Più ti muovi, più ricordi
L' esercizio aerobico "influenza" le aree deputate all'apprendimento
nel  cervello: gli studi recenti.

16 giugno 2007. - L'esercizio aerobico migliora la memoria? Sono ormai diversi gli studi che avvalorano questa tesi. L'applicazione sui libri dunque può essere potenziata grazie a podismo, nuoto, ciclismo. "L'esercizio aerobico", spiega Enrico Drago, Direttore dell'Istituto di Medicina dello Sport di Bologna "impiega ossigeno come corburente, grassi e zuccheri come combustibili. Impegnando l'apparato cardio-circolatorio in modo rilevante manda in circolo molto sangue privilegiando distretti come cuore, muscoli, cervello. Ciò determina modificazioni nella frequenza cardiaca e respiratoria, ma anche cambiamenti morfologici proprio in questi organi e apparati.

In particolare, agisce sul volume di sangue cerebrale, influenzando così l'ippocampo e, specialmente, il giro dentato (sub-regione dell'ippocampo, sede dei circuiti neuronali della memoria). Ampi studi hanno accertato una relazione diretta tra la formazione di nuovi vasi sanguigni, e una più efficace funzionalità del giro dentato". Ma cos'è esattamente il giro dentato? "Fa parte del lobo limbico", precisa Maria Sicuteri Nicolodi, psichiatra e neurologa, presidente dell'onlus Sicuteri Nicolodi di Firenze "che governa le modificazioni anatomico-viscerali connesse alle emozioni e alle scelte conseguenti.

Qui c'è "il colore della nostra vita". La parte più centrale, una specie di cerchio, è il giro dentato, zona molto rilevante per la memoria e la capacità di impararare. è stato provato che l'esercizio fisico - aerobico e volontario - nei giovani aumenta la produzione di nuovi neuroni e la formazione di nuovi vasi sanguigni nel giro dentato. Oppure, negli adulti, il loro mantenimento nel tempo.

Questi fenomeni non "accendono" solo la memoria, diminuiscono anche l'ansia elevata che deprime la memoria, e migliorano l'umore. A dimostrazione di una correlazione tra movimento volontario-memoria-giro dentato esistono diversi studi: uno, in particolare, ha rilevato che i topini "bambini" nati dalle topoline molto attive in gravidanza sono i più lesti nell'apprendimento.

Qui problemi d'ambiente non sembrano possibili: tutti i topolini stavano sereni nella pancia delle mamme. Ma questa correlazione positiva non è costante per tutta la vita. Cessa o viene rallentata in relazione al grande impoverimento del "materiale su cui lavorare": i neuroni e le sostanze che fanno parlare i neuroni tra loro". E allora? Si tratta di prevenire, non di recuperare. Infatti nessuna ricerca prova che chi ha perso la memoria può davvero ripristinarla.

 

(Repubblica.it)