivano loro prelevati campioni di batteri dalla saliva e dall'intestino. I ricercatori usarono poi questi campioni per produrre yogurt, nella speranza che, avendo resistito agli stress del volo spaziale, tali batteri creassero un prodotto più sano.

Certamente non fu così, ma, incredibilmente, la commercializzazione di questo "yogurt spaziale" fu di grande aiutò per l’arrancante programma spaziale russo. Che ci si creda o non, una varietà commerciale di yogurt prodotto coi batteri prelevati da deiezioni dei cosmonauti messe in coltura, viene ancor oggi pubblicizzata e commercializzata come un alimento quanto mai sano.

É proprio il caso di dirlo «de gustibus non disputandum est»!!!

 


([1] Sylvester Graham condusse una risoluta battaglia contro «il pane bianco, i letti di piume, il maiale, il tabacco, il sale, i condimenti, i corsetti stretti, le polluzioni notturne, i vestiti pesanti …». Ma le sue massime reprimenda furono la masturbazione e le abitudini alimentari errate. Riteneva che una dieta appropriata potesse moderare il desiderio sessuale. Sosteneva che entrambi i tipi di fame (sessuale e nutrizionale) fossero una minaccia per la salute. Secondo Graham, lo stomaco era il principale organo del corpo, per cui qualsiasi cosa lo infiammasse era destinata a suscitare la lussuria. Qualsiasi irritazione o eccitazione come la fame o il desiderio sessuale stancava il corpo e aumentava le possibilità di malattia e morte. Di conseguenza la cura per ogni malattia era estremamente semplice: moderazione sessuale (non più di 12 volte l’anno per le coppie sposate), esercizio (per prevenire le polluzioni notturne) e una dieta adeguata (per facilitare un’agevole azione peristaltica delle viscere, tra le altre cose).

 

([2]) La parola yogurt è di origine turca e vuol dire «latte denso». Lo yogurt è opera di 2 batteri: il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermofilus. Immessi nel latte (che è un’emulsione di globuli di grasso e di molecole di caseina in acqua contenente lo zucchero lattosio) questi batteri producono una fermentazione che trasforma il lattosio in acido lattico, il quale, a sua volta, acidifica l’ambiente. In queste condizioni le particelle di caseina si aggregano a formare una rete che intrappola acqua,caseina, globuli di grasso e colonie di batteri. Quest’ultimi si moltiplicano incredibilmente: con un vasetto di yogurt, mangiamo più di 100 miliardi da batteri lattici!