L'agopuntura

È davvero efficace?
Di Claudio Bosio.

L'agopuntura è una cosa ottima.
Avete mai visto un porcospino ammalato?

Boris Makaresco

 

L'agopuntura[1] (zhēn jiǔ in cinese mandarino) è una “terapia alternativa” ossia una metodica cinese che consiste nel riconoscimento di punti (shu) sparsi sulla superficie del corpo, nei quali è “salutare inserire un ago”. Attualmente sono accertati 650-700 punti anche se in pratica ne vengono utilizzati non più di 40-50 (6-7% circa) Detti aghi, funzionerebbero come «interruttori che si aprono e si chiudono, armonizzando la "circolazione energetica" dell’organismo».

Indubbiamente è difficile presentare questa “terapia” in breve.

L’agopuntura suppone l’esistenza nel corpo umano di una rete di 12 canali (ching-lo) deputati al trasporto di “energia vitale” (qi) a tutti i tessuti dell’organismo. Di questa forza vitale nessuno ne ha mai fornito l’evidenza sperimentale. Ma non c’è da meravigliarsi più di tanto, perchè il qi rientra nella categoria yang cui appartengono gli enti immateriali (mentre la categoria Yin comprende le cose tangibili, ad es. il sangue).

Per inciso, il termine qi è rappresentato da un ideogramma formato da una marmitta di riso che libera vapore.

Nell'uomo vengono identificati 3 forme dell'unica energia o qi.

1. L'Energia ancestrale che corrisponde al patrimonio genetico

2. L'Energia della terra assicurata dagli alimenti.

3. L'Energia del cielo, assicurata dalla respirazione.

L'Energia circola nel corpo secondo le regole del Li, termine che indica le regole per tagliare in modo corretto una pietra preziosa.

Il motore che fa fluire l’impalpabile qi sono i polmoni.

Stimolando (con appositi aghi) diversi punti sensibili lungo i ben determinati canali meridiani (ce ne sono 12 di principali,  8 secondari, e 15 derivazioni) si convoglia il qi dove è necessario.

Il flusso del qi attraverso ciascuno dei canali, comprende una via interna ed una esterna.

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La via esterna è quella normalmente mostrata su una mappa per l'agopuntura ed è relativamente superficiale. Tutti i punti di agopuntura di un canale risiedono nella sua via esterna.

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Le vie interne costituiscono il corso profondo del canale nel quale entrano le cavità del corpo e gli organi correlati.

Secondo i dotti cinesi i canali principali attraversano il corpo per il lungo, sono cioè longitudinali (cheng ching) e sono fra loro interconnessi da canali trasversali (ching pieh) ossia meridiani, dai quali si diparte una quantità di piccoli condotti (lo, sun e altri).

Ciascuno dei canali principali è inoltre in comunicazione diretta con un organo interno oppure indiretta con l’organo successivo.

I Meridiani Principali vengono indicati in genere con l'abbreviazione ricavata dalla nomenclatura francese:

1.      P (Poumon) = Polmone

2.      GI (Gros Intestin) = Intestino crasso

3.      E (Estomac) = Stomaco

4.      Rt (Rate) = Milza

5.      C (Coeur) = Cuore

6.      IG (Intestin Grele) = Intestino tenue

7.      V (Vessie) = Vescica

8.      Rn (Rein) = Reni

9.      MC (Maitre du Coeur) = Maestro del cuore

10.  TR (Triple Rèchauffeur) = Triplice riscaldatore.

11.  VB (Vèsicule Biliare) = Vescicola biliare

12.  F (Foie) = Fegato

13.  VC o JM (Jenn Mo) = Vaso Concezione (meridiano centrale verticale anteriore)

14.  VG o TM (Tou Mo) = Vaso Governatore (meridiano centrale verticale posteriore)

Anche gli organi interni sono 12:

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         6 organi cavi (fu), come lo stomaco.

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         6 organi pieni (tsang) , come il fegato.

Secondo un’ulteriore precisazione, circa la suddivisione dei canali, vi sono sei canali yin e sei yang; vi sono tre canali yin e tre yang che corrono su ciascun braccio, tre yin e tre yang su ciascuna gamba.

Come più sotto schematizzato, i tre canali yin della mano (polmone, pericardio e cuore), cominciano dal petto e viaggiano lungo la faccia interna (principalmente la porzione anteriore) del braccio, verso la mano.

Dal canale polmone (della mano al:

 

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canale "intestino crasso" della mano (yangming),

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canale "stomaco" del piede (yangming),

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canale "milza" del piede (taiyin),

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canale "cuore" della mano (shaoyin),

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canale "intestino tenue" della mano (taiyang),

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DAL canale "polmone"          canale "vescica" del piede (taiyang),

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della mano (taiyin) AL          canale "rene" del piede (shaoyin),

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canale "pericardio" della mano (jueyin),

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canale San Jiao della mano (shaoyang),

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canale "cistifellea" del piede (shaoyang),

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canale "fegato" del piede (jueyin),

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e poi di nuovo al canale "polmone" della mano

 

Da notare che i tre canali yang della mano (intestino crasso, san jiao e intestino tenue) iniziano dalla mano e viaggiano lungo la faccia esterna (principalmente la porzione posteriore) del braccio, verso la testa.

La figura allegata offre una panoramica del sistema di connessioni del canale “polmone” della mano con i vari organi interni.

Inserendo aghi nel punto giusto, si può influenzare il transito del qi verso particolari organi oppure impedire l’ingresso di “spiriti maligni” (hiesh qi).

L'ago non è uno strumento qualsiasi o, quanto meno, uno "spillo", come il suo nome potrebbe farci pensare.

Gli aghi usati in agopuntura si compongono di un corpo e di un manico.

Il corpo è un’astina di acciaio extraduro, elastico, molto sottile (30/40 millimetri di diametro) e con punta affilata.

Il manico è costituito da un avvolgimento di filo metallico saldato, che ricopre la metà della lunghezza totale del corpo. Quindi, in un ago di 8 centimetri, circa 4 centimetri sono ricoperti dal manico.

A detta dei moderni agopunturisti, il funzionamento dell’ago produce, dal punto di vista fisico, due effetti principali e cioè un effetto elettrico ed un effetto termico.

Il primo (elettrico) è dovuto al contatto bimetallico corpo-manico, che genera una corrente di alcuni nanoampere,  corrente che viene trasmessa ad alcune specifiche parti corporee, con indubbi benefici.

L’altro effetto è quello termico. Infatti, se si infigge l'ago nella pelle, la parte che rimane all'esterno del corpo è sempre più fredda (20°C in media) rispetto a quella che si trova all'interno (37°C circa). Questa differenza di temperatura fa sì che il calore passi verso la parte più fredda, cioè verso il manico. In un secondo momento la temperatura si ripartirà uniformemente in modo tale che, tra punta e manico, non esisterà più alcuna differenza di temperatura. In conseguenza di ciò, il passaggio di calore verso l'esterno tenderebbe ad essere bloccato. La serpentina formata dal filo di metallo avvolto del manico si comporta però come un vero e proprio “radiatore": essa aumenta la superficie di scambio con l'aria e mantiene il manico costantemente più freddo della punta, cosicché l'effetto “disinfiammatorio” della zona interessata dall’ago, può prolungarsi nel tempo.

Nella pratica la stimolazione dei punti sensibili si realizza, a livello epidermico, con aghi di vario spessore e varie lunghezze.

L'ago introdotto in direzione del cuore crea una situazione Yang, introdotto in direzione opposta una situazione Yin, allo stato superficiale stimola, allo stato profondo placa, a quello mediano devia.

Con la stimolazione elettrica degli aghi (si tratta di un'invenzione recente) variano intensità e durata della stimolazione (servono solo per dare maggiore efficacia all'intervento).

L’ago s’inserisce e si estrae più volte, facendo, in successione, una rotazione di circa 160°, che può essere oraria o antioraria, secondo la stimolazione energetica che si vuole ottenere.  Si può strofinare il punto trattato, nel senso del flusso energetico o viceversa, per un’azione disperdente o tonificante.  è molto utile la tecnica di “grattare l’ago” poggiando il pollice sul manico dell’ago e con l’unghia del dito indice sì “gratta” 

L’ago va inserito molto lentamente, si ruota portandolo su e giù, è molto importante, prima della stimolazione energetica, aspettare l’arrivo del qi (daiqi), se non arriva, é opportuno cambiare la direzione dell’ago.  Quando il daiqi non arriva significa debolezza, quindi implica una terapia lunga,

Quanto al numero di aghi, tutto dipende dalla complessità del caso specifico, oltre che dalla esperienza e dalla capacità dell’agopunturista: una patologia può richiedere tre, dieci o trenta aghi. Certamente uno specialista di esperienza è anche più "sicuro" e quindi utilizzerà il minor numero di aghi. Se vogliamo dare un'idea concreta, diciamo che un trattamento medio richiede dai 10 ai 15 aghi, con le dovute eccezioni.

E' soprattutto nella cura del dolore che l'agopuntura ha avuto maggior successo presso i pazienti. Questo viene spiegato facendo notare che, essendo il dolore un blocco o una stagnazione del flusso del qi; l’agopuntura agirebbe in questo caso in due modi e cioè, in primis, rimediando le accumulazioni o deficienze locali o sistemiche del qi, quindi normalizzandone il "flusso" nel corpo, 

Un assioma della letteratura medica dell'agopuntura è "niente dolore, niente blocco; niente blocco, niente dolore".

Spiegazioni, ovviamente, tutte da comprovare scientificamente. Potrebbe darsi che l’effetto terapeutico sia dovuto al rilascio di endorfine[2] in conseguenza dell'infissione degli aghi. L’agopuntura agirebbe quindi più sui sintomi (la sensazioni di dolore) che sulle cause (ad es. traumi o infiammazioni), e sarebbe particolarmente adatta a certi tipi di dolori cronici e poco diagnosticabili fisiologicamente. Mancano anche in questo caso riprove supportate da opportuni tests di accertamento.

L’agopuntura, tuttora presentata e applicata come una tecnica terapeutica “alternativa” rispetto alla pratica medica “tradizionale, sembra confinata al limite della credibilità proprio perché non convalidata da inconfutabili prove medico-scientifiche. Ad, esempio, l'esistenza dei meridiani non trova riscontro nelle attuali conoscenze dell'anatomia e non è mai stata confermata da esperimenti condotti secondo il metodo scientifico.  Né la fisiologia né l'anatomia supportano l'esistenza di qualsiasi struttura del corpo coincidente con i meridiani (peraltro diversi a seconda delle scuole), e tanto meno la realtà del qi. L'esistenza dei meridiani non trova però riscontro nelle attuali conoscenze dell'anatomia e non è mai stata confermata da esperimenti condotti secondo il metodo scientifico.

Né la fisiologia né l'anatomia supportano l'esistenza di qualsiasi struttura del corpo coincidente con i meridiani (peraltro diversi a seconda delle scuole), e tanto meno la realtà del qi. Quanto agli aghi, perché gli agopunturisti non si sono mai preoccupati di evidenziare “perché”, per ottenere un certo effetto, si debbano inserire in un posto ben definito piuttosto che in un altro “caso”? Va per altro detto che parecchi studi sono stati condotti in maniera inoppugnabile a questo riguardo (per es. Godfrey CM, Morgan P. A controlled trial of the theory of acupuncture in musculoskeletal pain.

The Journal of Rheumatology. 1978; Lewith GT, Field J, Machin D. Acupuncture compared with placebo in post-herpetic pain. Pain. 1983; Tavola T, Traditional Chinese acupuncture in tension type headache: a controlled study. Pain. 1992;  etc.)  hanno dimostrato che « l’agopuntura non è più efficace di un qualsiasi placebo o di qualsiasi altra banale stimolazione revulsiva ». Molti di questi studi hanno comparato la « vera » agopuntura (= aghi introdotti secondo la teoria tradizionale) con una agopuntura « falsa » (= aghi inseriti a casaccio) non riscontrando alcuna differenza quanto all’efficacia di un trattamento rispetto all’altro.

Ma, allora, quanto è efficace l'agopuntura?  La domanda è mal posta.

Non abbiamo elementi scientifici che suffraghino la validità terapeutica di questa disciplina Sono peraltro inconfutabili i molti casi in cui il misterioso inserimento di strani aghi in punti inesplicabili (shu) della superficie corporea, abbia avuto successo.

Resta da definire l’entità, in tutto ciò, dell’effetto placebo, elemento fondamentale, per non dire costitutivo, di tutte le terapie “alternative”.

Molti “pazienti”, evidentemente soddisfatti dell’agopuntura, la definiscono come una portentosa “magia”.

Mah, forse hanno ragione loro.

O forse ha ragione Pienn T'siè, uno dei grandi maestri taoisti, il quale asseriva a proposito dell’agopuntura «non c'è alcuna magia, tutto risponde come l'ombra al corpo e il tamburo alla bacchetta... la sola malattia incurabile è credere nella magia ».

 

(1) Il nome "agopuntura" (francese acupuncture) è stato introdotto nel secolo XVII dai Gesuiti della Missione Scientifica Francese a Pechino.

(2) Piccole molecole peptidiche sintetizzate nel cervello, nel lobo anteriore dell’ipofisi, che regolano la percezione del dolore e quindi producono sensazioni di benessere e analgesia.

 

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