È femminile la dipendenza
da cellulare

Fra i "geek" messicani, 82,5% delle donne non ne possono fare a meno.

«Quando non sono collegata mi sento strana, quasi disperata.
Come se mi stessi perdendo qualcosa di molto importante!
Una specie di attacco d'ansia.»

Jessica Moreno.

 


7 settembre 2010. - "Sono collegata dal momento in cui mi sveglio fino a quando mi addormento. In realtà, dormo con il cellulare di fianco. È parte di me, e lo uso tutto il tempo". Questa sono parole di Jessica Moreno, 26 anni, ma potrebbe essere quella di qualsiasi persona dipendente dal suo cellulare. Il fatto è che la necessità dei telefoni cellulari (smartphone in particolare), ha portato l'82,5% delle donne e il 69,8% degli uomini a soffrire di sintomi di dipendenza, in base ad uno studio realizzato da Digital Lab.

E anche se questa mania non è una vera e propria dipendenza, secondo una definizione rigorosa, perché non può essere chiamata così a meno che esista un consumo fisico di alcuna sostanza, i sintomi sono quasi gli stessi: ansia, depressione e sensazione di astinenza.

"Se non c'è stimolazione neurologica causata da una sostanza che agisce sul sistema nervoso centrale che inneschi una reazione di necessità, non si può parlare di dipendenza. Al massimo la possiamo definire come un'abitudine compulsiva nei confronti dell'uso del telefono cellulare ", ha detto il Dott. Jesús González, specialista in salute pubblica.

La preoccupazione più grande del Dott. González è, però, la degradazione del contatto interpersonale. "Oggi è facile vedere famiglie intere uscire a pranzo e, a tavola, tutti parlano o usano il telefonino invece di chiacchierare. Non si conversa più, il rapporto famigliare è completamente deformato", ha detto.

Jessica, che ha tre telefonini di altrettante compagnie cellulari, passa tutto il giorno su Twitter e Messenger BlackBerry. Ha confermato che riceve moltissime critiche da famigliari ed amici per il fatto di stare sempre online: "Mi hanno detto che mi vogliono nascondere i telefonini, che non è possibile che non possa nemmeno sedermi a tavola senza di loro... effettivamente, me li porto perfino in bagno. Ma... sì, veramente sono molto preoccupati".

 

(publimetro / puntodincontro)

Share