I figli accorciano la vita

La conferma viene dagli Stati Uniti ed è il frutto di una ricerca che ha preso in esame ben 22 mila famiglie vissute nel diciannovesimo secolo.

WASHINGTON, 15 gennaio 2007. - I figli accorciano la vita. Qualche genitore lo sospetta da sempre, ma adesso è ufficiale. La conferma viene dagli Stati Uniti ed è il frutto di una ricerca che ha preso in esame ben 22 mila famiglie vissute nel diciannovesimo secolo. Se da una parte può essere poco sorprendente che a mettere la propria vita a rischio siano soprattutto le madri (in particolare nel momento di dare alla luce un figlio o durante la gravidanza), anche gli uomini, sebbene esclusi dai pericoli della gravidanza, non sono esenti dal pagare il prezzo di qualche anno di vita in cambio di progenie.

C'è un prezzo anche per i figli: in caso di famiglie numerose gli ultimi nati avevano meno chance dei loro fratelli maggiori di raggiungere l'età matura e riprodursi. La morte di una madre, inoltre, riduceva per tutti i suoi figli le aspettative di vita. Due ricercatori, Dustin J. Penn dell'Accademia austriaca delle Scienze e Ken R. Smith dell'Università dello Utah, hanno raggiunto queste conclusioni dopo aver spulciato l'archivio ricco di informazioni genealogiche conservato in una chiesa di Salt Lake City. Una miniera d'oro per gli amanti del genere: i due studiosi hanno esaminato la storia familiare di 21.684 coppie sposate tra il 1860 e il 1895, che, in tutto, hanno messo al mondo 175 mila bambini, in media otto per coppia.

E' il campione più vasto mai utilizzato per una ricerca di questo genere, sottolinea il Washington Post che con un ampio articolo dà oggi conto dei risultati dello studio. Era di 39 anni, ad esempio, l'età media di una madre al momento della nascita dell'ultimo figlio. Tra loro circa 1400 madri sono morte nel giro di un anno dall'ultima gravidanza, 2400 entro cinque anni. Per gli uomini le cifre risultano più contenute, ma ancora rilevanti: 600 padri scomparsi entro un anno dalla nascita dell'ultimo figlio, 1700 entro cinque anni. Anche per loro quindi la famiglia numerosa si traduce in stress fisico e psicologico che rende meno longevi.

Vita dura quindi per le 'famiglie Bradford' del tardo 1800 con costi altissimi in nome della procreazione. "Anche se quelle esaminate sono famiglie di pionieri, quindi il tasso di mortalità è quello del periodo preindustriale, rimane inconfutabile la tendenza che emerge - spiegano gli autori dello studio - più numerosa la famiglia, minori le probabilità per i genitori di vivere a lungo. Vale per entrambi i genitori, ma con un'incidenza maggiore per la madre e a prescindere dal numero di bambini messi al mondo".

 

Ansa