Sospettose e antisociali?
Tutta colpa del testosterone

Una ricerca dell'università di Cape Town, sostiene che dopo la somministrazione dell'ormone maschile, le donne perdono la fiducia nel prossimo.

25 maggio 2010. - Che il rapporto tra le donne e gli ormoni sia complicato non è una novità. Per alcuni il testosterone aumenta quando scatta l'innamoramento e al mattino raggiunge il picco, per altri cresce nei weekend, nelle notti di luna piena e durante il divorzio.

Questa volta ad analizzare gli effetti dell'ormone del desiderio sull'organismo femminile è Jack van Honk dell'università di Città del Capo che, con uno studio condotto su un campione di donne, è arrivato a una conclusione: grandi quantità di testosterone riducono la fiducia nel prossimo. Pubblicato sulla rivista Proceedings of the national academy of sciences, lo studio evidenzia che l'ormone rende le donne più "sospettose" nei confronti degli sconosciuti.

Lo studio sudafricano. Gli effetti "antisociali" sono stati analizzati grazie a un esperimento: gli scienziati hanno mostrato ad un gruppo di giovani donne una serie di fotografie di sconosciuti e hanno chiesto loro di rivelare quale grado di fiducia gli ispirassero i visi ritratti nelle immagini. L'operazione è stata ripetuta sullo stesso campione di donne. Ma questa volta i ricercatori avevano somministrato loro una dose aggiuntiva di testosterone e di placebo. Il risultato è quello descritto nello studio di van Honk. L'iniezione dell'ormone maschile nel corpo femminile abbassa di circa dieci punti il livello di fiducia, mentre quella di placebo non ne altera i giudizi. In altre parole, gli effetti osservati sono stati causati dall'effetto della sostanza stessa, il testosterone, iniettato nell'organismo. E non dalla consapevolezza delle pazienti di essere state sottoposte ad un test.

Ma gli svizzeri non sono del tutto d'accordo. Un risultato, questo, che contraddice in parte lo studio condotto dai ricercatori dell'Università di Zurigo, in Svizzera, e pubblicato sulla rivista "Nature". Per questi scienziati, il testosterone darebbe invece origine a comportamenti gentili, fair play e soluzioni geniali. Una tesi, questa, che sfata in parte il mito che vede questo ormone legato ad aggressività, egoismo e propensione alla violenza. Gli studiosi, diretti da Christoph Eisenegger, hanno sottoposto ad un test 121 giovani donne, divise in due gruppi. Al primo è stata assegnata una dose di ormone (pari a 0,5 mg), mentre al secondo gruppo è stato somministrato un placebo. I ricercatori hanno notato che le ragazze sottoposte a testosterone assumevano comportamente più gentili, accumulavano meno conflitti migliori interazioni sociali. A tal punto da vincere, alla fine della prova, il gioco a cui erano state sottoposte.

Secondo gli scienzati svizzeri, quindi, non è il testosterone ma è l'idea di "avere nel proprio corpo un ormone 'da maschi' a costringere le donne a modificare in negativo il comportamento nei confronti dei propri simili". Inoltre, secondo Michael Naef del Royal Holloway di Londra, la cattiva fama di questa sostanza sarebbe in parte dovuta al fatto che "gli studi sono stati condotti" finora "su roditori e primati" e non sull'uomo. Secondo la scuola di Zurigo, quindi, l'ossitocina, l'ormone legato all'affettività e alla fiducia, non è in contraddizione con il testosterone, associato a dominanza e competizione. Ma la reazione sospetta o affettuosa dipenderebbe, in parte, dalle attitudini caratteriali del paziente.

In conclusione... Due tesi, due versioni. Che alla fine convergono su uno stesso punto. "E' probabile - spiega Jack van Honk - che il testosterone aumenti la vigilanza sociale in quelle persone che con facilità, a volte eccessiva, si fidano del prossimo". L'effetto "sfiducia", quindi, non è un dato da generalizzare. Si tratta piuttosto di una tendenza. Con impatti maggiori su quelle persone che, naturalmente, si fidano di più.

 

(La Repubblica)

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