I depressi vedono (davvero)
tutto grigio

Forte correlazione fra l'aumento del livello di contrasto retinico e la gravità dei sintomi: i segnali elettrici del nervo ottico diminuiscono sensibilmente nei malati

21 luglio 2010. - Quando una persona è depressa, vede tutto grigio. Letteralmente. Nel senso che i suoi occhi faticano a rilevare il contrasto fra i colori e l’effetto è simile a quello che si ha sul televisore, quando si elimina l’apposita funzione. A dirlo, un team di scienziati dell’Università di Friburgo che ha condotto un test misurando le risposte elettriche sulla retina di 80 pazienti, equamente divisi in depressi e non depressi, di fronte alla visione di immagini di scacchi neri e bianchi che perdevano progressivamente il contrasto cromatico e i risultati ottenuti sono stati talmente positivi e interessanti da far ritenere possibile l’individuazione oggettiva di un modo per misurare i livelli di depressione, basandosi sulla semplice osservazione dei risultati.

CONTRASTO RETINICO - Stando, infatti, allo studio, realizzato dal dottor Ludger Tebartz van Elst e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry, i pazienti depressi presentavano un contrasto retinico più basso rispetto agli altri e l’assunzione di antidepressivi non sortiva alcun miglioramento significativo, mentre esisteva una forte correlazione fra l’aumento del livello di contrasto e la gravità dei sintomi, con i segnali elettrici del nervo ottico che diminuivano sensibilmente nei soggetti malati. «Questo metodo di analisi - ha commentato il dottor van Elst - potrebbe rivelarsi un valido strumento per misurare in maniera oggettiva il livello soggettivo di depressione in un paziente e fornire così implicazioni di vasta portata per la diagnosi e la cura di questa malattia». Ecco, dunque, spiegato il motivo per cui, nei secoli dei secoli, gli artisti abbiano sempre utilizzato le tinte cupe e fosche per rappresentare la depressione o lo stato di profonda prostrazione emotiva in cui si ritrovavano. «La ricerca sottolinea come la depressione alteri profondamente la visione che uno ha del mondo - ha spiegato a Daily Mail e The Independent il dottor John Krystal, direttore della rivista scientifica - e se è vero che il poeta William Cowper una volta disse che "la varietà è il vero aroma della vita", è altrettanto vero che quando una persona è depressa, è meno in grado di percepire i contrasti visivi e questa mancanza sembrerebbe rendere il suo mondo meno piacevole».

 

(Simona Marchetti / corriere.it)
 

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