Estratte staminali da pelle adulta
"Una riserva per curarsi"

Il prelievo e la loro successiva "riprogrammazione" consentirebbero
di riparare qualche "guasto" e costruire "pezzi" rotti del corpo.

Cellule staminali.25 dicembre 2007. - In un solo mese la ricerca sulle cellule staminali ha raggiunto due risultati che possono cambiare lo scenario della sperimentazione nel campo. L'équipe dell'ospedale pediatrico di Boston, coordinata dal professor George Daley, ha annunciato di essere riuscita a trasformare cellule adulte umane in staminali pluripotenti utilizzando per la prima volta cellule di pelle prelevate direttamente da volontari. Il resoconto della ricerca, pubblicato sulla rivista Nature, dà un'ulteriore prova che si possono ottenere cellule staminali, le cellule non ancora indifferenziate sulle quali risiedono le speranze di cura di molte malattie, senza prelevarle da embrioni.

In particolare, il prelievo di cellule da adulti e la successiva "riprogrammazione" di queste in staminali consentirebbe a ogni individuo di avere a disposizione un serbatoio di cellule per curarsi. Un po' come se, nel caso in questione, da un po' di pelle fosse possibile non solo avere la pelle stessa per riparare qualche "guasto", ma costruire altri "pezzi" rotti del nostro corpo.

Il precedente. A fine novembre la rivista Science aveva pubblicato i risultati ottenuti dai ricercatori del "Genome Center" dell'Università di Wisconsin-Madison, uno dei laboratori del padre degli studi sulle staminali embrionali, James Thomson. Gli scienziati diretti da Junying Yu avevano già ottenuto staminali embrionali da cellule di pelle adulte, ma lo avevano fatto usando cellule umane di laboratorio, cioè linee cellulari che sono normalmente commercializzate per la ricerca scientifica. Diverso invece il procedimento di Daley, che ha prelevato con una biopsia campioni di pelle da individui adulti e le ha trasformate in pluripotenti.

Le prospettive. "Il nostro è il primo lavoro - ha commentato Daley - ad aver prodotto cellule staminali a partire da una biopsia di pelle di un individuo nel nostro laboratorio, dimostrando la praticabilità di questo metodo per ottenere staminali personalizzate per i pazienti". Immediata la programmazione del lavoro per vedere come questo risultato potrà incidere nella cura di alcune malattie, attraverso la riparazione dei difetti genetici che le causano. "Stiamo pianificando di generare cellule staminali pluripotenti da pazienti con malattie del sangue quali talassemia, anemia di Fanconi, immunodeficienze, anemia a cellule falciformi. Il nostro obeittivo è di studiare lo sviluppo, speriamo, di sangue normale".

Il risvolto etico. Quella dell'équipe di Daley è solo l'ultima in ordine di tempo tra le ricerche che danno speranza di risolvere il conflitto etico che soggiace all'utilizzo delle staminali. Le potenzialità di queste cellule, dette anche cellule bambine perché indifferenziate, non ancora "specializzate" in cellule che andranno a formare, ad esempio, la pelle o i capelli o il tessuto muscolare e le altre parti del corpo, è nota da tempo. Finora però per la ricerca venivano utilizzate cellule staminali prelevate da embrioni, una procedura necessaria ma altamente discussa.

 

(Repubblica.it)