I bioritmi: la vita diagrammata

Di Claudio bosio.

Bioritmi.

27 gennaio 2010. - I termini «bioritmo» o «ritmo biologico» erano originariamente usati nell’ambito della «cronobiologia». Quest’ultima è una “vera” scienza, che studia fenomeni fisiologici che si riscontrano negli organismi (anche a livello delle singole cellule) e che si ripetono con regolarità e periodicità. Per esempio, il battito cardiaco, la variazione della temperatura corporea durante il giorno, il ciclo mestruale femminile, la chiusura e l’apertura di certi fiori al tramonto e all’alba, le migrazioni periodiche di certi animali…

Attualmente il termine bioritmo è utilizzato nell’ambito di una teoria pseudoscientifica, che sostiene (appunto senza alcun fondamento scientifico) di poter spiegare come mai in certi momenti della nostra vita le cose ci vanno bene, in tal’altri ci vanno storte.

In effetti, qualsiasi cosa intorno a noi, è sottoposta a mutazioni che si ripetono con processi ciclici. Il giorno e la notte, le stagioni, le maree e numerose altre manifestazioni non sono che degli esempi di questi ritmi e della loro successione. Anche la struttura dei ritmi fisiologici dell'uomo, sembra costituire un ulteriore esempio di questi processi.

I primi studi su certi "ritmi" o "cicli" di vita (che successivamente furono chiamati "Bioritmi" (ritmi della vita, dal greco "bios", vita e "rutmos", ritmo) iniziarono nel IXX secolo. Un rispettato e conosciuto dottore di Berlino, Wilhelm Fliess, iniziò, sin dal 1890, uno studio pionieristico sui bioritmi. Fliess, che aveva osservato cicli di 23 e 28 giorni in molti dei propri pazienti, incominciò a raccogliere statistiche sulle occorrenze periodiche di febbri, malesseri infantili e la predisposizione alla malattia e alla morte. Sulla base dei dati raccolti, il dr.

Fliess sviluppò la teoria-base dei bioritmi, sostenendo che la Natura ha dotato l’uomo di "orologi interni" che iniziano a scandire il tempo dalla nascita e proseguono lungo la vita; uno di questi orologi (regolato per cicli di 23 giorni) influenza la condizione fisica e l'altro (regolato per un ciclo di 28 giorni) influenza la parte emotiva dell'essere umano e il suo livello di sensibilità. Studi e sviluppi successivi della teoria dei bioritmi (ricerche di H. Swoboda, Teltscher, R. Herseye M. Bennet) hanno meglio definito che, in realtà, ci sarebbero tre cicli periodici che influenzano la nostra vita.

L’intero nostro tempo è regolato da questi cicli che si susseguono e si combinano tra di loro. Ogni ciclo, infatti, consiste in una fase di «scarica», che determina una liberazione di energia, ed una fase di «carica» nella quale l'energia si rigenera. Le caratteristiche principali della bioritmica ciclica umana, possono essere così riassunte:

    RITMO FISICO: della durata di 23 giorni, correlato al moto del Sole. Regolerebbe la vitalità, l'energia fisica e il coraggio; Il periodo positivo dura 11 giorni e mezzo e in questi sono giorni di vitalità fisica, forza e prestanza. E' un periodo in cui si ha molta fiducia in noi stessi, coraggio e spirito combattivo. Gli atleti in questo periodo danno il loro meglio nelle competizioni sportive. Il periodo negativo dura 11 giorni e mezzo ed è caratterizzato da una diminuzione delle energie. Ci si stanca con più facilità, si è soggetti a contrarre delle malattie. Questo è il periodo di ringiovanimento in cui il corpo sembra ricaricarsi; un buon momento per riposarsi e rilassarsi.

    RITMO EMOTIVO: della durata di 28 giorni, correlato al moto della Luna. Il ciclo emotivo influenza il nostro sistema nervoso. Il periodo positivo dura 14 giorni ed è il periodo dell'abilità creativa e dell'energia morale. Questo è un periodo in cui siamo pieni di energie, buoni propositi ed energia morale e propensi per quei lavori in cui è necessaria una collaborazione con gli altri. Anche il periodo negativo dura 14 giorni ed è un periodo in cui si ha un forte calo di ambizione, si tende ad essere intrattabili e di cattivo umore quindi si deve cercare di comportarsi con estrema cautela con gli altri.

    RITMO INTELLETTIVO: della durata di 33 giorni, correlato al moto di Mercurio. Determinerebbe il nostro intelletto, la nostra adattabilità, la logica, il giudizio e la concentrazione. Il periodo positivo dura 16 giorni e mezzo ed è il miglior periodo per lo studio, fare progetti, sostenere esami e prendere delle decisioni importanti.. Anche il periodo negativo dura 16 giorni giorni mezzo ed è il periodo in cui siamo propensi ad errori di valutazione.

Ogni ritmo è caratterizzata da:

I.    fase positiva, nella quale ci si dovrebbe sentire pieni di energia, di buon umore e particolarmente percettivi;

II.    fase negativa, nella quale si verificherebbe il contrario.

III. punti critici, o punti di transizione fra le due fasi, In corrispondenza di questi giorni, si sarebbe estremamente vulnerabili, il proprio equilibrio diventerebbe instabile e, per conseguenza, le cose non andrebbero per il verso giusto.

Il termine critici è relativo: è un periodo di cambiamenti in cui il nostro sistema è in uno stato di mutamento continuo.

Per cercare di avere una visione immediata di queste fasi sono stati tentati vari metodi di rappresentazione grafica.

Attualmente la forma prevalente è quella di una raffigurazione sinusoidale dei periodi, alla maniera delle illustrazioni astronomiche delle fasi lunari: una sinusoide alterna curve alte a curve basse attraversando più volte una linea che riproduce lo scorrere del tempo.

La curva alta simboleggia la fase positiva e favorevole di attività e di scaricamento dell'energia. La curva bassa indica la fase negativa e passiva di ricarica. E' quando il corpo si riposa per procurarsi nuova energia e le attività rallentano perché necessitano di maggiore sforzo. Vengono definiti critici il giorno successivo alla conclusione della fase alta, che rappresenta nello stesso tempo l'inizio della bassa, ed il giorno zero, termine della fase bassa ed anche inizio di quella alta.

I giorni critici e quelli zero, poiché i cicli vanno considerati dal momento della nascita, non corrispondono ai giorni di calendario ma a quelli di vita e iniziano quindi non all'ora 0.00 ma all'ora del parto.

 

Un momento in cui tutti i cicli sono in fase critica si verifica al momento della nascita: quale maggiore momento di crisi difatti se non il momento in cui avviene la separazione dalla madre ed inizia la fase della vita autonoma? Questa situazione si ripeterà dopo poco più di 58 anni. Infatti il 21.253° giorno di vita segna l'inizio della seconda era bioritmica.

Un'era bioritmica è la ripetizione di

    924 cicli fisici

    759 cicli emozionali

    644 cicli intellettuali.

In questo periodo si succederanno

    4.006 giorni critici semplici

    312 giorni critici doppi

    8 giorni critici tripli

per un totale di 4.326 giorni critici.

I giorni critici quindi rappresentano il 20,36% del totale dell'era bioritmica.

Grandi controversie vi sono state sul momento in cui fissare l'inizio dei cicli.

Convenzionalmente i cicli prendono avvio al momento della nascita assegnando arbitrariamente al momento del parto il punto zero.

Gli pseuscienziati che sostengono la teoria dei bioritmi, affermano di essere in grado di calcolare (conoscendo la data di nascita) quali sono i giorni più favorevoli per compiere determinate attività.

Inutile ripetere che la teoria di base e le successive elaborazioni sono totalmente prive di fondamento scientifico.

Inoltre la maggior parte delle previsioni ottenute dai bioritmi è costituita da affermazioni vaghe e generiche.

Come si fa a valutare in modo oggettivo lo stato fisico, quello emotivo e quello mentale?

Come si fa a misurare l’energia fisica, l’umore, la vitalità?

In definitiva, quindi, chi calcola i bioritmi usa strategie molto simili a quelle degli astrologi e altri operatori dell’occulto.

Fa, cioè, affermazioni in cui, chi ci crede, può riconoscersi con estrema facilità

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